Il 41enne Agustin Calleri è il nuovo presidente dell'Asociacion Argentina de Tenis. Con lui, diversi membri della “Legiòn” che aveva fatto grande il tennis argentino. Anche se Calleri aveva intrapreso una carriera in politica, per la prima volta un gruppo di giovani ex atleti prende in mano un'associazione così importante.

Lo chiamavano il “Gordo” perché aveva una certa tendenza a ingrassare. Eppure, quando era in forma, Agustin Calleri era pericolosissimo. Bravo in tutte le zone del campo, possedeva un rovescio “atomico” ed è stato numero 16 ATP. Lo si ricorda soprattutto per la Coppa Davis: fece parte del team argentino finalista nel 2006 e nel 2008, mentre nel 2003 vinse un match clamoroso, forse il più bello in carriera, contro Juan Carlos Ferrero (allora n.1 del mondo) a Malaga. Originario di Rio Cuarto, nella provincia di Cordoba, si è ritirato nel 2009 ma adesso è tornato di prepotenza nel mondo del tennis: da qualche ora, è il nuovo presidente dell'Asociacion Argentina de Tenis (AAT), la federazione di uno dei più importanti paesi tennistici al mondo. Al termine di una dura battaglia elettorale, la sua lista (Experiencia y Cambio) ha avuto la meglio su “Nueva AAT”, guidata dall'ex top-10 Josè Luis Clerc. È curiosa, la storia di Clerc. Ai tempi di giocatore, era l'eterno numero 2 alle spalle di Guillermo Vilas. Dopo il ritiro, non è mai stato neanche capitano di Coppa Davis. Pensava di potersi prendere una rivincita almeno dietro a una scrivania, invece è arrivata un'altra delusione. Con 165 voti a 131, si è imposto Calleri ed è un passaggio storico per l'Argentina, ma che merita di essere guardato con attenzione nel resto del mondo: per la prima volta, un gruppo di ex atleti di alto livello ha avuto la meglio su una lista di mestieranti in ambito politico. A parte Clerc, il gruppo sconfitto proponeva una certa continuità rispetto all'attuale gestione AAT (guidata da Armando Cervone dopo la morte improvvisa di Arturo Grimaldi). Al di là delle schermaglie elettorali (Calleri aveva parlato di gravi irregolarità amministrative nella gestione precedente), il team del vincitore è composto da diversi ex giocatori della “Legiòn”, il gruppo di tennisti che nei primi anni 2000 hanno portato il tennis argentino a vette inesplorate. Con lui, il vicepresidente sarà Mariano Zabaleta, mentre saranno coinvolti in vari ruoli Guillermo Coria, Florencia Labat, Martin Jaite e Josè Acasuso. Tra club e associazioni, c'erano 155 aventi diritto di voto (sui 170 totali): di questi, hanno votato in 148. Ovviamente, non tutti i club avevano lo stesso peso: ogni singola entità aveva a disposizione da 1 a 5 voti.

PRIMO IMPEGNO: IL RUOLO DI ORSANIC
Calleri si è imposto con un divario piccolo ma sensibile. Dopo l'annuncio, c'è stato l'immediato abbraccio con Josè Luis Clerc. Pur accesa nei contenuti, la campagna elettorale si è vissuta con un forte rispetto e senza che i toni si scaldassero per davvero. Dopo il ritiro, Calleri si era dato alla politica ed è stato Segretario dello Sport della Provincia di Cordoba. Circa un anno fa, gli hanno chiesto di lanciarsi in questa avventura ed è iniziato un lungo processo che ha vissuto la sua sublimazione presso il Club Gimansia y Esgrima di Buenos Aires. Il verdetto è arrivato intorno alle 22.30 locali e, da oggi, il tennis argentino è guidato da un gruppo di giovanissimi, tutti ex giocatori. Senza voler fare inutile populismo, è corretto dire che si tratta di una delle primissime vittorie dello sport contro la politica. Per Calleri e il suo gruppo di lavoro è una bella chance, ma anche una missione delicata: dimostrare di essere all'altezza. Il primo nodo da sciogliere riguarda Daniel Orsanic, attuale capitano di Coppa Davis, che si era schierato apertamente con la lista di Clerc. In una recente intervista, Calleri ha detto che gli avrebbe parlato “Ha vinto la Davis, merita rispetto, sarebbe folle vincere e allontanarlo subito”. La sua idea era sollevarlo dall'incarico di direttore tecnico, ma mantenerlo alla guida della Davis. Tuttavia, Orsanic aveva detto che in caso di sconfitta elettorale avrebbe “fatto un passo indietro”. Tra le altre tematiche, ci sarà lo sviluppo del tennis femminile. Attualmente il settore è in crisi spaventosa, senza giocatrici tra le prime 300 WTA (!). C'è poi da risolvere la comunicazione con la base (molti club lamentano l'assenza di dialogo con la federazione) e di rilanciare i tornei: qualche anno fa, l'Argentina ospitava 28 tornei Futures, mentre oggi sono 13. “E molti con investimenti privati. La federazione dovrebbe essere più presente” ha detto Calleri. Il suo mandato durerà quattro anni. La curiosità di vederlo all'opera è davvero grande.