Momenti difficili per il tennis argentino. Oltre alla sconfitta contro l'Italia, il weekend di Mar del Plata ha portato in dote una spaccatura tra il pubblico e Juan Martin Del Potro. Dopo la sconfitta, infatti, gli spettatori hanno attaccato il grande assente. La federtennis argentina ha preso le difese del giocatore. "Questo ragazzo ci rappresenta tutte le settimane nel circuito, ed è stata una mancanza di rispetto. Ha preso una decisione: dare priorità alla sua carriera per entrare tra i primi 3 del mondo, e questo è indiscutibile" ha detto il presidente Arturo Grimaldi, il quale ha aggiunto che saranno apportate le modifiche necessarie per riportare Del Potro in Coppa Davis. L'obiettivo è farlo tornare già a settembre, quando l'Argentina giocherà il suo primo spareggio per non retrocedere dopo 13 anni. Per almeno tutto il 2013, Martin Jaite resterà in sella. "Andremo avanti fino a fine anno, perchè Martin e Zabaleta fanno parte di un programma e svolgono un lavoro che va al di là della Davis, ma è improntato allo sviluppo del tennis nazionale". Da parte sua, Jaite non ha intenzione di dimettersi. "Non ne vedo il motivo. Ma se vorranno mandarmi via, nessun problema". Momenti difficili per il tennis argentino. Oltre alla sconfitta contro l'Italia, il weekend di Mar del Plata ha portato in dote una spaccatura tra il pubblico e Juan Martin Del Potro. Dopo la sconfitta, infatti, gli spettatori hanno attaccato il grande assente. La federtennis argentina ha preso le difese del giocatore. "Questo ragazzo ci rappresenta tutte le settimane nel circuito, ed è stata una mancanza di rispetto. Ha preso una decisione: dare priorità alla sua carriera per entrare tra i primi 3 del mondo, e questo è indiscutibile" ha detto il presidente Arturo Grimaldi, il quale ha aggiunto che saranno apportate le modifiche necessarie per riportare Del Potro in Coppa Davis. L'obiettivo è farlo tornare già a settembre, quando l'Argentina giocherà il suo primo spareggio per non retrocedere dopo 13 anni. Per almeno tutto il 2013, Martin Jaite resterà in sella. "Andremo avanti fino a fine anno, perchè Martin e Zabaleta fanno parte di un programma e svolgono un lavoro che va al di là della Davis, ma è improntato allo sviluppo del tennis nazionale". Da parte sua, Jaite non ha intenzione di dimettersi. "Non ne vedo il motivo. Ma se vorranno mandarmi via, nessun problema".