Rafa domina la semifinale contro Verdasco e cercherà il settimo titolo a Barcellona. Proverà a impedirglielo Ferrer, già battuto in finale per tre volte.
Dopo 3 sconfitte, David Ferrer proverà a battere Nadal in finale a Barcellona
Di Cosimo Mongelli – 29 aprile 2012
Si potrebbe cominciare a raccontare l’incontro fra Rafael Nadal e Fernando Verdasco, semifinale del "500" di Barcellona, dal sesto gioco del primo set. Serve Nadal, Verdasco si porta avanti 0 a 30 e poi 30 a 40. Una palla break, fondamentale, che Nadal annulla con un servizio vincente per poi portarsi a casa, dopo un’altra parentesi di parità e con grande fatica e sudore, il game. Oltre che il set. Sì, perché è l’indegna conclusione di un primo parziale finito sei giochi a zero per Rafa. Poco più che un allenamento, poco meno di un’esibizione. Dieci punti dieci, il bottino misero racimolato da Nando. E il 25% di punti sulla prima palla, in nemmeno mezz’ora. Il secondo set inizia in maniera trionfale per Fernando: tiene il primo servizio, conserva addirittura il secondo. Sembra quasi che possa esserci match, con Nadal che potrebbe pure chiedere l’intervento del giudice di sedia: “Ma non era un allenamento? Perché si è messo a giocare?” Persino i cronisti di Supertennis azzardano un “Nadal sta soffrendo un po' ” . Ma Verdasco ha dato il meglio di sè proprio in questi due game e, dopo avere accontentato il coraggioso pubblico sugli spalti, sul 2 pari regala (Rafael non ci mette nulla di suo) altre tre palle break all’avversario mettendo la parola fine pure al secondo set. Le annulla, forse per un residuo afflato di orgoglio, ma sulla quarta, si prodiga in un doppio fallo d’altri tempi e fa calare il sipario su un match piuttosto triste.
Nadal ì, forse impietosito, forse per distillare un po’ di energia in vista della passerella finale di domenica, si accontenta, non forza la mano e decide di concludere 6-4, senza bisogno di ulteriori break. Siamo quindi sul 5 a 4, Rafa serve per il match e, forse distratto dalla maglietta color giallo evidenziatore dell’avversario, va sotto 15-40. Match riaperto? Svolta dell’incontro? Macchè. Palle corte, dritti vincenti e il numero due al mondo conclude in poco meno di un’ora e mezza, appunto, per 6 giochi a 4. Verdasco esce mestamente e abbastanza frettolosamente dal campo senza degnare il pubblico nemmeno di un saluto, Nadal , felice e sorridente, dispensa autografi, baci e abbracci e ringrazia, tra sé e sé, l’avversario per l’ottimo allenamento. "E’ ancora più speciale raggiungere una finale in casa", ha detto Nadal. "Mi piace molto questo torneo. Domani dovrò giocare senza sbagliare nulla per battere uno dei migliori giocatori del mondo (Ferrer n.d.r.)”
Nella prima semifinale, a tennis si è giocato. L’ha spuntata Ferrer su Raonic, in due combattutissimi set finiti entrambi al tie break. La classifica dice che domenica, in finale, si affronteranno il numero 2 e il numero 6 del ranking mondiale, ma la distanza tra i due giocatori , oltre che dalla logica, è palesata dai precedenti: 13-4 per Rafa, che ha vinto nove degli ultimi dieci incontri. Quello perso, nei quarti dell’Australian Open, a causa di un infortunio che non gli impedì di finire il match ma lo condizionò pesantemente, non merita di essere preso in considerazione seriamente. Una finale, pioggia permettendo, che sembra già decisa. Una finale, un derby, che si spera più combattuto di quello visto oggi. “Rafa è il miglior giocatore sulla terra rossa di sempre' – ha detto Ferrer – Mi ha battuto tre volte in finale qui. Spero questa volta vada diversamente.'' Sarà dunque la quarta volta che Nadal e Ferrer si trovano in finale a Barcellona, con Rafa a caccia del settimo Conde Godò: vince ininterrottamente dal 2005, con la sola pausa nel 2010, quando pensò bene di non presentarsi.
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