Angelique Kerber centra la finale a Cincinnati e si porta a una sola vittoria dal sogno: dovesse battere anche la Pliskova, diventerebbe la ventiduesima numero uno nella storia della WTA. Un risultato reso possibile dal 2016 a sprazzi di Serena Williams (solo 6 tornei da gennaio!) ma che la tedesca ha mostrato di meritare più di qualsiasi avversaria.In certe situazioni giocare bene o meno bene conta poco, specialmente quando c’è vicinissimo il traguardo inseguito per un’intera carriera. Angelique Kerber lo sa bene, e anche se la sua prestazione ha lasciato a desiderare in termini di qualità, stavolta l’obiettivo (centrato) era solo quello di compiere un altro passo verso la vetta della classifica WTA. A inizio settimana le servivano cinque vittorie per spodestare Serena Williams, ora gliene manca solamente una, dopo il 6-3 6-4 rifilato a Simona Halep, che le ha aperto le porte della finale del Premier 5 di Cincinnati. La rumena era in grande forma, arrivava da una serie di 13 vittorie consecutive – foriere dei titoli a Bucarest e Montreal – e l’aveva sconfitta proprio in Canada, ma si è quasi battuta da sola cercando un tennis troppo aggressivo che non è nelle sue corde, e ha finito per commettere la bellezza di 50 errori gratuiti. Alla Kerber è bastato un tennis un filino più costante per vincere sette game di fila, da 3-3 a 6-3 4-0 (con in mezzo una trentina di minuti di stop per pioggia), e dare così una netta piega all’incontro. Decisiva sì, definitiva no, visto che ha rischiato di rimettere tutto in discussione quando si è fatta recuperare fino al 3-4 nel secondo set, ma poi ha salvato una palla del 4-4 ed è scappata via di nuovo, chiudendo alla soglia dell’ora e mezza di gioco. Significativo quanto avvenuto sul match-point: “Angie” ha steccato la palla rompendo le corde, ma il suo rovescio è finito comunque sulla riga, costringendo la Halep all’errore. Segno che non solo le sta funzionando tutto alla grande, ma ha anche la sorte dalla sua parte. Motivo in più per credere che il sorpasso ai danni della Williams arriverà proprio nell’Ohio. In caso di vittoria la supererebbe di 100 punti tondi tondi, mentre se non dovesse riuscirci avrebbe una chance ancora più grande allo Us Open, dove partirebbe con 460 punti “di vantaggio” sulla statunitense dovendo scartare solamente il terzo turno del 2015 (contro la semifinale della numero uno). Ma difficilmente le toccherà attendere fino a dopo New York.

VINCERE, PER SE STESSA E STEFFI GRAF
L’ultimo ostacolo verso la vetta della classifica, che la renderebbe la 22esima numero 1 della storia e la seconda della Germania dopo Steffi Graf, si chiama Karolina Pliskova. La ceca è stata splendida contro una disastrosa Garbine Muguruza, surclassata con un 6-1 6-3 che la dice lunga e “boccia” ancora una volta la spagnola: il 2016 è stato l’anno del primo Slam, e probabilmente ne arriveranno altri, ma nel resto dei tornei ha brillato raramente. La Pliskova è in palla, e per quanto mostrato oggi potrebbe anche vincere il suo primo torneo Premier (dopo 4 International), ma con un obiettivo così grande a portata di mano la Kerber sarà ancora più agguerrita. Dovrebbe guadagnarne lo spettacolo, con un confronto di stili – potenza contro difesa – che ha già regalato due finali combattutissime nel 2015, prima a Birmingham e poi a Stanford. Le ha vinte entrambe “Angie”, e vien da pensare non sia un caso. Chi trema è Serena Williams, che potrebbe perdere la sua leadership dopo 183 settimane consecutive, solamente tre dal primato di Steffi Graf. Sembrava ormai presa, invece una stagione a singhiozzo di Serena dovrebbe permettere alla sig.ra Agassi di salvare almeno questo record, dopo aver dovuto dividere proprio con l’americana quello dei 22 Slam. Per quanto visto nel 2016 è corretto che a guidare la classifica ci vada la Kerber, che ha vinto uno Slam come la rivale ma è stata molto più presente nel circuito, raccogliendo qua e là i punti necessari per compiere l’attacco. Non avesse toppato completamente la stagione sulla terra all’aperto, con tre primi turni fra Madrid, Roma e Parigi, il sorpasso sarebbe già arrivato, ai danni di una Williams che da inizio stagione ha disputato solamente sei tornei validi per la classifica. Significa che al momento è numero uno al mondo con un ranking composto da soli otto tornei (sui 16 che “entrano” nel punteggio), mentre la Kerber ne ha disputati sedici solamente nel 2016. Un dato impressionante, che conferma l’enorme superiorità di Serenona. Ma la classifica va costruita passo dopo passo e lei si è un po’ seduta, rendendo vulnerabile la sua leadership e spianando la strada a un attacco delle altre. Ora può solo stare a guardare.

WTA PREMIER 5 CINCINNATI – Semifinali
Angelique Kerber (GER) b. Simona Halep (ROU) 6-3 6-4
Karolina Pliskova (CZE) b. Garbine Muguruza (ESP) 6-1 6-3