Andy Murray ha annunciato la terza, e probabilmente definitiva, separazione dal suo coach Ivan Lendl. Termina così uno dei rapporti più virtuosi e fortunati all’interno del circuito

Finisce il rapporto di collaborazione tra Andy Murray e il suo coach Ivan Lendl. L’ex numero uno del mondo ha deciso così di mettere mano ancora una volta al suo team, in vista della preparazione invernale per quello che potrebbe essere – carta d’identità alla mano – l’ultima stagione da professionista. Il rapporto di Murray con Lendl era ripreso nel marzo dello scorso anno, quando dopo aver terminato il rapporto con Jamie Delgado, e alcune collaborazioni temporanee, il tennista scozzese ha deciso di affidarsi a chi lo conosceva già piuttosto bene.

Il loro rapporto inizia infatti nel 2011, quando Murray si trovava con un pesante score di 0-3 nelle finali Slam e la pressione di un intero paese sulle sue spalle. Una scelta che fu vincente per lo scozzese, che nel primo periodo di collaborazione con Lendl portò a casa due titoli Slam – Wimbledon e U.S. Open, entrambi contro Djokovic, e l’oro olimpico nell’edizione del 2012 a Londra. Il loro primo addio si configura quindi nel 2014, prima di tornare a collaborare temporaneamente tra il 2016 e il 2017. Anche il secondo periodo fu quanto mai fortunato, con la conquista del secondo Wimbledon e il bis nelle Olimpiadi di Rio.

Una scelta coraggiosa quindi quella di Murray di separarsi da un allenatore che lo conosce così bene, proprio alla vigilia di quella che potrebbe essere la sua ultima stagione nel circuito. A 36 anni compiuti e un’anca di metallo dopo l’operazione del 2017, lo scozzese negli ultimi anni ha sempre trovato ulteriori motivazioni per scendere in campo.