INDIAN WELLS – Una tempesta di vento irrompe durante il terzo set di Pennetta-Stephens. L’azzurra sciupa, si ritrova sul burrone, poi riemerge dalle ceneri. In semifinale contro Na Li.
Flavia Pennetta ha raccolto molti punti con il rovescio lungolinea
Di Riccardo Bisti – 14 marzo 2014
Secondo le statistiche, a Indian Wells ci sono 354 giorni di sole all’anno. Normale che nei restanti 11 succeda qualcosa di strano. Un paio d’anni fa, per esempio, le bizze del tempo spezzettarono una sfida tra Roger Federer e Rafael Nadal, mandandoli negli spogliatoi addirittura sul matchpoint per Roger (poi trasformato). Quando Flavia Pennetta e Sloane Stephens sono scese in campo, sembrava la classica giornata di sole. La luce rifletteva sul plexipave blu e verde. Invece, come a voler sottolineare la drammaticità di un match pazzesco, il tempo è cambiato. Insieme alle ombre del tramonto è arrivato un vento infame, che tagliava in due il campo e ha costretto le giocatrici ad errori imbarazzanti (prima) e a equilibrismi tecnico-tattici (dopo). Ma c’è stato il lieto fine: dopo un’eterna altalena, durata 2 ore e 26 minuti, Flavia è in semifinale al BNP Paribas Open, prima italiana a riuscirci. E’ la terza volta che un'azzurra va così avanti in un Premier Mandatory, i tornei più importanti dopo gli Slam (oltre a Indian Wells, ci sono Miami, Madrid e Pechino). In passato ci sono riuscite Sara Errani a Madrid 2013 e la stessa Pennetta a Pechino nel 2011. Ma che fatica! Per mettere insieme il 6-4 5-7 6-4 finale, Flavia ha dovuto lottare disperatamente, soprattutto quando ha perso sei giochi consecutivi tra il secondo e il terzo set. Tuttavia, l’esperienza non si compra al supermercato, nemmeno se al tuo angolo siede un fenomeno della panchina come Paul Annacone. Per quanto il coach americano provasse a consigliare la Stephens, l’inesperienza della 20enne americana, fresca di rinnovo contrattuale con Head, è emersa nel finale. Al momento di ammazzare la partita si è sciolta, consentendo a una Pennetta stramazzante di tornare in gara. E pensare che il match avrebbe potuto terminare anche un’ora prima.
Nel primo set è bastato un solo break a Flavia per chiudere 6-4. Sull’1-2 ha cancellato una palla break con il servizio, poi ha trovato l’allungo decisivo al settimo game, infilando una gran risposta di rovescio. Decisamente in palla con il rovescio, Flavia cancellava con questo colpo una delle due palle break concesse nel game successivo e chiudeva senza patemi. La Stephens sbagliava troppo, soprattutto con il dritto. La condizione fisica va migliorata, sembra che la ragazza abbia una certa tendenza a ingrassare. Dovrà correre ai ripari, perchè di Serena Williams ce n’è una sola. Nel secondo, Flavia saliva 1-0 e servizio ma poi arrivava il miglior momento della Stephens, che saliva 3-1 (anche se sulla palla game il vincente di Flavia era buono: peccato che l’azzurra non abbia chiesto l’intervento di occhio di falco a causa di una cattiva comunicazione con il suo angolo). Nel momento del bisogno, Flavia chiedeva aiuto al suo rovescio e trovava un’altra risposta lungolinea per rifarsi sotto. La Stephens, agganciata, provava a tenere duro. Ma sul 4-4 combinava un pasticcio dopo l’altro e mandava la Pennetta a servire per il match. Nonostante gli “animo” di Salvador Navarro al cambio di campo, dal 30-15, Flavia sbagliava tre dritti di fila e entrava in una spirale infinita che portava la Stephens a vincere il secondo e volare 3-0 nel terzo.
Era come se i raggi di sole si fossero portati via anche Flavia. Oltre a un forte vento, il cielo si è fatto molto nuvoloso. A un certo punto, come a delineare lo scenario di un film horror, si sono sentite le sirene di alcune automobili. Polizia? Ambulanze? Vigili del Fuoco? E tra i giudici di linea c'era anche Shino Tsurubuchi, protagonista del putiferio con Serena Williams allo Us Open 2009. Nel frattempo, la Stephens si procurava una palla del 4-0 in un game terribile, in cui le folate erano sempre più violente. Non la sfruttava, la Pennetta restava a galla e il match diventava una lotta per la sopravvivenza. Flavia ha avuto il merito di restare attenta, non “sbracare” con il linguaggio del corpo. La Stephens era convinta di aver vinto, invece si è ritrovata sul 3-3. Per la verità, sul 4-3 ha avuto un’occasione per andare a servire per il match, ma ha affossato un dritto in rete. Nel game successivo usciva di testa e regalava il break a zero. Per la seconda volta, Flavia andava a servire per il match. Tutto facile fino al 40-0, ma la sofferenza non era ancora finita. Quattro errori (alcuni gravi, altri meno) su altrettanti matchpoint allungavano la sfida, fino a quando un rovescio slice della Stephens finiva in corridoio, regalando a Flavia 390 punti WTA utili alla difficile scalata verso le top-10. Per arrivare a 650, e tenere viva la speranza di intascarne 1000, dovrà battere Na Li in semifinale. Parte sfavorita, anche se i precedenti dicono 2-2. Curiosamente, si sono giocati tutti in Australia (Gold Coast, Sydney e Melbourne). I primi due sono molto datati, mentre l’ultimo è ancora fresco, e non è incoraggiante. Nei quarti dell’Australian Open non c’è stata partita. La Li attuale, tuttavia, non sembra irresistibile come quella di Melbourne. La Pennetta può giocaserla, anche se dovrà ritrovarre il giusto feeling dopo il terzo set contro la Stephens, giocato in condizioni estreme. Senza le Williams, con la Azarenka KO e la Sharapova eliminata, può essere davvero l’occasione buona per vincere un titolo di prestigio. E Flavia lo sa bene.
WTA MANDATORY INDIAN WELLS – QUARTI DI FINALE
Na Li (CHN) b. Dominika Cibulkova (SVK) 6-3 4-6 6-3
Flavia Pennetta (ITA) b. Sloane Stephens (USA) 6-4 5-7 6-4
Simona Halep (ROM) b. Casey Dellacqua (AUS) 6-2 6-2
Agnieszka Radwanska (POL) b. Jelena Jankovic (SRB) 7-5 2-6 6-4
SEMIFINALI (Diretta SuperTennis)
Simona Halep (ROM) vs. Agnieszka Radwanska (POL) (h. 2.30)
Na Li (CHN) vs. Flavia Pennetta (ITA) (h. 4.30)
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