Foto Ray Giubilo
Come ti senti dopo questa vittoria?
“Mi sento bene. Non ho ancora avuto molto tempo per pensarci. E’ stato un match abbastanza lungo. Abbastanza intenso. Molto nervosismo nel primo set. Sono contento di come sia andata a finire”.
Dopo lo strepitoso lift che hai giocato il pubblico è impazzito, che ruolo ha avuto questa palla nel cambiamento del match?
“Beh, è stata una palla importante perché mi ha fatto capire che la partita non stava prendendo del tutto una brutta piega… Nel primo set non ho sfruttato le opportunità che ho avuto e Cilic ha giocato un tennis decisamente aggressivo, mi ha messo parecchia pressione. Sicuramente quel colpo ha fatto la differenza…”
Hai detto che alleni spesso quel colpo. Quante volte ti riesce bene come oggi?
“Beh, viene bene perché mi alleno a farlo. Spesso mi riesce bene quando ho la palla sopra la testa sul rovescio. Non mi riesce spesso in partita, ma oggi è capitato a pennello”.
Hai parlato di nervosismo in campo. Nella prima ora di gioco, tutti nello stadio potevano avvertire questa sensazione. Dipende dal fatto che si trattava di una semifinale?
“E’ dura perché prima della partita c’è sempre molta tensione. Cilic era stanco. All’inizio del match io mi sentivo molta pressione addosso, temevo che se avessi perso anche un solo set avrei potuto crollare mentalmente. Lui nel primo set ha avuto parecchie chance. Io ho fallito 3 possibilità per il controbreak, la terza per un nastro preso da Cilic e da lì ho lasciato andare il primo set. Sono comunque felice di essere stato in grado di far girare la partita a mio favore, perché come ho già detto Cilic cominciava a condurre lui la partita”.
Quanto eri preoccupato all’inizio del secondo set?
“Beh, diciamo che la partita è lunga… Soprattutto quando si gioca al meglio dei cinque set, c’è tempo per cercare di capovolgere le cose. Per fortuna sono riuscito a cambiarne le sorti”.
Quanto è importante per te giocare un’altra finale a questo punto della tua carriera?
“E’ molto importante soprattutto dopo alcune sconfitte che ho subito l’anno scorso. A Wimbledon ho avuto la possibilità di giocare la finale e ho perso un match veramente combattuto contro Roddick. E’ bello. Si lavora per arrivare a questo. Questo è il motivo per cui vado ad allenarmi a Miami, per avere l’opportunità di giocare in questi slam. Ovviamente voglio cercare di vincerne uno”.
Puoi dirci qualcosa sul tuo futuro avversario?
“Beh, i risultati di Roger parlano da sé. L’anno scorso ha avuto un grande anno, giocando tutte e 4 le finali. Ne ha perse 2 su 4 in match molto combattuti al quinto set. Dovrò giocare al meglio delle mie possibilità se voglio avere delle chance di batterlo. Penso di poterlo fare”.
Alla televisione s è parlato di un tuo fastidio alla schiena. Sei preoccupato a riguardo?
“Anche all’inizio del torneo sentivo la schiena un po’ rigida. Questa superficie sicuramente non aiuta in questo senso. Nei primi tornei dell’anno è facile avere qualche fastidio. Credo che molti giocatori soffrano dello stesso fastidio, la stagione è lunga e il tempo libero poco. Non credo sarà un grosso problema in finale. E’ solo un po’ fastidioso”.
Questa volta la programmazione è molto diversa rispetto al 2008. Ti darà dei problemi? Devi aspettare parecchio prima di giocare la finale…
“Meglio così che come è successo allo Us Open. Là avevo giocato 3 giorni di fila. Fisicamente così recupererò per la finale e sarò in forma. Devo solo allenarmi a sufficienza nei prossimi giorni. Sono sicuro che andrà tutto bene”.
Dal match perso contro Roddick hai imparato qualcosa che potrai utilizzare nella finale?
“Sicuramente il match contro Roddick è stato un match che avrei potuto vincere. Ma è diverso giocare sull’erba contro un giocatore come Roddick, dove lo scambio è breve e veloce, perché è un giocatore che punta molto sul servizio. Quindi non credo di poter utilizzare quella esperienza per giocare la mia finale qui”.
Hai perso un solo set lungo il mio cammino verso la finale. Credi che questo ti sarà di aiuto?
“Sicuramente questo è il meglio che ho fatto a uno Slam e di certo arriverò fresco in finale. Mi sento bene. Anche il match che ho giocato contro Rafa è stato buono. Adesso quello che devo fare è scendere in campo e dare il meglio di me stesso”.
Trovi qualche motivazione extra nel fatto che se dovessi vincere questo Grand Slam riusciresti a interrompere il periodo senza vittorie che sta vivendo da tempo la Gran Bretagna?
“Beh, ovviamente sarebbe bello. Ma prima di tutto voglio vincerlo per me stesso e per le persone che lavorano con me e per la mia famiglia, che mi segue sempre e che mi ha cresciuto. Poi sicuramente anche per il mio paese e per lo sport britannico sarebbe una cosa incredibile”.
E cosa significherebbe la tua vittoria per la Scozia?
“Beh, sarebbe una cosa incredibile. Credo che non abbia mai vinto un giocatore scozzese. Sicuramente c’è molta attesa nel mio paese per questa partita. Spero di farcela!”
C’ è il rischio che il fatto che tu debba giocare la finale ti metta troppa pressione addosso?
“Sicuramente ci sarà tensione per la finale. Ma ormai ho acquisito una certa esperienza e cercherò di essere lucido per affrontare al meglio il match”.
Hai giocato in molti stadi incredibili. Come consideri la Rod Laver Arena rispetto ad altri in cui hai giocato?
“Sono tutti diversi. Il match contro Rafa che ho giocato qui nel 2006 è stato il migliore per l’atmosfera che si è creata ed è stato indimenticabile. Insomma ogni Slam è diverso. Ma l’atmosfera sui campi centrali è sempre incredibile!”