L’unica vera sorpresa della giornata? La notizia della visita del capo dello Stato. Il presidente federale è suo amico caro, lo ha invitato e Nazarbayev dovrebbe arrivare al palazzetto intorno alle 4 del pomeriggio. Insomma, probabilmente sarà ancora lì quando giocherò contro Seppi. Spero di fare bella figura, io e Kukuzza (Kukushkin, ndr) ci teniamo molto. Tra l’altro Mikhail è tesissimo: ormai lo conosco, quando inizia a dire che c’è tutto che non va, tutto che non funziona vuol dire che è entrato in clima partita e che quindi è vero il contrario, cioè va tutto bene. Ricordo ancora quando si era sderenato l’anca, era convalescente e non era assolutamente in grado di giocare, contro l’Austria: venne ugualmente in ritiro e diceva che era prontissimo, che se c’era bisogno giocava. Lui è così, e ci piace anche per quello.
L’unico piccolo fastidio legato alla visita del presidente è la sicurezza: qui ad Astana sono molto rigidi nei protocolli e ci hanno già fatto consegnare una lista con i numeri dei passaporti di tutta la squadra e dello staff: metti caso che ti trovino a spasso per i corridoi da solo, magari la scorta del presidente non sa chi sei e… Insomma, qui sono piuttosto severi. Però mi sento molto a mio agio, qui nella capitale ho un bel record di vittorie tra Davis e il challenger e, anche se preferisco giocare due set su tre per abitudine, non ho problemi sulla lunga distanza. Anzi, una delle mie vittorie più belle è stato proprio il 12-10 al quinto contro Goffin, l’anno scorso.
Dico unica sorpresa perché noi eravamo praticamente sicuri che Fognini non avrebbe giocato il singolare. So bene come è difficile dalla terra battuta a passare a giocare indoor sul cemento; se ci aggiungi il cambio di continente… E poi sia Seppi sia Bolelli stanno giocando bene, quindi se io avessi dovuto fare una scelta avrei fatto esattamente come Barazzutti. Anche perché Andreas e Simone erano rimasti in Europa a giocare sul duro, quindi le condizioni non sono cambiate molto. A proposito di condizioni: non ho mai capito perché in questi mesi i giornali e i tifosi italiani erano sicuri che avremmo giocato sul ghiaccio, su un tappeto velocissimo. Ma perché mai? È vero che questa superficie piace agli italiani, ma soprattutto è quella su cui io e Kukuzza ci esprimiamo meglio… Quindi campo medio ma palle molto veloci, sono le Dunlop Fort, belle dure, mi piacciono.
È strano ma non ho mai giocato contro Seppi né contro Bolelli. So che Andreas sta bene, ha giocato benissimo in Australia, l’ho visto anche più aggressivo del solito. Quindi mi aspetto un match duro e dovrò dare tutto per farcela. Speriamo di portare a casa entrambi i punti, anche Mikhail contro Simone ha delle chance. Siamo una squadra “contata”, noi due e Olek (Nedovyesov, ndr) in doppio, ma stiamo bene insieme e abbiamo già vinto match importanti, il nostro capitano Dosakarayev è uno dei capitani di Davis più giovani al mondo, ha trent’anni ma ha giocato questa competizione e la conosce bene, in più è una bella persona e aiuta a creare un bel clima di squadra. Spero che il pubblico si faccia sentire, qui solitamente arrivano armati di tamburi e fanno un bel casino! Ne avremo bisogno.
A fine giornata faremo i conti: ottimo se avremo vinto due partite, bene se una, pazienza se nessuna: sabato punteremo sul doppio. Sono certo che Fognini tornerà a giocarlo, e pure Bolelli a meno di eventi eccezionali, che so, se magari Kukushkin lo tiene in campo sette ore… Però loro due hanno vinto gli Australian Open, come si fa a non schierarli? Io giocherò per secondo, quindi spero di non finire a notte fonda perché sabato, se starò in piedi, sarò di nuovo in pista con Olek.
Mi hanno detto che la partita andrà in diretta in Italia, quindi cercherò di moderare il linguaggio. Se avrò qualcosa da dire di brutto, userò il russo! Ora chiudo perché qui è notte fonda. Tra poco si inizia, noi siamo caldi! күш
(Testo raccolto da Federico Ferrero)