Matteo Arnaldi ammette di non aver reso al meglio, ringrazia il capitano per la fiducia e dedica questa sofferta vittoria a una persona a lui molto cara scomparsa da poco
MALAGA – «Non so ancora come ho fatto a vincere, dopo un buon primo set ho giocato malissimo secondo e terzo set. Però lottando, pensando punto dopo punto e annullando tante palle break sono riuscito a portare a casa la vittoria, che in Davis è l’unica cosa che conta». Ride finalmente Matteo Arnaldi, che dopo la sconfitta di giovedì contro l’Olanda è riuscito a trovare le energie per vincere la sua partita. «Per me è stato un periodo davvero difficile, tre settimane fa ho perso una persona molto importante per me, che credo mi abbia dato la forza per lottare e vincere (la voce gli si incrina. Già in campo, a fine partita, è scoppiato in lacrime, il volto coperto dall’asciugamano, ndr). E poi vedere il tifo dei miei compagni mi ha regalato una carica incredibile. Fosse stato un torneo normale probabilmente avrei perso, oggi invece non potevo mollare, anche se nel terzo set avevo solo pensieri negativi. Mi dispiace per Popyrin, che ha giocato sicuramente meglio di me, ma evidentemente doveva essere la mia giornata».
Ieri in semifinale il posto di singolarista era stato assegnato a Musetti, forse una spinta in più per ritrovare oggi in campo il vero Matteo. «Ultimamente ho giocato poco, non so se avrei retto tante partite ravvicinate – la risposta di Arnaldi – anzi, ringrazio il capitano che mi ha dato fiducia per la finale. Questo è il primo anno che gioco in Davis, ho trovato uno splendido gruppo di amici. Il nostro è un autentico gioco di squadra, dove è bellissimo anche solo fare il tifo». Chiuso la scorsa stagione al 135º posto della classifica, Arnaldi è stato protagonista di un ottimo 2023, impreziosito soprattutto dagli ottavi raggiunti agli Us Open. Adesso è 44º, con un grande futuro davanti. «E’ stato un anno molto importante per me, sotto tanti punti di vista. Sto seguendo un percorso, mi piace lavorare, voglio migliorare».