Dopo i risultati deludenti nei tornei importanti sulla terra battuta, difficilmente sarà l’erba a risollevare le sorti del tennis azzurro. Anche perché pare che i nostri la stiano prendendo un po’ sottogamba: nella prima settimana “verde” in campo solo Andreas Seppi, subito eliminato. E nella prossima potrebbe aggiungersi appena Sara Errani.

Partiamo con un dato di fatto: salvo qualche rara eccezione l’erba è da sempre (e per sempre?) la superficie meno amata dai giocatori italiani. In tanti hanno dimostrato di saperci giocare bene, cogliendo anche discreti risultati, ma resta il fatto che se possono la evitano. Lo dimostra ulteriormente la prima settimana verde di questo 2016: due tornei ATP, due tornei WTA, persino un Challenger e… solo un italiano in gara. Chi? Non c’è nemmeno bisogno di chiederlo: Andreas Seppi, l’unico che l’erba ha saputo addomesticarla sul serio, prendendosi nel 2011 a Eastbourne il suo primo titolo in carriera nel circuito maggiore. È curioso il fatto che l’altoatesino abbia preferito s-Hertogenbosch a Stoccarda, l’Olanda alla Germania, paese dove si è sempre trovato alla grande. Al Ricoh Open non gli è andata bene, visto che all’esordio si è arreso con un doppio 6-4 al francese Adrian Mannarino. E gli altri? Dispersi. Giustificati Simone Bolelli, che ha giocato al Roland Garros ma non ha ancora recuperato del tutto dall’infortunio al ginocchio, e Camila Giorgi, che ha addirittura rinunciato a difendere in Olanda il suo primo titolo WTA in carriera, a causa dei problemi alla schiena che le avevano già fatto perdere qualche torneo prima di Parigi. Per i rimanenti, invece, è come se la stagione sull’erba non fosse ancora iniziata. Paolo Lorenzi ha scelto il (ricco) Challenger di Caltanissetta per rimanere una settimana in più sulla terra battuta, malgrado il suo tennis non si adatti male ai prati,  mentre Fabio Fognini è fermo. Lo scorso week-end era con gli amici al Montmelò a sostenere il suo amico Valentino Rossi nel Gran Premio (vinto) di Catalogna, e sabato a Ostuni convolerà a nozze con Flavia Pennetta. Al momento sembra non ci sia spazio per il tennis e forse nemmeno per Wimbledon, come lui stesso aveva dichiarato dopo la precoce eliminazione al Roland Garros: “Se sto bene vado, altrimenti salterò l’erba e mi preparerò direttamente per l’estate sul cemento. Ho bisogno di staccare”. Chissà che la pausa non l’abbia aiutato a cambiare idea.

LA VINCI SI PRENDE (QUASI) UN MESE
Stesso discorso per le donne, tutte ferme da Parigi eccetto Karin Knapp, che la scorsa settimana è andata a vincere un 50mila dollari a Brescia. Avrebbe dovuto riprovarci da oggi a Essen, Germania, ma ha (saggiamente) optato per il forfait. Probabilmente la rivedremo la settimana prima di Wimbledon, o forse direttamente ai Championships, visto che l’erba è la superficie più pericolosa per il suo ginocchio. Ed è un vero peccato, visto che il miglior risultato Slam se l’è regalato proprio all’All England Club. Come Fognini, hanno optato per una pausa anche Sara Errani e Roberta Vinci, non più amiche e compagne di doppio ma accomunate dai risultati negativi dell’ultimo periodo e una certa insofferenza verso il Tour. Dopo le sconfitte a Parigi avevano evidenziato il bisogno di fermarsi per un po’, e così han fatto. La romagnola è stata vista (e accolta come una star) in tribuna a sostenere la Fortitudo Bologna nelle semifinali dei play-off della Serie A1 di basket, e dovrebbe tornare in campo la prossima settimana nel nuovo appuntamento di Maiorca. La Vinci, invece, dovrebbe saltare le prime due settimane verdi e farsi vedere solamente alla vigilia di Wimbledon, nel torneo di Eastbourne. Evidentemente la voglia di staccare la spina per un po’, dopo i tantissimi tornei di inizio hanno, ha prevalso sul desiderio di giocare sull’erba, la superficie che esalta di più il suo tennis “old style”. È un peccato in chiave risultati, ma se qualche giorno di pausa in più ce la può restituire in grandissima forma e pronta per un exploit anche a Wimbledon, potrebbe valerne veramente la pena. Nel complesso, però, una situazione spiacevole, anche alla luce dei risultati deludenti ottenuti fra Roma e Parigi. Solo una vittoria al Foro Italico, solo tre in Francia. Sembrava un buon motivo per aspettarsi gli azzurri più agguerriti del solito all’arrivo dell’erba, invece è andata ancora peggio degli anni scorsi.