Sull’orlo del baratro, Andreas rimette in piedi la partita e vince il torneo ATP di Mosca. Bellucci sconfitto 3-6 7-6 6-3. I top 20 sono a un passo, il suo 2012 è straordinario.
Seppi si lascia cadere sul tappeto moscovita: Bellucci è sconfitto
 
Di Cosimo Mongelli – 21 ottobre 2012

 
Fino all’anno scorso, Andreas Seppi avrebbe perso una partita come la finale di Mosca contro Thomaz Bellucci. Ma l’Andreas di quest’anno, a 28 anni, sembra un altro giocatore: il secondo titolo in stagione (terzo in carriera) è la conferma della raggiunta maturità. Vittoria meritata, quella dell’azzurro, che ha saputo approfittare del suicidio del suo avversario. A un passo dalla vittoria, Bellucci si è immolato all’altare dell’altoatesino e si è arreso col punteggio di 3-6 7-6 6-3. La cronaca dell’incontro: primo set nettamente a favore del brasiliano. Fa tesoro dell’unico break ottenuto sul 2 a 1 e concede pochissimo ad Andreas, il quale fatica a proporsi e si limita a giocare di rimessa. Bellucci è devastante al servizio e in poco più di mezzora porta a casa il set. Quasi il 90% di punti vinti sulla prima di servizio e 8 ace. Praticamente ingiocabile. L’unica speranza seppiana è che il brasiliano scenda con le percentuali al servizio. E al quarto gioco arrivano, finalmente, tre palle break consecutive. Un’occasione da non sprecare. Thomaz non sembra però essere d’accordo. Le annulla portandosi sul 40 pari, cancella pure la quarta con l’ennesimo servizio vincente e mantiene il servizio. Il treno sembra perduto. Le percentuali di Thomaz al servizio sono calate, ma l’italiano non riesce ad approfittarne. E tre game più tardi sembra arrivare la pietra tombale sul match. Andreas va sotto 15-40, con il carioca sempre più propositivo, e perde il servizio senza colpo ferire.

Bellucci serve per il match. Non ha ancora perso un servizio e a questo punto la vittoria sembra solo una formalità. Poi, all’improvviso, il black out. Doppio fallo, due risposte vincenti di Andreas, errore grossolano e incredibile 5 pari. Anche Seppi pare incredulo, tanto da concedere una seconda opportunità all’avversario. Bellucci si riprende il break e serve ancora per il match, sul 6 a 5. Se nell’occasione precedente c’era stato il black out, in questa occasione abbiamo il delirio. Seppi non deve nemmeno mettere a segno un punto, fa tutto Bellucci. Doppio fallo e tre dritti indegni di questo nome. E si va al tiebreak. Bellucci è in chiara confusione mentale. Un altro doppio fallo sul 3 pari e tappetino rosso steso all’avversario per la conquista del secondo set. Senza il minimo cenno di vita. Terzo set. Il brasiliano sembra davvero sull’orlo del precipizio. Ha dilapidato la vittoria e Seppi ha il compito di staccare la spina. La prima occasione arriva nel primo game. Altre tre nel quarto. Bellucci arranca ma in qualche modo si salva. Il servizio non funziona più, il dritto è un utopia , ma rimane aggrappato all’incontro. L’italiano fa il suo compito in attesa di sferrare il colpo del KO. Lo trova nel settimo gioco. C’è sul piatto la quinta palla break: l’italiano la porta a casa costringendo il brasiliano all’errore e mette la parola fine al torneo. Si aspetta solo il match point, che arriva sul 3 a 5, servizio (si fa per dire) Bellucci. Finisce con un dritto fuori, con Seppi a gambe all’aria per la felicità.

I top 20 sono ad un passo: per acciuffarli bisognerà giocare bene negli ultimi tornei dell’anno: Basilea, Bercy e il challenger di Ortisei. Per Seppi è la terza vittoria ATP dopo Eastbourne 2011 e Belgrado 2012. Ed è il primo tennista italiano a giocare quattro finali in una stagione dai tempi di Corrado Barazzutti. Meglio di loro solo Adriano Panatta con sei. Ma nessuno chiede a Seppi di battere dei record. A questo giocatore, bistrattato e quasi mai sotto le luci dei riflettori (a differenza di tanti colleghi con più talento ma meno carattere), bisogna solo fare i complimenti.