I “vampiri” sono ovunque. Magari l'antidoping non funzionerà alla perfezione, ma non si può dire che non lavori. I giocatori argentini, reduci dallo storico successo in Coppa Davis, hanno festeggiato il successo fino alle 4 del mattino presso l'hotel DoubleTree di Zagabria, loro quartier generale negli ultimi dieci giorni. A letto stremati, alle 5.30 sono stati costretti ad alzarsi dal toc-toc delle loro stanze. A bussare erano gli addetti dell'antidoping per il classico controllo a sorpresa. I giocatori sono stati avvisati dai membri dello staff tecnico: stanchi e semi-addormentati, si sono sottoposti ai protocolli necessari (c'è stato il controllo sia del sangue che delle urine), sia pure con qualche malumore, tenendo conto che si erano già sottoposti agli stessi controlli nelle ultime 48 ore. Ma la battaglia tra doping e antidoping, ormai, è senza quartiere. Troppe sostanze spariscono rapidamente dall'organismo e il lavoro per le “guardie” è sempre più complicato. La generazione precedente dei tennisti argentini, tra l'altro, aveva avuto più di un problema con l'antidoping. I giocatori attuali, per fortuna, sembrano meno attaccabili da questo punto di vista.
Da qualche anno, il tennis si è adeguato ai parametri dell'Agenzia Mondiale Antidoping, obbligando i tennisti a dare un'ora al giorno di reperibilità, per 365 giorni all'anno. Risolto il problema dei controlli, gli eroi della Davis sono già in viaggio: nella mattinata di lunedì sono partiti da Zagabria verso Londra, dove prenderanno una coincidenza per Buenos Aires. L'arrivo nella capitale argentina è previsto nella mattinata di martedì, dove ci sarà subito una conferenza stampa presso l'aeroporto di Ezeiza. Sempre martedì faranno visita al presidente argentino Mauricio Macri, che li attende presso a Casa Rosada. Macri, molto attento all'immagine e alla comunicazione, aveva inviato via Twitter i complimenti ai giocatori pochi minuti dopo il punto decisivo. Adesso che il traguardo è raggiunto, per l'albiceleste inizia il tempo dei festeggiamenti.
Argentina: risveglio con controllo antidoping
Sfibrati da una notte di festeggiamenti, i tennisti argentini sono stati svegliati all'alba dagli addetti ai controlli antidoping: per loro, prelievi di sangue ed urine. Non l'hanno presa benissimo perché si erano sottoposti agli stessi controlli 48 ore prima. Prende forma l'agenda per i giorni successivi: martedì faranno visita al presidente Mauricio Macri.