La tedesca a 28 anni compie l’impresa di vincere due slam nello stesso anno e scalza Serena Williams dalla prima posizione in classifica Wta. Una carriera da predestinata che ha avuto solo ora i suoi acuti migliori.. di FABRIZIO SALVI

Di Fabrizio Salvi – Foto Getty Images

 

Sabato sera Angelique Kerber ha chiuso un cerchio che aveva tenuto aperto da troppo tempo. Cinque anni dopo la semifinale degli Us Open persa contro Samantha Stosur in tre set che l’ha insignita si delle stimmate da campionessa quando ancora era 23enne, ma non le ha consegnato quel primo slam che ha dovuto aspettare ancora per qualche anno. Quest'anno, appunto.

 

La bionda tedesca dopo quella sfida ha portato a casa anche un quarto e una semifinale a Wimbledon, senza però mai lasciare la griffe su un torneo dello Slam, compreso quell’Australian Open della quale lei è innamorata.

 

Nella sua casa di Brema, la mamma Beata può ammirare le coppe che Angelique ha portato a casa da ogni angolo del mondo negli ultimi cinque anni; Trofei che le ricordano le vittorie di Parigi (indoor) nel 2012, oppure quelle di Charleston e Stoccarda dello scorso anno. Anche le coppe da finalista non le mancano, brilla quella consegnatale a Cincinnati sempre nel 2012, quando fu sconfitta da Li Na, oppure quella di Eastbourne quando Madison Keys la sconfisse in un bell’incontro di tre set.

 

Sette in totale le vittorie, fino ad arrivare al 2016, l’anno della svolta, il suo anno zero. I risultati stropicciati nei tornei degli Slam, si fanno da parte così come le paure e le nuove responsabilità. Comincia la scalata alla posizione numero 1, quella dove troneggia Serena Williams da troppo tempo.

 

Inizia un gioco fatto di sgomitate e di demarcazione del territorio. Apre le danze la Kerber, dando una bella spallata a Serena durante la finale degli Australian Open. Primo titolo Slam vinto in faccia a colei che di slam ne è campionessa, e che ha come ultimo pensiero lasciare il gradino più alto della classifica.

 

Le due si avvicinano nel ranking, il testa a testa entra nel vivo e ha la sua sublimazione nel tempio del tennis, a Wimbledon. Serena, le rende indietro la spallata, ristabilisce le distanze e simbolicamente le gerarchie. Impressionante si, ma non del tutto, poiché Serena una volta imboccata l’ultima curva comincia ad accusare la stanchezza di tre finali Slam e la proverbiale pressione che le deriva dal giocare in casa.

 

Inciampa di nuovo in semifinale, proprio come un anno fa contro Roberta Vinci e guarda Angelique giocarsi il titolo contro Carolina Pliskova, senza poter fare niente. Kerber fa il suo dovere con qualche affanno, ma alla fine è lei la nuova campionessa degli Us Open, andando a coronare il miglior anno della sua carriera e mettendo la ciliegina conquistando la posizione numero uno in classifica. 1.700 punti di vantaggio sono molti, ma Serena non è abituata ad arrendersi e non lo farà di certo da numero 2.