Andy Murray si opera alla schiena e tornerà l’anno prossimo. Non ha escluso la partecipazione al Masters, ma sembra molto difficile. Sente dolore da quasi due anni.
La trasferta di Umago resterà l'ultima immagine agonistica di Andy Murray nel 2013
Di Riccardo Bisti – 20 settembre 2013
Il volto sofferente di Andy Murray non tradiva. La sala conferenze del Foro Italico era semivuota, nonostante il numero 3 ATP si fosse appena ritirato dagli Internazionali BNL d’Italia. Il mal di schiena lo aveva bloccato durante il match contro Marcel Granollers. Si pensava che fosse un ritiro precauzionale, buono per mollare il Roland Garros e trasferirsi subito sull’erba. In effetti, qualche giorno dopo arrivò il forfait per Parigi e le dichiarazioni di mamma Judy: a suo dire, la terra battuta era pericolosa per la schiena malandata del figlio. Sull’erba è andato tutto alla perfezione, con il successo al Queen’s e lo storico trionfo al Wimbledon. Ma Andy non bluffava. C'è davvero qualcosa che non va: lunedì si sottoporrà a un piccolo intervento che potrebbe mettere fine alla sua stagione e tenerlo fuori fino all’Australian Open. A parte la classifica, rischia di saltare le ATP World Tour Finals di Londra e rinunciare al clamoroso tris londinese (non è mai successo che un giocatore vincesse Queen’s, Wimbledon e Masters londinese nello stesso anno). E’ certo che salterà l’intera stagione asiatica e i (pochi) tornei indoor europei. Andy tiene viva una piccola speranza per giocare alla 02 Arena, ma è molto difficile. E comunque non sarebbe al massimo. E’ più fattibile recuperare la forma fisica in tempo per dicembre, quando effettuerà il delicato periodo di preparazione a Miami. Senza imprevisti, dovrebbe essere in piena forma per l’Australian Open. La notizia dell’intervento arriva in forma ufficiale tramite un comunicato: “La prossima settimana Andy si sottoporrà a un piccolo intervento chirurgico per risolvere definitivamente un problema alla schiena che perdura da tempo. Salterà certamente i tornei di Bangkok, Tokyo e Shanghai. Il problema si è evidenziato durante il torneo di Roma, in cui è stato costretto al ritiro e poi si è rivolto a diversi specialisti. Dopo aver giocato sul cemento e sulla terra, Andy ha chiesto nuovamente una consulenza medica per risolvere il problema una volta per tutte. L’obiettivo è essere in piena forma per la prossima stagione”.
Ovviamente, i giornali inglesi si sono scatenati. Il Guardian ha scovato una lingua lunga nel team che ha definito la partecipazione al Masters come “incerta”. Sebbene l’intervento non sia particolarmente invasivo, i medici sconsigliano di affrettare i tempi per evitare il rischio di aggravare la lesioni. I problemi di Murray persistono da quasi due anni: sono emersi nel finale del 2011. Negli ultimi giorni, Murray si è reso conto che il trattamento conservativo si è rivelato “dannoso”. E pensare che negli ultimi due anni ha vinto Us Open, Wimbledon e Olimpiadi. Viene da domandarsi quanto avrebbe vinto se fosse stato al 100%…Murray ha twittato nella serata di giovedì, dicendo che sarebbe tornato più forte di prima, aggiungendo un ringraziamento per i messaggi di sostegno. “Faremo sapere a tutti come va”. In effetti, dopo il trionfo di Wimbledon ha avuto un pauroso scadimento di forma che è deflagrato nei quarti di Flushing Meadows, quando è stato preso a pallate da Stanislas Wawrinka. Prima di prendere la decisione, ha giocato un buon weekend di Davis contro la Croazia e si è impegnato a giocare anche nel 2014, quando la Gran Bretagna esordirà negli Stati Uniti. Dopo l’Australian Open, dunque, sarà chiamato a un’impegnativa trasferta negli States. Capitan Leon Smith sarà ben contento di avere un Murray fresco e carico. Dalle notizie che trapelano, pare chiaro che l’Australian Open sia la priorità. Fino a un paio di mesi fa, l’idea era gestire il problema con gli antidolorifici, ma la strategia si è rivelata sempre meno efficace, soprattutto quando sono emersi problemi nella mobilità. Murray ha lavorato a lungo con il fisioterapista Andy Ireland, recentemente scomparso, il sostituto Mark Bender non è riuscito a restituirgli la fluidità di inizio estate. E la fatica di giocare tre match di fila, sulla terra, sulla lunga distanza, lo ha convinto a cercare una soluzione radicale e soprattutto duratura.
La natura dell’infortunio resta un mistero. In passato, Murray ha negato l’interessamento del disco, anche perchè in quel caso l’assenza dai campi sarebbe stata ben più lunga. Questo stop gli impedirà di lottare per il numero 1 ATP: in realtà, Andy non l’ha mai posto come obiettivo prioritario, tuttavia rischia di non lottare per la leadership nemmeno l’anno prossimo. A meno che non faccia come Rafa Nadal: vincendo praticamente tutto, lo spagnolo chiuderà il 2013 in vetta pur avendo saltato l’Australian Open e perso al primo turno di Wimbledon. Ovviamente è una scelta coraggiosa. Sottoporsi a un intervento chirurgico a 26 anni, nel bel mezzo della carriera, all’apice della forma fisica, è un rischio. Allor stesso tempo è la scelta migliore. E’ inutile giocare sul dolore e rischiare di aggravare il problema. Dovesse tornare al 100% e recuperare la strepitosa condizione fisica mostrata negli ultimi due anni, ha ancora molto tempo per raccogliere successi e trofei. E poi, con il tennis sempre più fisico, l’età media dei migliori si è decisamente alzata. Significa che il picco della sua carriera può ancora arrivare. E operarsi dopo lo Us Open, nel calendario bulimico di oggi, è la decisione giusta.
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