WTA CHAMPIONSHIPS – Un torneo senza squilli è simboleggiato dalle difficoltà di Petra Kvitova a far decollare il suo brand. Perde netto con Serena: spareggio con la Kerber.
Secondo le stime di Forbes, Petra Kvitova ha guadagnato 3,25 milioni di dollari negli ultimi 12 mesi
Di Riccardo Bisti – 25 ottobre 2013
Poco entusiasmo. Si possono riassumere così, in due parole, le prime tre giornate dei WTA Championships. Tra uno sbadiglio e l’altro, senza un solo match degno di nota, stiamo planando verso il weekend. L’esito sembra già scritto, con Serena Williams verso l’ennesimo successo e le altre a scannarsi per un posto in finale. La Azarenka non è lei, e si giocherà il passaggio del turno in una sfida a distanza con Jelena Jankovic, che però è favorita perchè affronterà la Errani (già eliminata), mentre la bielorussa non sembra messa granchè bene contro Na Li, che pur senza entusiasmare guida il girone con due vittorie. Ieri ha superato in tre set la Jankovic in una partita piena di errori. Nel gruppo rosso, per fortuna, ci sarà un match-spareggio: Petra Kvitova e Angelique Kerber si giocheranno il secondo posto in virtù dei risultati di giovedì, in cui la tedesca ha spento le speranze della Radwanska (battuta 6-2 6-2) e la ceca non è mai stata in partita contro Serena Williams, deludendo chi si aspettava un match quantomeno equilibrato. Tutto qui. E allora, nel giorno dello spareggio-semifinale, ecco che nasce un Caso-Kvitova. Niente di drammatico, per carità, e nemmeno legato al gossip (dove peraltro è già finita, grazie al fidanzamento con Radek Stepanek). Un paio d’anni, la ceca fa sembrava destinata a diventare la numero 1. Eppure, il suo valore commerciale è minimo. Secondo le classifiche di Forbes, la ceca guadagna 3,25 milioni all’anno contro i 12,5 della Azarenka. E pensare che l’ha battuta quattro volte su sei. Vabbè, la Azarenka è stata a lungo numero 1 ed è l’avversaria principale della Williams. Ci può stare. Ma le cifre diventano meno logiche se pensiamo a Caroline Wozniacki e Kei Nishikori, entrambi intorno ai 10 milioni senza aver ottenuto grandi risultati. Il giapponese ringrazia il suo paese, i suoi 126 milioni di abitanti e la terza economia più fiorente del pianeta. Al contrario, la Kvitova proviene da un villaggio della Repubblica Ceca, di nome Fulnek. Il suo manager, Miroslav Cernosek, si impegna soprattutto nella ricerca di sponsor domestici. Ma non riesce a sfondare come se fosse un calciatore o un giocatore di hockey su ghiaccio. Senza considerare che la Repubblica Ceca non è esattamente il paese più ricco del mondo.
Un’altra ragione delle difficoltà a reperire grandi sponsor nasce dal fatto che si tratta di una donna. Salvo rare eccezioni (alcune provengono proprio dal tennis), i grossi investimenti confluiscono sugli uomini. Per investire su un personaggio, le aziende devono essere convinte della sua riconoscibilità. Come la Sharapova, per intenderci. Secondo alcuni studiosi, tuttavia, lo sport femminile continua ad avere un ruolo di secondo piano in confronto al maschile. L’atleta donna che riesce a sfondare veicola un messaggio chiaro: un’immagine attraente, eterosessuale. Semplicemente, il sesso vende. La Kvitova non è considerata attraente come Sharapova o Kournikova, e non raccoglie gli stessi successi di Serena Williams. Secondo Martina Navratilova, che proviene dal suo stesso paese, l’unica cosa che potrebbe fare è : “Indossare tacchi alti e truccarsi pesantemente. Ma lei non è fatta così”. In questo momento, l’unico intervento possibile riguarda il gioco. Petra può giocare meglio ed evitare di giocare 36 partite al terzo set in una sola stagione (il che le ha affibiato il soprannome “P3tra”). Tuttavia c’è il problema dell’asma, che di tanto in tanto può metterla in difficoltà, soprattutto in un clima umido. “Non sapremo mai quanto la condiziona, perchè lei non cerca scuse” ha riconosciuto la Navratilova. Il tennis è uno sport crudele, in cui la fragilità umana viene punita non solo nei risultati, ma anche nell’appetibilità. “Se l’immagine di un giocatore viene associata all’asma, questa diventa perdente. Un azienda non può associare il suo nome a un personaggio con l’asma”. Parola di Simon Chadwick, professore di marketing e strategie del business sportivo presso l’Università di Coventry.
Quando ha saputo questo ragionamento, la Navratilova si è arrabbiata. “E’ vergognoso. Inoltre Petra ha vinto Wimbledon, in uno sport che richiede una grande capacità polmonare”. Tuttavia, in questo momento, la Kvitova non ha grandi opzioni di sponsorizzazioni. Secondo gli esperti, può riuscirci se l’anno prossimo batte Serena Williams per sette volte di fila. Questo piccolo viaggio nel mondo-Kvitova fa capire quanto sia importante l’immagine nel mondo dello sport, soprattutto quello femminile. Da circa un anno, Petra si è affidata a Katie Spellman, ex WTA manager, che le fa da PR. Quest’ultima tuttavia, riconosce che personaggi come Wozniacki e – soprattutto – Ivanovic hanno un appeal maggiore. “Una delle ragioni per cui sono stata contattata è migliorare l’immagine della Kvitova a livello internazionale”. Tra le prime cose da fare c'è da migliorare il suo inglese. A inizio carriera, aveva una padronanza traballante. Poi, dopo gli exploit del 2011, ha cercato di lavorare duro su questo aspetto. Il suo “progetto” è scattato molto tardi. Mentre le coetanee giocavano gli Slam junior, lei si allenava nel club di Fulnek con il padre. Solo allora si è trasferita a Prostejov. Anche per questo, non ha un’agenzia di rappresentanza importante come IMG oppure Octagon. Ultimamente, per migliorare il suo appeal, è entrata nel mondo dei social network. Ma non sarà mai un personaggio come Ana Ivanovic e non ha alle spalle un colosso economico come la Cina. Lei si limita a gridare “Pojd!” quando vince ul punto. Gli ultimi risultati avevano alimentato qualche speranza, ma la sconfitta contro Serena Williams, quasi senza lottare, ha raffreddato gli entusiasmi. Parlando della sua vittoria a Wimbledon, ha detto: “Ho avuto bisogno di tempo per comprendere l’attenzione a cui ero sottoposta. Ho perso la mia privacy, ho ancora tanta pressione ma adesso credo di gestirla meglio”. L’impressione, tuttavia, è che a lei interessi soprattutto la fiducia in se stessa e nelle persone che le stanno vicina. E’ disposta a perdere qualche soldo in sponsorizzazioni pur di mantenere il bene che lei ritiene più prezioso.
WTA CHAMPIONSHIPS 2013
GRUPPO ROSSO
Angelique Kerber (GER) b. Agnieszka Radwanska (POL) 6-2 6-2
Serena Williams (USA) b. Petra Kvitova (CZE) 6-2 6-3
GRUPPO BIANCO
Na Li (CHN) b. Jelena Jankovic (SRB) 6-3 2-6 6-3
Venerdì 25 ottobre (h. 16, diretta SuperTennis)
Victoria Azarenka vs. Na Li
Petra Kvitova vs. Angelique Kerber
Sara Errani vs. Jelena Jankovic
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