Bella impresa della ex campionessa di Wimbledon. Ridotta a poco più di uno scheletro da un virus tropicale, aveva temuto per la sua vita ed era stata ricoverata in ospedale. Si è ripresa e ha corso l’importante maratona di New York per un ente benefico, coprendo il percorso in 5 ore e 40 minuti. “Vale quanto il mio successo a Wimbledon”

Per fortuna c’è stato un lieto fine. E non c’è da stupirsi che Marion Bartoli metta sullo stesso piano il trionfo a Wimbledon e il raggiungimento del traguardo alla Maratona di New York. Già, perché la francese ha avuto grossi problemi di salute, finalmente risolti. Molti ricorderanno il suo impressionante dimagrimento dopo il ritiro dal tennis giocato, avvenuto il giorno di Ferragosto del 2013, ad appena un mese dal trionfo ai Championships. Era rimasta nel giro in vari ruoli, commentatrice compresa, ma ad ogni apparizione appariva sempre più magra. Marion negava ogni tipo di problema, ma quando la situazione è diventata insostenibile e ha richiesto un ricovero in ospedale, è emersa la verità. Durante una tournèe in Asia aveva contratto un raro virus tropicale che l’aveva ridotta a poco più di uno scheletro. In poco tempo ha perso 30 chili, arrivando a pesarne 47 per 170 centimetri di altezza. C’è stato un periodo in cui riusciva a mangiare soltanto insalata e cetrioli. Per fortuna, i trattamenti a cui si è sottoposta hanno funzionato. E così Marion, finalmente uscita dall’incubo, ha pensato di fare “qualcosa di grande” per festeggiare il ritorno alla vita normale.

“La mia battaglia per tornare in salute è stata ben più difficile e impegnativa che vincere Wimbledon. Ero terrorizzata da quello che avrebbe potuto succedermi, andavo a letto con il timore che non mi sarei più svegliata” aveva confessato Marion in un’intervista con la Gazzetta dello Sport. Adesso la Bartoli è ancora più focalizzata sugli obiettivi futuri: vuole diventare una stilista e migliorare nel ruolo di commentatrice TV. Nel frattempo ha portato a termine la maratona, peraltro con un discreto tempo: 5 ore e 40 minuti. Caroline Wozniacki era stata più veloce di lei, e al traguardo non c’era Serena Williams ad aspettarla, ma davvero non ha nessuna importanza. La Bartoli era tra i 50.000 partecipanti e ha corso per l’organizzazione benefica “Team For Kids”. “Siiiiii!!! Ce l’ho fatta e non potrei essere più felice di così – ha scritto su Facebook, mettendo in bella mostra la medaglia della maratona – dopo tutto quello che ho passato ultimamente, essere in grado di coprire il tracciato di una maratona era qualcosa che non potevo immaginare, specie ripensando a come stavo a luglio. Ma oggi è realtà: ce l’ho fatta ed è l’inizio di una nuova vita per me. Ho battuto il virus, sono stata più forte di lui. Non potrei essere più grata di così a mio fratello per tutto quello che ha fatto con me e per avermi sostenuto fino in fondo. Riuscire a farlo davanti a tutta la mia famiglia è stato straordinario. Oggi è stata una giornata davvero speciale e metterò la medaglia accanto al mio trofeo di Wimbledon, perché i due riconoscimenti hanno lo stesso significato per me”. Brava Marion: c’è da capirla.