DAY 13 – E’ il giorno del gran finale. Murray non è mai stato così vicino a restituire Wimbledon al suo paese. I bookmakers lo danno sfavorito, ma non siamo d’accordo. E’ più carico e più fresco di Djokovic.
In Australia si è imposto Novak Djokovic. Ma stavolta il nostro favorito è Andy Murray
Di Riccardo Bisti – 7 luglio 2013
Le emozioni hanno travolto Sabine Lisicki e hanno mandato all'aria qualsiasi pronostico tecnico-tattico sulla finale femminile. Ha vinto Marion Bartoli e le nostre previsioni sono svanite. La componente psicologica è altrettanto importante, ma non così decisiva, in campo maschile. Per questo ha senso analizzare la finale tra i primi due giocatori al mondo. Sia Andy Murray che Novak Djokovic hanno buone ragioni per essere ottimisti, ma noi crediamo che sia la volta buona per Andy. I bookmakers vedono favorito Djokovic (1.65 contro 2.55), e ci sembra francamente una forbice esagerata. Secondo noi vince Murray. Proviamo a spiegare perchè.
ANDY MURRAY vs. NOVAK DJOKOVIC
Djokovic e Murray non rappresentano una presunta “decadenza” del tennis, ma la loro presenza in finale fa riflettere. Il loro tipo di gioco li rende più adatti al cemento, ai rimbalzi alti e regolari. Invece li troviamo uno contro l’altro anche sull’erba di Wimbledon. Ma è normale che sia così: i numeri certificano la lentezza della superficie. Basti pensare che un servizio a 200 km /h impiega 0,66-67 secondi per arrivare in zona ribattitore. Sul cemento ne impiega 0,55-56. E allora è normale che il serbo e lo scozzese si trovino in finale per la terza volta negli ultimi quattro Slam. Ha ragione Roger Federer, desideroso di una maggiore diversificazione. Ma è tempo di analizzare il 19esimo scontro diretto tra il serbo e lo scozzese. I precedenti dicono 11-7 per Djokovic, ma non contano granchè. Curiosità: è la nona finale (il bilancio è in perfetta parità 4-4), ma è solo la seconda volta che si affrontano sull’erba. La semifinale olimpica di 11 mesi fa è l’unico scontro diretto che potrebbe avere una qualche valenza. Si giocherà in condizioni tecniche e ambientali identiche. L'erba sarà più lenta, ma continua ad avere le sue peculiarità. Su tutte, i rimbalzi bassi. E lo scozzese si adatta meglio. Lo ha detto anche Richard Krajicek, vincitore a Wimbledon nel 1996. “Oltre al pubblico che lo sosterrà, Murray ha dalla sua un tennis più adatto all’erba perché colpisce più piatto”. In realtà, lo scozzese gioca molto bene anche lo slice ed è più bravo di Djokovic negli appoggi bassi. Riprendiamo alcuni passaggi della cronaca di quel match: “Murray ha più armi nel suo bagaglio tecnico e le ha fatte valere al momento opportuno” / Sul 6-5, un paio di rovesci in slice hanno messo in difficoltà Djokovic ed hanno regalato allo scozzese il break decisivo, sigillato da un passante incrociato”. Possiamo partire da qui, da un rovescio in slice che Murray sa giocare meglio e che può tornargli utile nei momenti importanti.
Da parte sua, Djokovic ha una maggiore abitudine alle vittorie e la grande capacità di giocare bene con il pubblico contro. Lo carica, lo esalta. In questo ricorda un po’ Lleyton Hewitt. Lo ha dimostrato in Coppa Davis e lo scorso anno alle ATP World Tour Finals, quando battè Federer in una 02 Arena che si era trasformata in una bolgia. Il serbo deve cercare di tenere il match in equilibrio, arrivare il più possibile al fotofinish. A quel punto, l’aspetto tecnico passerà in secondo piano e Nole potrà far valere una maggiore solidità mentale. Djokovic ha qualcosa in più rispetto a Murray: se l’avversario non lo sovrasta, è praticamente imbattibile. Al contrario, lo scozzese può essere vulnerabile. Lo hanno dimostrato Verdasco e Janowicz. Tuttavia, Djokovic deve evitare l’errore di giocare troppo in difesa. In quel caso potrebbe stancarsi troppo ed arrivare senza benzina alle fasi finali. Può succedere anche a un SuperMan come lui. E’ successo 10 mesi fa in finale allo Us Open, quando nel quinto set non si reggeva più in piedi. In questo senso, sarà fondamentale continuare a servire come ha fatto in semifinale. Cogliere tanti punti gratis dovrebbe dargli la fiducia necessaria e risparmiare il serbatoio. Tuttavia crediamo che Murray sia pronto per vincere Wimbledon. Se Del Potro ha portato Djokovic al quinto, siamo convinti che un Murray più fresco e più “erbivoro” sia in grado di batterlo. Il pronostico arriva “con riserva” (concedetelo, visto che è l’ultimo del torneo), perché entreranno in ballo fattori mentali che vanno oltre la vicenda tecnica, come è accaduto nella finale femminile. Detto questo, le sensazioni sono tutte per lo scozzese.
Murray in quattro set.
PRONOSTICI TOTALI: 104
PRONOSTICI GIUSTI: 71
PRONOSTICI SBAGLIATI: 33
PRONOSTICI COL NUMERO ESATTO DI SET: 38
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