di Daniele Rossi – foto Getty Images
2010 o 2011, non fa differenza. Novak Djokovic e Roger Federer, ad un anno di distanza, nella semifinale degli Us Open hanno dato ancora grande spettacolo, in un match dai mille volti che alla fine ha premiato nuovamente il numero 1 del mondo, con lo score di 6-7(7) 4-6 6-3 6-2 7-5.
Roger è stato avanti di due set, si è fatto recuperare, ha ripreso il comando nel quinto, portandosi sul 5-3 40-15. Qui lo svizzero ha tirato una prima esterna, Djokovic ha sparato una risposta a tutto braccio che si è rivelata incredibilmente vincente. La storia cambia qui. Il serbo annulla l'altro match point, infila quattro giochi uno via l'altro e centra la sua seconda finale consecutiva agli Us Open. Federer vede dunque svanire la finale e la possibilità di vincere l'ultimo major dell'anno: per la prima volta dal 2002 concluderà la stagione senza Slam.
Veniamo alla cronaca del match, iniziato con più di un'ora di ritardo causa pioggia.
Il primo set è vincolato al servizio, nessuno riesce a procurarsi palle break e dunque il parziale si decide ai 7 punti. Roger coglie il minibreak sul 3-2 grazie ad un doppio fallo di Djokovic, va sul 6-3, ma il serbo annulla tutti i tre set point. Federer però non si scoraggia e con un bel diritto profondo in top, dà la svolta al punteggio portandosi a casa il primo set.
Nel secondo, arrivano due break nel giro di due game, prima Roger, poi Nole. A faticare di più al servizio però è il serbo, che perde ancora la battuta a zero sul 4-3, consentendo all'avversario di conquistare anche il secondo parziale.
Fin qui si è visto un ottimo Federer, veloce e concreto, e un Djokovic falloso e dimesso.
Nel terzo cambia tutto. Il pentacampione subisce il proverbiale calo, permettendo al balcanico di rientrare in partita. Basta un break ad inizio set per consegnare la terza frazione a “Djoker”.
Il calo di Roger si fa più evidente nel quarto, quando perde il servizio nel primo e nel quinto gioco. Djokovic non concede nulla e chiude per 6-2.
L'andamento del match suggerirebbe una facile vittoria per il serbo al quinto, ma Federer ha un ritorno di orgoglio e brillantezza fisica. Si seguono i servizi fino al 4-3, quando Roger riesce a strappare la battuta a Djokovic, che si rende autore di un brutto gesto: sullo 0-15 Federer scentra leggermente un diritto che gli fa vincere il punto, Nole dunque indica platealmente il telaio della sua racchetta, insinuando un mero colpo di fortuna.
Da qui in poi, Djokovic sembra condannato: perde la battuta a zero, mandando Federer a servire per il match. Già descritto in apertura, il turning point si ha sul 5-3, 40-15, con quella fortunosa risposta del serbo, inequivocabilmente baciato dagli dei del tennis quest'anno. Sul 5-5, Roger in evidente difficoltà psico-fisica, perde il terzo gioco consecutivo, lasciando per il secondo anno di fila la finale a Djokovic.
E' stata una partita eccezionale, per livello di emozioni e di qualità di gioco. Federer ha sprecato l'ennesima occasione di quest'anno, facendosi rimontare due set di vantaggio per la seconda volta dopo il match con Tsonga a Wimbledon. Roger ha dimostrato di giocarsela e di saper ancora tener testa ad un giocatore in un'annata straordinaria come Djokovic, per altro più giovane di lui di sette anni, ma è mancato ancora una volta nel finale. Una grande delusione che sicuramente lascerà qualche traccia anche nello spirito indomito dello svizzero.
Djokovic invece si conferma in uno stato di grazia assoluto, riuscendo a vincere partite che sembravano già perse. Adesso gli manca solo di sollevare l'ennesimo trofeo stagionale per completare l'opera. Ad uno tra Nadal e Murray la "mission impossible" di fermare il serbo.
© 2011 Il Tennis Italiano