Arriva l'atteso forfait di Andy Murray per l'ATP 250 di Brisbane: l'anca non ha ancora recuperato a sufficienza per permettergli di essere competitivo. Lo scozzese rimarrà in Australia ancora un paio di giorni, poi valuterà se rientrare a casa. "L'operazione resta la seconda opzione, ma va considerata".Il forfait era nell’aria e non ha tardato ad arrivare: alla vigilia del suo primo incontro in terra australiana, (che era) in programma mercoledì contro Ryan Harrison, Andy Murray ha deciso di rinunciare all'ATP 250 di Brisbane. Chiunque avesse visto anche solo qualche scambio del suo set di esibizione contro Roberto Bautista-Agut ad Abu Dhabi non poteva avere dubbi su come sarebbe andata a finire: aveva detto di essersi sentito meglio col passare dei minuti, ma le difficoltà negli spostamenti erano troppo evidenti per pensare di vederlo in campo solo una manciata di giorni più tardi in un torneo del circuito. Ha scelto di volare comunque a Brisbane e di far inserire il suo nome nel tabellone, aspettando fino all’ultimo per prendere una decisione, ma il ritiro era fin troppo scontato. “Sono davvero dispiaciuto di dovermi ritirare dal torneo – ha detto Murray, campione nel Queensland nel 2012 e nel 2013 – perché sono venuto qui con l’intenzione di iniziare bene la stagione, ma purtroppo io e il mio team ci siamo resi conto di non essere nelle condizioni necessarie per poter competere a questi livelli”. Il significato è uno solo: il problema all’anca non è ancora stato risolto, e la situazione si fa sempre più grigia. Le parole di Murray alla vigilia, con le quali aveva spiegato di sentirsi meglio ed essere pronto a giocare anche a costo di farlo da numero 30 del mondo, avevano indotto una moderata fiducia e tranquillizzato gli organizzatori, già costretti ad incassare nei giorni precedenti il doloroso forfait di Rafael Nadal. Invece anche Murray ha deciso di gettare la spugna, lasciando il suo posto nel main draw al lucky loser tedesco Yannick Hanfmann.AUSTRALIAN OPEN IN FORTE RISCHIO
Per spiegare meglio la situazione, Murray ha pubblicato un lungo post su Instagram, accompagnato da una fotografia che lo ritrae da bambino, fra i banchi di scuola. “Ho scelto questa foto – ha scritto – perché il bambino che c’è dentro di me vorrebbe solo giocare a tennis e competere. Prima di questi mesi non avevo mai realizzato quanto amore io provassi per questo gioco: mi manca tantissimo e sono pronto a dare tutto per tornare in campo. Ogni volta che mi alzo la mattina spero che la situazione dell’anca vada meglio, ed è abbastanza demoralizzante quando vai ai campo e ti accorgi di non avere il livello per competere”. Per la prima volta dopo tempo, l’ex numero uno del mondo è anche entrato nei dettagli dell’infortunio, svelando la possibilità di andare sotto i ferri. “Ho visitato numerosi specialisti dell’anca, che mi hanno raccomandato di fare dei trattamenti conservativi. Dallo Us Open in avanti ho fatto tutto ciò che mi è stato suggerito dal punto di vista della riabilitazione, e lavorato in maniera durissima per tornare a competere. Qui a Brisbane ho disputato dei set di allenamento con altri top players, ma non sono bastati per permettermi di tornare al livello che desidero, così devo rivalutare le mie opzioni. Ovviamente una di queste è continuare la riabilitazione, e dare all’anca altro tempo per recuperare. Anche l’operazione chirurgica è un’opzione, anche se le chance di successo dell’intervento non sono così alte come vorrei, e per questo per il momento resta un’opzione secondaria. La mia speranza è di riuscire a evitarla, ma è comunque qualcosa che ora devo considerare. Resterò in Australia per un paio di giorni per vedere se la situazione dell’anca migliorerà un po’, e nel week-end deciderò se rimanere qui oppure tornare a casa e programmare le prossime tappe”. Non l’ha detto esplicitamente, ma le possibilità di vederlo in campo all’Australian Open sembrano veramente ridotte al lumicino.
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