Viktor si è rifiutato di sottoporsi al prelievo di sangue e la federazione internazionale lo ha sospeso dalle gare per 18 mesi. Lui si dichiara innocente e rilancia: “Mai preso sostanze proibite…” di GIORGIO VALLERIS

di Giorgio Valleris – foto Getty Images

La notizia è giunta come un fulmine a ciel sereno: Viktor Troicki è stato sospeso per un anno e mezzo dall'Itf per essersi rifiutato di sottoporsi al test del sangue per i rituali controlli anti doping. L'episodio risale al 15 aprile scorso quando il 27enne di Belgrado (già numero 12 del ranking Atp) nel corso del torneo di Montecarlo si è sottoposto al test delle urine ma non a quello ematico. Per questo, oggi, la federazione internazionale lo ha sospeso per 18 mesi  contestandogli la violazione dell'articolo 2.3 del regolamento anti doping anche se il tennista serbo sostiene che l'ufficiale addetto al controllo gli avrebbe assicurato che, dal momento che stava bene, non era necessario sottoporsi anche al prelievo.

"E' il momento più triste della mia carriera. Sono innocente, non ho mai assunto sostanze proibite. Non mi sono sottoposto al controllo solo perché non mi sentivo bene" con queste parole il tennista serbo, attuale numero 53 della classifica, si difende, cercando di dissipare subito ogni ombra da quella che, a suo dire, è una squalifica ingiusta. E' molto probabile che, nei prossimi giorni, Troicki presenti ricorso contro questa "sentenza".