Foto Antonio Milesi
Quattro edizioni orsono era il numero uno del seeding. Arrivava direttamente dal Giappone, dove aveva regalato al suo Paese la prima vittoria in un match di Coppa Davis (World Group). Nell'occasione Go Soeda fu eliminato al secondo turno. Oggi il nipponico ha 32 anni e non ha dimenticato il conto in sospeso con il Trofeo Perrel-FAIP di Bergamo (42.500€, Play-It), presentandosi nel migliore dei modi.
Numero 133 ATP e accreditato della testa di serie numero 6, Soeda ha vinto un match decisamente complicato contro Andreas Beck, rodato da tre turni di qualificazione e con una classifica decisamente bugiarda. E' sceso al n. 389 ATP a causa di uno stop per infortunio, ma vale molto di più. Non è un caso che i bookmakers lo vedessero leggermente favorito. Invece Soeda, con la pazienza tipica dei giapponesi, ha aspettato che smettesse di gradinare per poi infilare la zampata decisiva.
“E' stato molto difficile rispondere al servizio – ha detto dopo il 6-4 3-6 6-4 finale – ho dovuto sforzarmi e concentrarmi molto per leggere le sue bordate. Ma una volta entrati in gioco ho messo in atto i miei schemi e durante il match ho preso fiducia”. Fa un po' impressione, in un torneo europeo e colmo di occidentali, vedere lui e l'amico Hiroki Moriya, accompagnati da un unico coach con gli occhi a mandorla. Una presenza che ha destato curiosità, anche perché il calendario offriva tante opzioni. “Ma non ho mai avuto dubbi sul fatto di venire a Bergamo – racconta Soeda – è la mia quarta volta in questo torneo, conosco un po' di persone, i ristoranti…e poi mi piace molto stare in Europa. La trovo più divertente rispetto agli Stati Uniti”.
Il 31enne di Kanagawa, che nel 2012 ha rappresentato il suo paese ai Giochi Olimpici, ha anche un legame con l'Italia. Per un certo periodo è stato allenato da Davide Sanguinetti. Il suo miglior momento (n. 47 ATP) è arrivato proprio sotto la guida del tecnico italiano. Normale domandarsi come mai la collaborazione sia terminata. Soeda è trasparente nelle spiegazioni. “Con Davide continuo ad avere un ottimo rapporto e siamo sempre in contatto. In questo momento ha firmato un bel contratto con il cinese Di Wu e io ho qualche problema di soldi, non riuscirei a pagarlo di più. E' vero che in questo momento non lavoriamo insieme, ma non è la fine del rapporto. Probabilmente avrò ancora bisogno di lui in futuro”.
Soeda è un giocatore d'esperienza: professionista dal 2003, gioca in Coppa Davis da dieci anni e probabilmente ha già raggiunto i suoi limiti. Ci si domanda quali obiettivi possa avere. “Prima di tutto voglio ritrovare i top-100, poi se possibile spingermi fino ai top-50. Sogno anche di tornare in Coppa Davis, ma non mi vedrete nel primo turno del 2016 contro la Gran Bretagna. Il nostro capitano preferisce convocare Taro Daniel, un ragazzo giovane e competitivo. Per me è triste, ma spero di esserci ancora in futuro”.
Prima che arrivasse un'interessante gruppo di giocatori (Tatsuma Ito, Taro Daniel, Yoshihito Nishioka, lo stesso Moriya), Soeda era l'unico giapponese di livello alle spalle di Kei Nishikori. “Vi posso assicurare che è lo sportivo più famoso del Giappone. Ha abbattuto tanti muri per il tennis asiatico, raggiungendo una finale Slam ed entrando tra i top-5. Per il tennis asiatico è fondamentale perché ci ha fatto capire che possiamo farcela anche noi. Ci parlo spesso, ha accumulato grandi esperienze e i suoi consigli sono molto utili. Averlo accanto è molto importante per la fiducia di tutti i tennisti giapponesi”. Al secondo turno, Soeda avrà un impegno complicatissimo contro Pierre Hugues Herbert, autore di un gran match al primo turno.
Termina al primo turno l'avventura di Andrea Arnaboldi. La sorte gli ha fatto scontare pesantemente la splendida semifinale del 2014 rifilandogli due sorteggi durissimi. Lo scorso anno pescò Illya Marchenko, stavolta gli è toccato Alexander Kudryavtsev. E' un tipo strano, il russo. Non è mai entrato tra i top-100 ma adora i campi in Play-It e a volte sembra ingiocabile. E' andata così contro il canturino, battuto con un doppio 6-4 in 72 minuti. Si sono visti due set-fotocopia, sigillati da un break al terzo game. Arnaboldi ha fatto il possibile, ma il russo è stato inavvicinabile nei turni di servizio. “Arna” non ha avuto neanche una palla break e ha raccolto appena 11 punti in risposta. Troppo potente e preciso il servizio del russo, aiutato da un campo piuttosto rapido. Peccato, perché nello scambio da fondocampo c'era partita e si sono viste alcune soluzioni interessanti.
Per Arnaboldi continua la maledizione targata 2016: quest'anno ha giocato quattro partite, perdendole sempre in due set, senza mai strappare il servizio all'avversario. Si consola col doppio: la scorsa settimana ha colto le semifinali all'ATP di Montpellier ed è ancora in gara anche a Bergamo. La speranza è che la spirale negativa in singolare si interrompa presto, magari già a partire dal prossimo torneo.
In serata volti dei circa 1.500 spettatori erano delusi, molto delusi. Radek Stepanek è stato eliminato al primo turnoe la gente non potrà più ammirare il suo tennis, almeno per questa settimana. Difficile descrivere a parole la qualità tecnica espressa dal ceco, ex numero 8 ATP. Col pubblico del PalaNorda è stato amore a prima vista, ma il tedesco Michael Berrer, un quintale di generosità, ha vestito i panni del guastafeste e si è imposto con il punteggio di 2-6 6-3 6-3. Una vittoria tutto sommato meritata, ci mancherebbe, ma resta l'amaro in bocca perché la gente era ipnotizzata da Stepanek, quasi "affamata" del suo tennis. Ogni volèe ricamata, ogni pallonetto millimetrico, ogni geometria…erano accompagnati da un'ovazione.
Radek è ancora in forma, l'obiettivo top-100 è fattibile, ma nella notte di Bergamo ha trovato un avversario in forma strepitosa. Nonostante i 35 anni e un fisico imponente, Berrer corre ancora moltissimo ed è sorprendente la sua capacità difensiva. Una vittoria meritata perché Stepanek rispondeva con agio alle sue bombe, eppure ha sbagliato pochissimo e spesso ha portato a casa il punto con buone soluzioni. Nel primo set non ci ha capito nulla, poi ha approfittato di un lieve calo fisico di Stepanek e ha vinto tutti i punti importanti. Il ceco ha un mare di recriminazioni: sotto 4-2 nel secondo set è stato 15-40 sul servizio di Berrer, poi addirittura 0-40 sul 5-3, ma non è riuscito a brekkarlo. Stessa storia in avvio di terzo: sull'1-1 non ha sfruttato due palle break consecutive ed è stato punito nel game successivo. Si è un po' disunito, è finito sotto 5-2 ma ha avuto un sussulto d'orgoglio che però non è stato sufficiente. L'urlo belluino di Berrer a fine partita trasmette il senso dell'impresa.
Complimenti a lui, automaticamente tra i favoriti per la vittoria finale, ma non è azzardato dire che Stepanek sia il miglior giocatore mai transitato al PalaNorda. Per questo, perderlo al primo turno è piuttosto doloroso. Intanto il torneo si apre a qualsiasi soluzione: con la sconfitta di Ruben Bemelmans (n.2 del tabellone) sono uscite all'esordio tutte le prime quattro teste di serie. Oltre al belga, hanno salutato Bhambri (n.1), Basilashvili (n.3) e Basic (n.4). Emblema dell'equilibrio sempre più sottile che caratterizza il tennis professionistico.
Tra gli altri match di giornata si segnalano un paio di exploit: il francese Tristane Lamasine ha battuto Elias Ymer al termine di una battaglia furibonda, durata quasi tre ore. Il colored svedese, classe 1996, è una grande speranza del tennis mondiale, ma sta facendo un po' di fatica ad agguantare i top-100. E' stato comunque un match di buona qualità. Passa l'uzbeko d'Italia Farrukh Dustov, bravo a vincere contro pronostico su Mirza Basic. Il bosniaco, testa di serie n.4, veniva da un ottimo momento e per Dustov è un successo significativo dopo un periodo non semplice.
TROFEO PERREL – FAIP (42.500€, Play-It)
Primo Turno Singolare
Gregoire Barrere (FRA) b. Dzmitry Zhyrmont (BLR) 7-6(2) 6-7(3) 7-6(8)
Tristan Lamasine (FRA) b. Elias Ymer (SWE) 7-6(6) 4-6 7-6(3)
Quentin Halys (FRA) b. Jordan Thompson (AUS) 6-2 7-5
Go Soeda (GIA) b. Andreas Beck (GER) 6-4 3-6 6-4
Alexander Kudryavtsev (RUS) b. Andrea Arnaboldi (ITA) 6-4 6-4
Farrukh Dustov (UZB) b. Mirza Basic (BIH) 6-4 3-6 6-4
Primo Turno Doppio
Salvatore Caruso / Federico Gaio (ITA-ITA) b. Frantisek Cermak / Konstantin Kravchuk (CZE-RUS) 6-4 6-4
Dustin Brown / Rameez Junaid (GER-AUS) b. Matt Seeberger / Mark Vervoort (USA-NED) 6-3 6-2
Ilija Bozoljac / Igor Sijsling (SRB-NED) b. Quentin Halys / Tristan Lamasine (FRA-FRA) 6-4 6-2