Mentre Ryan Harrison è stabile tra i top 100, dalle retrovie emerge il fratello 18enne Christian. E’ già numero 500 ATP. “Voglio diventare numero 1, senza obiettivi non si va da nessuna parte”
I fratelli Harrison in allenamento
Di Riccardo Bisti – 13 agosto 2012
Il tennis è pieno di dinastie. Fratelli e sorelle che hanno sfondato per ragioni di sangue, chimica, destino. Oggi abbiamo le Williams e le Radwanska, ma in passato ci sono stati fenomeni straordinari come le tre sorelle Maleeva (Manuela, Katerina e Magdalena), tutte tra le top 10. O Emilio, Javier e Arantxa Sanchez. Senza dimenticare il caso italiano per eccellenza, con Adriano e Claudio Panatta (quest’ultimo top 50 e quartofinalista agli Internazionali d’Italia). A Cincinnati, Ryan Harrison ha perso al primo turno contro Bernard Tomic e ha dichiarato di avere ancora molta strada da fare per diventare un campione. Ma nelle qualificazioni c’era un altro Harrison, il fratello minore Christian, la sua montagna da scalare è ancora più ripida. Il ragazzo ha compiuto 18 anni lo scorso 29 maggio e la sua foto profilo sul sito ATP lo vede sorridente, ma con il volto segnato da una riga di sudore. Perfetta metafora della fatica che lo aspetta se vuole diventare un giocatore. Lo chiamano "Little Harry", ovvio soprannome da quando Ryan viene definito "Harry". Giocando bene a livello future, e acchiappando la prima semifinale challenger a Lexington, Harrison junior si è issato al numero 500 ATP, mille posizioni più in alto rispetto all’anno scorso, quando aveva perso i primi mesi a causa di un infortunio al polso. A Cincinnati, i due si sono trovati a competere nello stesso torneo per la seconda volta. Gli organizzatori hanno concesso a Christian una wild card per le qualificazioni. Ha pescato Alejandro Falla, numero 51 ATP. Ha fatto la sua partita ma ha perso il servizio in cinque occasioni, perdendo con un doppio 6-3. L’americano teneva bene lo scambio, ma alla fine il primo a prendere in mano il gioco era sempre il colombiano.
“Ho avuto diverse chance, il match avrebbe potuto essere ancora più equilibrato – ha detto Christian – ma ogni volta che ho perso delle occasioni ho continuato a combattere per crearne altre”. A un certo punto, una donna seduta in tribuna ha gridato “Come on, Ryan!”, generando un divertito sorriso dello stesso Ryan, appollaiato in seconda fila a seguire il fratello. L’errore ci poteva stare, anche perché Christian ha uno stile di gioco molto simile al fratello. Il dritto è quasi uguale, l’aspetto pure. Senza considerare che abbigliamento e attrezzatura (Nike e Babolat) sono gli stessi. Insomma, sembra una fotocopia. Non è ancora dato sapere se più bella dell’originale. “Si possono fare alcuni confronti – ha detto il fratello maggiore – nella costruzione dei colpi ci sono delle similitudini. Vedo delle differenze nel servizio e nel rovescio, ma il dritto è quasi uguale. Poi siamo entrambi destri, vestiamo uguale…”. Ovviamente Christian non ha ancora la forza del fratello. Alla loro età, due anni fanno ancora la differenza. Ma le sensazioni sono ottime. “Non ho mai pensato, neanche per un momento, di tirare un colpo come Ryan – continua il fratello minore – se sembrano simili, credo che sia un effetto naturale”. Anche il carattere sembra simile. I due non sono esattamente due monaci zen, e spesso la racchetta vola via.
Se Christian dovesse fare irruzione tra i top 100, il duo americano diventerebbe la coppia di fratelli meglio piazzata nel circuito ATP. Tra le donne ci sono le sorelle Williams e le Radwanska, ma tra gli uomini non ci sono tandem davvero competitivi. I gemelli Bryan hanno fatto la storia del doppio, ma in singolare solo uno dei due è entrato tra i top 300. Ci sono poi coppie di fratelli in cui il più “scarso” è nettamente indietro. Ricordiamo i cechi Minar (Ivo è 191esimo, Jan 289esimo), gli austriaci Melzer (Jurgen 36esimo, Gerald 311esimo) e gli spagnoli Granollers (Marcel 27esimo, Gerard 321esimo). Se Christian continuerà a crescere, ben presto diventeranno i “Golden Brothers” del tennis mondiale. Per quest’anno gli obiettivi sono modesti. “Vorrei vincere un torneo future ed entrare tra i primi 300”, ma le ambizioni importanti. “Certo, a lungo termine vorrei diventare numero 1 del mondo. Anche perché senza grandi aspettative non si raggiungono gli obiettivi. Quindi sto cercando ci migliorare il più possibile”. Ovviamente, Christian paragona la sua crescita a quella del fratello. “E’ un buon modo per motivarmi e giudicarmi. Ha due anni più di me, ma abbiamo sempre fatto le stesse cose. Giocare il suo stesso torneo è stata una bella sensazione, e spero di poter tornare presto a questi livelli”. A quanto pare, la solidarietà prevale sulla gelosia. “Per me è bello vedere la crescita di Christian – conclude Ryan – ha avuto tanti infortuni e problemi. Essere già a questo livello, alla sua età, dopo tutti i guai che ha avuto, è qualcosa di eccezionale”.
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