Sfruttando la stanchezza di Laura Siegemund, “Angie” domina la finale del WTA di Stoccarda e difende il titolo conquistato l’anno scorso. Le sue formidabili doti difensive hanno sgretolato presto le ultime energie della connazionale, che però se la ride: adesso può qualificarsi per le Olimpiadi!

“Con il suo spirito combattivo, Angelique Kerber si è guadagnata un posto nell’elite del tennis. Inoltre ha un atteggiamento amichevole, che l’ha resa tra gli sportivi tedeschi più popolari. Per questo si adatta perfettamente all’immagine della nostra azienda”. Sembrano frasi pronunciate oggi, dopo l’ennesima vittoria, invece risalgono a 16 mesi fa. Matthias Muller, CEO di Porsche, si esprimeva così nell’annunciare l’accordo tra la sua azienda e la Kerber. Quattro mesi dopo, “Angie” l’avrebbe ripagato vincendo il WTA Premier di Stoccarda. Per non farsi mancare nulla, quest’anno si è concessa il bis. Per il maxi-sponsor si tratta di un successo dall’immenso valore simbolico, poiché negli ultimi anni avevano investito molto su Maria Sharapova. Proprio in virtù del suo accordo con Porsche, la russa non saltava mai il torneo (e lo vinceva spesso). L’anno scorso perse dalla Kerber, quest’anno non c’era per i noti problemi extra-tennistici. E così la partita dell’anno scorso assume valenza simbolica. E’ stato un passaggio di consegne tra l’algida russa e la possente tedesca. Alla fine, Porsche è caduta in piedi. E i tedeschi ridono, perché si sono goduti una finale tutta casalinga. La migliore possibile, tra la loro numero 1 e la protagonista di una favola quasi surreale. Ma Laura Siegemund, all’ottavo match in nove giorni, non ne aveva più. Il punteggio, così come l’andamento della partita, racconta bene quello che è successo. Laura è partita forte, ancora esaltata dopo le vittorie dei giorni scorsi: Halep, Vinci, Radwanska. Tre top-10, una dopo l’altra, giù come birilli. Ma era stanca, e lo si notava dal suo atteggiamento tattico. Sin dai primi punti ha cercato di accorciare gli scambi e di spezzare ritmo e gambe alla Kerber con frequenti palle corte. In verità, il giochino ha funzionato piuttosto bene nei primi game. 1-0, 2-0, 3-0 in meno di dieci minuti. Ma quando dall’altra parte del campo c’è Angelique Kerber, si sa, il destino è la lotta. E nella lotta difficilmente “Angie” si fa battere.


Le palle corte della Siegemund sono diventate via via più prevedibili, così come gli scambi si sono inevitabilmente allungati. La Kerber è risalita sul 2-3 e palla del 3-3, ma quando Laura ha trovato un altro break, molti hanno pensato che avrebbe potuto intascare almeno il primo set. Avanti 4-2 e 30-0, tuttavia, si è fatta raggiungere e superare. Quando ha capito che avrebbe dovuto cambiare marcia, non c’è più stato niente da fare. Le gambe non rispondevano più, la testa voleva andare in vacanza, la soddisfazione per aver raggiunto la finale ha preso il sopravvento. Sul 6-4 2-0 ha anche chiesto l’intervento del trainer per un problema al fianco sinistro, ma davvero non ne aveva più. E così, nonostante un saldo positivo tra vincenti ed errori gratuiti (22 a 16) ha perso addirittura gli ultimi dieci game. Senza soffrire, la Kerber ha chiuso 6-4 6-0 e ha intascato il secondo titolo in stagione, il nono in carriera. Per la gioia di coach Torben Beltz e dei suoi genitori, solitamente lontani dalle scene, ma che per l’occasione si sono concessi un viaggio a Stoccarda per sostenerla dal vivo. “Sono molto stanca e so che avrei potuto giocare molto meglio – ha esalato la Siegemund – credo che in un singolo torneo non si possa giocare più di quanto abbia fatto io in questi giorni. A un certo punto ho raggiunto il limite”. Però può gioire lo stesso, perché con questo risultato vola al numero 42 WTA, supera quattro connazionali e diventa la quarta tedesca in classifica. Significa che si è messa in ottima posizione per acciuffare la qualificazione olimpica. Chi l’avrebbe mai detto?


Da parte sua, la Kerber si gode il giro in Porsche e conferma di aver superato varcato il limite più duro, quello che separa le ottime giocatrici dalle campionesse. Durante la settimana aveva spiegato che il successo in Australia non aveva cambiato di una virgola la sua vita. Forse non è del tutto vero, ma l’atteggiamento è sempre quello. Ha avuto bisogno di un mesetto per metabolizzare l’uragano di popolarità, ma da Indian Wells a oggi – come segnala il sito WTA – ha perso solo una partita, contro una certa Victoria Azarenka. Difficile dire se sarà tra le top-favorite al Roland Garros, poiché le condizioni di gioco di Stoccarda sono particolari, uniche nel tour. Però le sue fenomenali doti difensive e una grande forza mentale sono armi che sulla terra battuta potrebbero tornarle molto utili. A bordo di una Porsche, poi, diventa tutto più facile. Negli uffici di Stoccarda, Maria Sharapova è già stata dimenticata.

WTA PREMIER STOCCARDA – Finale
Angelique Kerber (GER) b. Laura Siegemund (GER) 6-4 6-0