Gli altri quarti di Davis: Grande equilibrio tra Stati Uniti e Serbia, Francia favorita in Argentina e occasione d’oro per il Kazakistan contro la Repubblica Ceca senza Berdych.
Sam Querrey ha firmato il punto decisivo di Stati Uniti-Brasile. Ma contro la Serbia ci vorrà ben altro
Di Riccardo Bisti – 2 aprile 2013
La riorganizzazione del calendario ha riportato in aprile i quarti di Coppa Davis dopo che per qualche anno erano stati collocati in luglio, subito dopo Wimbledon. Quello dal 5 al 7 aprile sarà un weekend cruciale: oltre ai quarti, si giocheranno i turni decisivi dei vari gruppi zonali, da cui emergeranno le varie squadre che in settembre giocheranno gli spareggi per il World Group (quattro dalla zona Europa-Africa, due da quella americana e altre due dal raggruppamento Asia-Oceania). Per la prima volta dopo molti anni, l’Italia non è interessata e guarda con legittime speranze alla trasferta di Vancouver. A Canada-Italia, naturalmente, dedicheremo il giusto spazio. Iniziamo il percorso di avvicinamento con l’analisi degli altri tre incontri, da cui scaturiranno i nomi di tre semifinaliste. Questi quarti di finali si dividono equamente in sfide “classiche” tra potenze (Stati Uniti-Serbia e Argentina-Francia) e incontri meno prevedibili (Canada-Italia e Kazakistan-Repubblica Ceca). Vediamoli.
STATI UNITI – SERBIA (Boise, sintetico indoor)
Gli americani le proveranno tutte per mettere in difficoltà la Serbia di Djokovic. Ancora una volta, Jim Courier ha scelto di affidarsi a due singolaristi e ai gemelli Bryan per il doppio. In effetti, il doppio potrebbe risultare decisivo. In casa yankee, i singolaristi saranno Sam Querrey e John Isner. Entrambi partiranno sfavoriti contro il numero 1 del mondo (Isner lo ha battuto un anno fa a Indian Wells, ma era un “altro” Isner), mentre possono fare match pari, forse qualcosa di più, contro Viktor Troicki. L’eroe della Davis 2010 non si è confermato su quei livelli, e l’ingaggio del coach australiano Jack Reader non ha dato i frutti sperati. Gli americani progettano di portargli via due punti e hanno il vantaggio dell’assenza di Janko Tipsarevic, il cui forfait è stato annunciato settimane fa. Se i quattro singolari dovessero seguire pronostico e classifiche, il doppio sarebbe fondamentale. I serbi hanno lo specialista Zimonjic, ma chi schierare al suo fianco? Djokovic, che scenderà in campo la mattina dopo? Troicki, dandogli la reponsabilità di giocare tre punti? Bozoljac, inadeguato a certi livelli? Per Bogdan Obradovic sarà un bel rompicapo. Si giocherà alla Taco Bell Arena, in grado di contenere oltre 12.000 spettatori all’interno del Campus della Boise State University. Siamo nel nord-ovest americano, non troppo distante da Vancouver e nemmeno dalla Sun Valley. “Mi piacerebbe andarci e sciare un po’ – ha detto Djokovic – ho alcuni amici da quelle parti. Ma temo che mi recherò in Idaho solo con le racchette”. Boise si trova a 800 metri d’altitudine, il che dovrebbe rendere il campo ancora più veloce. “E’ normale che abbiano scelto così: voglio sfruttare al massimo il servizio di Isner e Querrey” ha concluso Djokovic. Partita estremamente equilibrata.
STATI UNITI – Sam Querrey, John Isner, Bob Bryan, Mike Bryan
SERBIA – Novak Djokovic, Viktor Troicki, Ilija Bozoljac, Nenad Zimonjic
ARGENTINA – FRANCIA (Buenos Aires, terra battuta)
Fino a un paio d’anni fa, un match come questo sarebbe stato deciso dal fattore campo. E' stato così nella semifinale di tre anni fa, quando a Lione i francesi non ebbero grossi problemi contro un’Argentina priva di Del Potro (ma allora era per infortunio e non per scelta). Oggi, nonostante la terra rossa di Parque Roca e la gente che sarà pronta a fare la sua parte, l’Argentina parte sfavorita. Juan Monaco ha vinto una sola partita nel 2013 (proprio in Coppa Davis) ed è in crisi di gioco. David Nalbandian non è più quello di un tempo ed è probabile che il secondo singolarista sia Carlos Berlocq, un guerriero ma dai limiti precisi. La Francia partirà favorita in tutti i quattro singolari, con Jo Wilfried Tsonga e Richard Gasquet. Quest’ultimo, in particolare, sta vivendo un momento di grazia. E il doppio Llodra-Benneteau offre grandi garanzie. Difficile capire dove gli argentini possano accalappiare tre punti. Molto dipenderà da Juan Monaco: in altri tempi, se la sarebbe giocata tranquillamente contro Tsonga e Gasquet, adesso chissà. Nalbandian-Zeballos sono una buona coppia, ma i francesi sono più forti. La Francia non vince la Davis da 12 anni: forse può essere l’anno buono. Martin Jaite, capitano argentino, dispensa fiducia. “Arriviamo meglio a questa sfida rispetto a quella con la Germania. Non siamo favoriti, ma in Davis può succedere di tutto”. I francesi mostrano rispetto, per alcuni di loro sarà la prima volta in Argentina, ma sono convinti di potercela fare. Pubblico e superficie daranno un po' di pepe all’incontro.
ARGENTINA – Juan Monaco, Carlos Berlocq, Horacio Zeballos, David Nalbandian
FRANCIA – Jo Wilfried Tsonga, Richard Gasquet, Julien Benneteau, Michael Llodra
KAZAKISTAN – REPUBBLICA CECA (Astana, terra battuta indoor)
Si può scrivere un pezzetto di storia. L’assenza di Tomas Berdych offre al Kazakistan una chance irripetibile. Gli ex-sovietici ci credono davvero, non fosse che nel 2011 batterono la Repubblica Ceca al gran completo, addirittura in trasferta. Stavolta giocheranno al National Tennis Center di Astana, sulla terra battuta indoor. Non hanno un solo giocatore tra i primi 150, ma il trio Kukushkin-Korolev-Golubev può raggiungere ottimi picchi di rendimento. Vale lo stesso per Lukas Rosol, alla seconda apparizione da titolare dopo quella in Svizzera. Allora mancava Stepanek, stavolta non ci sarà Berdych. Nel cambio, i campioni in carica ci perdono. Stepanek è al rientro dopo l’infortunio alla schiena, mentre Rosol è soggetto a impressionanti alti e bassi. Da parte loro, i kazaki (o meglio, i russi naturalizzati) saranno carichi e motivati davanti a un pubblico che si spera più numeroso che nel match contro l’Austria. La federtennis locale ha fatto un grande lavoro, ma questa squadra non è ancora nel cuore della gente. Ed è normale che Alexey Kedryuk (recordman di presenze) raccolga più applausi di tutti. Dovessero centrare la semifinale, forse inizieranno ad essere amati anche loro.
KAZAKISTAN – Mikhail Kukushkin, Evgeny Korolev, Andrey Golubev, Yuri Schukin
REPUBBLICA CECA – Radek Stepanek, Lukas Rosol, Jan Hajek, Ivo Minar
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