Tennium, società proprietaria del torneo ATP di Anversa, ha acquistato l'80% delle quote del torneo argentino. Lo storico proprietario, oggi in minoranza, si dice “sicuro” che non cambieranno sede. E intanto trapela una notizia: la Coppa del Mondo a squadre si giocherebbe prima dell'Australian Open!

Nel 2000, quando la società “Altenis” lanciò il torneo ATP di Buenos Aires, c'erano grandi ambizioni. L'obiettivo era portare un Masters 1000 in Sudamerica, magari nella capitale argentina. Nonostante la terribile crisi economica del 2001-2002, il torneo ha goduto di ottima salute (e tanto pubblico) per diversi anni, grazie anche alle vittorie dei tennisti della “Legiòn” argentina. Ma quei tempi sono finiti: oggi accade che Juan Martin Del Potro, miglior giocatore argentino, preferisca giocare altrove. È stata accolta con favore, ma anche con diffidenza, la notizia che Buenos Aires è stato acquistato all'80% di una società europea. Si tratta di “Tennium”, guidata dall'uomo d'affari Kristoff Puelinckx e da Sebastien Grosjean. Un paio d'anni fa aveva rilevato il torneo ATP di Valencia, portandolo ad Anversa. Adesso si lanciano in un progetto ancora più coraggioso. La trattativa era iniziata nel 2016, è entrata nel vivo in primavera ed è stata ratificata dall'ATP durante lo Us Open. Tuttavia, non dovrebbero esserci rivoluzioni: Martin Jaite continuerà a dirigere l'evento, mentre lo staff operativo dovrebbe rimanere lo stesso. Semplicemente, le varie decisioni adesso saranno prese da uno staff di tre persone e non più soltanto da Miguel Nido (proprietario di Altenis). Tennium ha quattro soci, ma su Buenos Aires lavoreranno in due: Puelinckx e l'uruguaiano Martin Hughes. “L'idea è far crescere il torneo – ha detto Nido – si tratta di gente giovane, piena di idee, che credono nel tennis e hanno investito parecchio negli ultimi anni”. Da anni, quando i dati del torneo hanno iniziato a far registrare il segno “meno”, Nido auspicava l'arrivo di un investitore locale per garantire progettualità a lungo termine. Le difficoltà economiche dell'Argentina, tuttavia, hanno reso tutto più complicato. Un paio di società si erano fatte avanti per comprare il 100% del pacchetto azionario, ma non c'è mai stato l'accordo. Pare che avessero offerto 3 milioni e mezzo di dollari, cifra ritenuta insufficiente. L'investitore è arrivato, ma addirittura dall'Europa. Sul lungo termine potrebbe essere un rischio per Buenos Aires: se le cose dovessero andar male, perché non cercare un'altra sede? È successo qualcosa di simile in Europa, con il torneo WTA di Marbella che è stato acquistato da una società tedesca e, dopo un anno, trasferito a Norimberga.

WORLD CUP PRIMA DELL'AUSTRALIAN OPEN?
“I nuovi soci conoscono bene il mercato e il torneo – smentisce Nido – lavoriamo bene insieme, c'è intesa. Il torneo non corre pericolo, non ci sono state discussioni su un eventuale cambio di sede. Questo è chiarissimo”. Le ambizioni – sulla carta – sono importanti. Per adesso, Buenos Aires è già certa di avere due top-10 europei come Marin Cilic e Dominic Thiem. Quest'anno ha partecipato Kei Nishikori, sconfitto in finale. “Vogliamo arrivare a tre top-10. Non si tratta di soci passivi, ma sono molto attivi per migliorare l'evento. Credo che sarà una collaborazione proficua sul lungo termine” ha detto Nido, che però sembra allontanare l'idea di un upgrade ad ATP 500. “Se date un'occhiata ai tabelloni di Buenos Aires e Rio de Janeiro negli ultimi 3-4 anni, vi accorgerete che sono quasi uguali. Passare ad ATP 500 non cambierebbe niente. L'unica differenza è che Rio offre un montepremi di un milione di dollari più ricco rispetto al nostro”. Se sul piano economico sono arrivate certezze, su quello tecnico non dovrebbero esserci cambiamenti. Si parla da tempo di un possibile passaggio al cemento, ma per adesso si continuerà sulla terra battuta. “Bisogna vedere cosa succederà nel calendario 2019 – dice Nido – si sta parlando di una Coppa del Mondo a squadre da giocarsi prima dell'Australian Open. In questo momento non siamo concentrati sul cambio di superficie, ma avremo le idee più chiare tra qualche settimana. Ci fosse questa World Cup, diversi tornei potrebbero esserne colpiti e sarebbero difficili da collocare. I giocatori vorrebbero che si giochi prima dell'Australian Open e stanno cercando di capire cosa succederà con il calendario. Ad esempio, Rio de Janeiro osserva con attenzione quello che succede: continuano a giocare sulla terra, però hanno la struttura realizzata per le olimpiadi e la necessità di utilizzarla”. A Buenos Aires, per adesso, non è arrivata la notizia ufficiale del cambio di proprietà del torneo, ma si continuerà a giocare nel mitico Buenos Aires Lawn Tennis Club, quartiere Palermo. Per voce del suo presidente, il club si è detto “non preoccupato” del passaggio di proprietà. Semmai, c'è in progetto una miglioria per il campo centrale in vista delle Olimpiadi Giovanili del 2018 (in programma dal 6 al 18 ottobre), però i lavori saranno effettuati soltanto dopo il torneo. Se l'indiscrezione sulla World Cup fosse vera, durante il Masters avremo davvero una grossa sorpresa…