Gli anni passano, il Kid resta il Kid. A Los Angeles Andre Agassi ha vinto il titolo numero sessanta della sua straordinaria carriera: una carriera iniziata, almeno per grafici e statistiche, nel 1987, con la vittoria nel Grand Prix (ai tempi non esisteva l’Atp Tour) di Itaparica. E una carriera che pareva, sempre per il numerario, essersi fermata al successo di Cincinnati nel 2004, un traguardo già considerato miracoloso nel tennis di oggi. Dagli albori dello scorso decennio il tennis ha cambiato totalmente volto: e Andre non è stato da meno, da capellone meshato vestito con i completini "pappagallo" ideati dalla Nike, se non con jeans strappati, a uomo maturo, calvo, sobrio nell’abbinamento T-shirt e pantaloncini bianchi con qualche timida concessione al colore, così come il nuovo sponsor, adidas, ha pensato per lui. Soprattutto è cambiata la velocità, l’intensità del gioco, e in quella il campione di Las Vegas ha compiuto il suo miracolo, da fondocampista che subiva la potenza di Ivan Lendl a shotmaker di grandissima efficacia, capace di fare il punto con un mix di anticipo, forza e precisione mai visti in questo sport.
Courier, Chang e tutta la generazione dei ’70 è in pensione da anni o si dedica al Senior Tour per passare il tempo tra amici. Il Kid no: ha superato anche la crisi primaverile, con l’infiammazione al nervo sciatico che lo ha cacciato fuori dal Roland Garros e gli ha impedito l’iscrizione a Parigi, ed è tornato in pista per la stagione americana sul cemento, quella che gli ha regalato gioie a non finire (solo a Los Angeles Andreino ha giocato sei finali, vincendone quattro).
A trentacinque anni Agassi riesce ancora a raggiungere i picchi di rendimento degli anni d’oro: gli mancano, e come potrebbe essere altrimenti, l’intensità dei venticinque, il vigore della gioventù, ma la classe e la voglia di restare spalla a spalla coi migliori (riuscendoci, molto spesso) ne fanno un monumento vivente allo sport. Il Kid sogna un addio alla Sampras, una vittoria "rubata" a Flushing Meadows a chiudere vent’anni di tennis supersonico: è difficile, molto difficile che la sorte lo accontenti. Sognare, però, non costa. (f.f.)
I NUMERI DI ANDRE
Data di nascita: 29 aprile 1970
Professionista dal: 1986
Vinte-perse in carriera: 849-253
Finali in carriera: 88 (con 60 vittorie)
Slam in carriera: 8 (almeno una volta tutti e quattro gli Slam)
Masters Series in carriera: 17
Montepremi in carriera: 29.926.275 $