Niente Queen's per Rafa Nadal, che tornerà direttamente a Wimbledon; nuovo consulente per Milos Raonic: sull'erba sarà accompagnato da Mark Knowles. Nel frattempo, L'agenzia antidoping francese polemizza con l'ITF per non aver permesso ulteriori controlli durante il Roland Garros.

A 48 ore dal successo al Roland Garros, Rafa Nadal si è cancellato dall'ATP 500 del Queen's. Storico partecipante al torneo della Regina (vinto nel 2008), quest'anno andrà direttamente a Wimbledon. Dopo una straordinaria stagione sul rosso, con 24 vittorie e una sconfitta, ha scelto di saltare il torneo. Nel 2015, Nadal è tornato al Queen's dopo un auto-esilio di quattro anni a causa del pesante regime fiscale britannico: perse subito contro Alexandr Dolgopolov, mentre l'anno scorso non andò a causa del problema al polso. “Sono triste perché amo il Queen's – ha detto Rafa – ho vinto nel 2008 e ogni volta che ho raggiunto la finale a Wimbledon è stato dopo aver giocato al Queen's. Speravo di prendermi qualche giorno di riposo ed essere pronto, ma a 31 anni e dopo una lunga stagione sul rosso, con tutte le emozioni di Parigi, parlando con la mia equipe medica ho capito che il mio corpo ha bisogno di riposare se voglio essere pronto per Wimbledon”. Dopo il successo a Parigi, lo spagnolo ha ammesso di aver sofferto parecchio, su erba, negli ultimi anni. “E' da parecchio che non gioco bene a Wimbledon. Dopo il 2012 è successo qualcosa alle mie ginocchia, e per me è sempre più complicato giocare sull'erba. Gli appoggi sono più bassi e c'è meno stabilità”.

MARK KNOWLES PER RAONIC
Un anno fa, dopo la sconfitta a Parigi per mano di Albert Ramos, Milos Raonic si definì “CEO” della "Milos Raonic Tennis". In quel momento, facevano parte del suo clan Riccardo Piatti, Carlos Moyà e stava per arrivare John McEnroe. Il canadese ama investire su se stesso e mantiene l'abitudine: qualche mese fa aveva assunto Richard Krajicek (ex campione di Wimbledon), ma è di pochi giorni fa la notizia della separazione. Tuttavia, Milos ha subito trovato un sostituto. Nei tornei su erba, al suo fianco ci sarà il bahamense Mark Knowles, ex numero 1 in doppio. Dal 1994 al 2007, Knowles aveva fatto coppia con il canadese Daniel Nestor. Insieme hanno raccolto tre titoli del Grande Slam (Australian Open 2002, Us Open 2004 e Roland Garros 2007). Curiosamente, Knowles non ha mai vinto Wimbledon e spera di farcela da coach: lo scorso anno, adottando un coraggioso serve and volley, Raonic arrivò in finale, persa contro Andy Murray. Classe 1971, Knowles ha giocato il suo ultimo torneo nel marzo 2016 al Challenger di Irving, ma ha cessato l'attività regolare nel 2012.

POLEMICA ALLA FRANCESE
Il Roland Garros ci ha lasciato in eredità una piccola polemica legata al doping: l'agenzia nazionale francese (AFLD) ha criticato l'ITF per non aver ottenuto l'autorizzazione a svolgere controlli indipendenti durante il Roland Garros. Il direttore dell'AFLD, Damien Ressiot, ha detto che l'ITF nutre “un estremo disprezzo per le agenzie nazionali”. Il presidente Bruno Genevois è più diplomatico, ma ha ammesso che esiste un problema. “In effetti non sono troppo inclini verso la cooperazione – ha detto – per anni abbiamo provato a raggiungere un accordo con l'ITF, ma non ci hanno mai risposto”. Va detto che l'AFLD poteva condurre test al di fuori dell'impianto. “Per ottenere l'autorizzazione bisogna coordinarsi con l'organizzazione a capo dell'antidoping – prosegue Genevois – a seguito delle nostre lettere, l'ITF ci ha fornito i 'whereabouts' di alcuni giocatori, ma non erano molto precisi”. In altre parole, hanno dato soltanto alcune “disponibilità” dei giocatori ad essere testati, la famosa finestra oraria che ogni tennista deve fornire per 365 giorni all'anno. Anche a Wimbledon, ci saranno i soli controlli ufficiali: dopo averli testati l'anno scorso, i Championships hanno rinunciato a effettuare test aggiuntivi.