Intervistato da Il Tennis Italiano, Andrea Arnaboldi ha confidato sensazioni ed aspettative in un momento particolare della sua carriera
Il Challenger di Bergamo sta volgendo alle fasi finali. I giocatori rimasti in gara, che proveranno a succedere nell’albo d’oro a Jannik Sinner, sono Hugo Gaston, Ilya Marchenko, Enzo Couacaud e Chun Hsin Tseng, quest’ultimo vera e propria rivelazione del torneo. Nei quarti di finale il tennista di Taipei ha estromesso con un duplice 6-4 Andrea Arnaboldi: “Mi ha impressionato – ha dichiarato l’azzurro – gioca benissimo. Avrà un futuro radioso”.
Nonostante la sconfitta, ottimo il percorso messo in atto dal giocatore di Milano nel torneo lombardo: prima di arrendersi all’attuale 301 delle classifiche mondiali, Andrea è riuscito ad ottenere gli scalpi di Klein, Lestienne e Kolar.
“Qui mi trovo benissimo – ha proseguito ai microfoni de Il Tennis Italiano – Bergamo è stata la città dove ho abitato fino a poco tempo fa. Mi sento a casa, sono riuscito a vincere tre belle partite e ad esprimere un bel tennis”.
L’attuale classifica lo vede attualmente al 292esimo gradino del ranking mondiale, ancora lontano dal best ranking del 2014, di gran lunga la sua stagione migliore per risultati ottenuti e livello di gioco espresso. La prima partecipazione Slam al Roland Garros e gli ottimi traguardi raggiunti a livello Challenger gli valsero il miglior piazzamento della carriera al numero 153 Atp: “Sono stato molto vicino alla top 100, ho avuto momenti difficili che penso facciano parte della carriera di ogni atleta. Ora non voglio pensarci, devo focalizzarmi sul presente e fare del mio meglio per risalire in classifica, anche se in tal senso non mi pongo obiettivi. Ho una grande passione per il tennis, che continua ad essere il lavoro che amo. Il mio principale obiettivo è allenarmi e competere senza avere traguardi prefissati. Penso a scendere campo e fare il meglio partita dopo partita”.
Pur non ponendosi alcun obiettivo in termini di risultati, a 32 anni Arnaboldi è ancora fermamente convinto di poter dare molto al tennis, sport che per quanto riguarda i colori azzurri sta vivendo un periodo più che florido: “Nonostante l’età che avanza penso di poter avere comunque margine. A livello tecnico tattico e fisico sento di poter ancora migliorare molto. Gli italiani si stanno comportando benissimo: senza parlare di Sinner tra i nostri giocatori penso che Musetti sia un prospetto importantissimo”.
In attesa di altri giovani exploit, a cominciare dal cugino di Arnaboldi, Federico, tennista talentuoso che ancora deve trovare la sua strada: “Federico è giovanissimo, ha 19 anni e davanti un’intera carriera. Ha ottime potenzialità, ci vorrà del tempo ma quando maturerà potrà far bene”.