Venus vince il 29esimo derby in famiglia, ma rischia di rovinare tutto. Avanti 6-3 5-2, entra in una spirale di paura che per poco non rimette in partita una Serena quasi impresentabile. Quando il match stava per diventare dramma, si ricorda che la sorella era una banca dal lato del dritto ed evita complicazioni. “Ora voglio crescere torneo dopo torneo” dice Serena.

Fino a pochi metri dal traguardo non ci sono state sorprese. Al di là dell'impatto emotivo nel vedere Venus e Serena Williams una contro l'altra a Indian Wells, i contenuti tecnici erano piuttosto modesti. Da una parte una giocatrice in un cattivo periodo di forma (Venus), dall'altra una leggenda che sembra un convalescente appena uscito dall'ospedale (Serena). Persa confidenza con i movimenti, si ritrova a pensare a ogni singolo gesto in attesa di ritrovare certi automatismi. E allora, fino al 6-3 5-2 per Venus, i 15.000 dello Stadium 1 hanno visto soprattutto errori, specie con il dritto di Serena. Un bancomat per la sorella più grande, la cui dolcezza nei confronti della sorella è tanto bella umanamente, quanto patologica sul piano agonistico. Nonostante Serena abbia vinto il triplo di lei e – nonostante tutto – non avesse così bisogno di vincere, Venus non ha saputo essere cinica. Occhi spauriti, incapacità di fare un pugnetto o anche soltanto un gesto di autoincitamento. Faticava persino a chiedere l'intervento di occhio di falco su una palla dubbia. Una sudditanza ormai radicata. Se è vero che Venus ha vinto i primi titoli ed è diventata numero 1 prima della sorella, è stata vittima di un sorpasso inesorabile. Anche il fatto che sia stata Serena ad aprire la strada al ritorno a Indian Wells è segno che i rapporti sono cambiati. Sul campo è diventato evidente negli ultimi anni, con otto sconfitte negli ultimi nove scontri diretti prima di stanotte.

UN DRITTO DA RICOSTRUIRE
La sudditanza si è materializzata quando Venus ha servito per chiudere la pratica. Sul 5-2 e 40-30, ha giocato il matchpoint nel peggiore dei modi, con uno scriteriato attacco in slice che si è consegnato al passante di Serena. Nel punto successivo, Serena riprendeva dal bidone della spazzatura un attacco di Venus, appoggiando un pallonetto-mozzarella. Sarebbe bastato appoggiarla, invece Venus ha sparacchiato fuori la volèe alta a campo aperto. Inevitabile il doppio fallo sul punto successivo. Serena non aveva remore a mostrare il pugnetto, nonostante fosse priva di riserve, soprattutto sul piano atletico. Arrivava spesso in ritardo, era pesante, spesso ricorreva al taglio sotto la palla per pura necessità. Si arrampicava fino al 4-5 e lì stava per succedere l'imponderabile. Sul 30-15, Venus affossava un paio di dritti che avevano l'aroma del terrore. Sul 5-5 si sarebbero aperti scenari clamorosi. In un attimo di lucidità, Venus si è ricordata come mai aveva dominato fino a pochi minuti prima, e ha cercato il dritto della sorella. Due risposte lunghe, da sinistra, hanno sigillato il 6-3 6-4 che allinea il tabellone agli ottavi. Nell'ultimo match della sessione diurna, Venus se la vedrà con Anastasija Sevastova. Dovrà giocare molto meglio, se vuole spuntarla. Il 29esimo episodio del Sister Act tennistico è partito con tre game ai vantaggi, frutto della tensione e non certo dello spettacolo. Il primo set era deciso da un solo break al sesto game. Più in generale, Serena sbagliava troppo. Sapeva che non poteva permettersi di palleggiare, allora provava ad accorciare gli scambi senza particolare criterio. Ben presto, il contatore degli errori è arrivato in doppia cifra. Dopo la partita, Serena ha ammesso di aver sbagliato colpi che generalmente tiene in campo. “Ma questi tre match mi hanno fatto capire su cosa devo lavorare. Adesso voglio andare di torneo in torneo: il mio obiettivo è giocare sempre meglio rispetto al precedente, a partire da Miami. Non voglio tornare indietro”.

UNA VICENDA DA FILM
Non è facile parlare soltanto di tennis dopo una notte del genere, sigillata dalle parole di Venus nell'intervista sul campo. Quando Andrew Krasny le ha ricordato di essere un'ispirazione per tante giovani, ha rammentato le sue origini umili: Compton, California, dove lei e Serena dovevano schivare le pallottole tra gang rivali. Una mezza leggenda che però ha resistito all'usura del tempo e non è del tutto una fake news, giacché Compton è davvero area difficile. “Se continui a credere in te, indipendentemente da dove vieni, puoi raggiungere qualsiasi obiettivo” ha detto Venus, che compirà 38 anni il prossimo 17 giugno e non ha nascosto la speranza-ambizione di arrivare alle Olimpiadi del 2020. Dopo autunno vivace nel rapporto tra tennis e cinema, con l'uscita di titoli di successo come “La Battaglia dei Sessi” e “Borg vs. McEnroe”, l'avventura delle sorelle Williams continua a rappresentare una straordinaria fonte di ispirazione per un regista. Al netto delle particolari condizioni in cui si è giocato, c'è la viva sensazione che la saga Venus-Serena possa andare avanti, raggiungendo almeno il 30esimo episodio. Per adesso, Venus sogna di intascare un torneo che non ha mai vinto, mentre Serena tornerà ad allenarsi in vista di Miami. Con l'esempio di Federer tra gli uomini, anche loro sembrano aver stoppato lo scorrere del tempo.

WTA PREMIER MANDATORY INDIAN WELLS – Ottavi di Finale
Simona Halep (ROM) vs. Qiang Wang (CHN)
Marketa Vondrousova (CZE) vs. Petra Martic (CRO)
Naomi Osaka (GIA) vs. Maria Sakkari (GRE)
Karolina Pliskova (CZE) vs. Amanda Anisimova (USA)
Venus Williams (USA) vs. Anastasija Sevastova (LET)
Carla Suarez Navarro (SPA) vs. Danielle Collins (USA)
Caroline Garcia (FRA) vs. Angelique Kerber (GER)
Daria Kasatkina (RUS) vs. Caroline Wozniacki (DAN)