Daniel Orsanic sarà il nuovo capitano di Coppa Davis. La nuova dirigenza AAT lo avrebbe scelto per i buoni rapporti con Del Potro, assente dal 2012. Manca solo l'ufficialità.

Di Riccardo Bisti – 3 dicembre 2014

 

Manca ancora l'ufficialità, ma è ormai certo. Daniel Orsanic è il nuovo capitano dell'Argentina di Coppa Davis. La notizia non sarebbe così importante, anche perchè la federazione albiceleste opta da tempo per i cicli triennali, e si sapeva da inizio anno che Martin Jaite avrebbe mollato. Tuttavia, c'era grande attesa perchè il rientro di Juan Martin Del Potro passava necessariamente dalla nomina del nuovo capitano. Assente dal 2012, “Palito” era in pessimi rapporti con Jaite e buona parte dei dirigenti, a partire dal vicepresidente esecutivo Hector Romani. Per questo, dopo la morte del presidente Arturo Grimaldi (che le aveva tentate tutte per riavvicinare Del Potro, fino a dichiarare che sarebbe andato a Tandil a piedi pur di convincerlo), il nuovo consiglio diretto da Armando Cervone ha ritenuto il ritorno di Del Potro una priorità assoluta. E Orsanic, ex discreto doppista e coach di diversi giocatori sudamericani (il lavoro migliore l'ha fatto con Josè Acasuso, portato tra i top-20), è parso sin da subito la soluzione migliore e più gradita al giocatore. L'Argentina è in crisi: meno di 10 anni fa piazzava quattro giocatori tra i top-10, adesso si aggrappa a Leonardo Mayer, alcuni giocatori d'esperienza e nessun elemento davvero forte in vista. Per questo, le speranze di vincere l'agognata Coppa Davis passano necessariamente da Del Potro. E sembra proprio che Orsanic sia la persona adatta per ricreare un clima sereno e disteso dopo le battaglie (sia pubbliche che private) degli ultimi anni. L'annuncio ufficiale è atteso in queste ore: attualmente Orsanic è il responsabile dello sviluppo AAT, una specie di direttore tecnico federale. 46 anni, con la fama da duro e maniacale nella preparazione dei propri giocatori, è un simpatizzante del River Plate e avrebbe superato al fotofinish Gaston Gaudio, che aveva manifestato un certo interessamento per il ruolo, così come diversi altri ex giocatori. Tuttavia, quando Orsanic era entrato nell'orbita federale, in molti hanno pensato che sarebbe stato il primo passo verso la nomina a capitano.


TECNOPOLIS ATTENDE DEL POTRO

Non avrà un compito facile: l'Argentina non è forte come un tempo, e senza Del Potro rischia di diventare una squadra qualsiasi. La salvezza stentata del 2014, arrivata contro Israele sul campo neutro di Sunrise, ha messo a nudo le pecche di una squadra che non giocava uno spareggio dal 2001 e in questi anni ha giocato tre finali e sei semifinali. “Stiamo vivendo un momento molto importante – ha detto qualche giorno fa – c'è la possibilità di effettuare miglioramenti importanti, e mi piacerebbe far parte di questo processo di cambiamento. Quindi si, per il bene del tennis vorrei essere coinvolto in qualcosa di interessante”. Ciò che interessa all'opinione pubblica, tuttavia, è il suo rapporto con Del Potro. E Orsanic ci ha parlato. “Ho dialogato con lui, con il suo allenatore Franco Davin e con il preparatore atletico Martiniano Orazi. Si allenava in un club dove c'erano tanti ragazzini, tutti volevano una foto con lui. E' stato un episodio dal valore inestimabile. Mi sembra che si sia trovato bene a trasmettere quello che sta vivendo. Da maggio abbiamo organizzato diversi incontri con tanti giocatori ed ex giocatori. Sono in tanti a voler far parte del progetto. E' qualcosa che mi riempie di orgoglio, perchè so che la passione dei ragazzini parte da qui”. Senza incarichi ufficiali ha schivato le domande, ma l'impressione è che il dialogo con Del Potro e con il suo team sia stato importante e proficuo. E non è da escludere che la notizia sia arrivata ai piani alti della federazione. L'Argentina ripartirà i prossimi 6-8 marzo 2015 nel derby sudamericano contro il Brasile. Dovesse esserci Del Potro, si giocherà presso l'immenso centro espositivo “Tecnopolis” di Buenos Aires, inaugurato nel 2011 e il più grande del Sud America, dove sarebbe allestito un impianto da 10.000 posti. Per una federazione piuttosto povera, potrebbe essere una bella occasione di business: un motivo in più per convincere Del Potro.