L’ex fidanzato di Jennifer, che l’aveva già denunciata per stalking, sostiene di essere stato aggredito dalla ex numero 1. “Non è vero”, dice lei. L’altalena di di una donna bruciata dalla popolarità precoce. 
Uno dei momenti più belli per Jennifer Capriati: la vittoria al Roland Garros
 
Di Riccardo Bisti – 11 marzo 2013

 
Quando aveva 13 anni, Jennifer Capriati era pronta a diventare la nuova fidanzata d’America. La nuova Chris Evert. Oggi ne ha 36 e dovrebbe essere una donna felice, ricca e realizzata. In fondo il tennis le ha dato gloria e (tanti) soldi. Invece è finita in un reality, con la differenza che è tutto vero. Le telecamere non sono quelle del Grande Fratello, ma quelle di notiziari affamati di scoop. Qualche mese fa, l’ex fidanzato Ivan Brannan l’aveva accusata di stalking, dicendo che era arrivata a telefonare 100 volte al giorno nel suo luogo di lavoro e che aveva invaso la sua proprietà privata. L'aveva denunciata, ma non ci furono conseguenze perché Jennifer vendette la sua casa (rimettendoci un bel po’ di quattrini) e si allontanò da Singer Island. Oggi Brannan l’ha accusata di averlo aggredito, nel giorno di San Valentino, mentre si trovava in palestra. La Capriati nega tutto, ma sul suo profilo Twitter aveva scritto di aver spintonato qualcuno che l’aveva verbalmente offesa. La mattina dopo, il post era scomparso. Jennifer è l’esempio della ragazzina bruciata dallo star system. Davvero avrebbe avuto tutte queste disavventure se non fosse finita sulla copertina di Sports Illustrated a 13 anni? Vinse l’oro olimpico a 16, battè un mucchio di record di precocità, ma poi? Oggi è ricordata più per i due arresti (furto di bigiotteria e possesso di marijuna) che per i tre Slam vinti. Anche dopo il ritiro ha avuto i suoi problemi: qualche anno fa si diffuse la voce di un’overdose, con annesso ricovero d’urgenza. Un suo portavoce minimizzò, dicendo che si trattò di un abuso accidentale di farmaci regolarmente prescritti. Sembrava essersi ripresa, tanto che la scorsa estate entrò nella Hall of Fame di Newport.
 
Ma l’assurdità del suo passato continua a pesare. Quando era un bimba prodigio l'hanno messa in luoghi che non le appartenevano. Non era in grado di gestirli. Eppure, nonostante la storia metta in guardia da un sistema malato, questa è la vita che molti genitori sognano per i loro figli. Gli ingaggi, i contratti, la popolarità…tutte cose più importanti di una sana crescita. O hai una forte personalità (è il caso delle sorelle Williams e di LeBron James), oppure finisci in un vortice. Perché i soldi in palio sono direttamente proporzionali ai rischi che si corrono. “Il tennis mi ha dato molto, ma mi ha anche proposto diverse sfide – ha detto a Newport, durante la cerimonia della Hall of Fame – ho provato grande gioia, sia dentro che fuori dal campo. Ma anche grande dolore. Mi ha insegnato cosa possono portare l’accettazione e il perdono. Non è sempre stato facile, e ancora oggi sto imparando”. Difficile capire cosa stia succedendo adesso. Il suo ex-fidanzato la attacca, lei difende attaccando. “Ha aspettato otto mesi per dirmi che aveva un figlio” ha tuonato qualche tempo fa. Jennifer ha due volti: nel mondo del tennis è sempre stata simpatica, disponibile, rispettata. Tanti appassionati sono cresciuti con lei, e si sono commossi quando ha vinto il suo primo Slam (l’Australian Open 2001).
 
Si ricordavano ancora la sua foto segnaletica dopo l’arresto per possesso di marijuana. Anello al naso, capelli neri sul viso. Sembrava una teppistella da strada. Le andò bene, perché chi stava con lei fu incriminato per possesso di droghe ancora più pesanti. Lo sport la stava prosciugando. Viveva in un mondo virtuale, costruito su misura, senza conoscere i problemi della vita reale. E’ finita almeno due volte in un centro di recupero, ma poi ha avuto la forza di tornare e diventare la numero 1. Sembrava il lieto fine, l’American Dream che trova il suo compimento. Ma poi, dopo il ritiro, ha continuato ad avere problemi. Prima di conoscere Brannan si era fidanzata con un pornodivo, Dale Dabone. Quando finì in overdose di farmaci, la comunità del tennis si è mobilitata. Serena Williams disse che avrebbe fatto qualunque cosa potesse essere utile. Anche Kim Clijsters mostrò la sua vicinanza. Oggi, ogni volta che il suo nome appare nelle cronache, c’è da preoccuparsi. Ivan Brannan dice di essere stato preso a pugni presso l’Oxygen Gym&Spa di North Palm Beach, in Florida. L’aggressione sarebbe stata bloccata da un istruttore di yoga, che avrebbe permesso a Brannan di chiudersi in bagno e chiamare la polizia. Il report della polizia dice che a Brannan tremavano le mani e “aveva evidente paura di subire un danno fisico”. L’avvocato di Jennifer, Steven Sessa, dice il contrario. “Sono sicuro che il rapporto della polizia sia a senso unico – ha detto – quando tutti i fatti verranno a galla, la Capriati avrà giustizia”. Domenica scorsa, la Capriati è stata difesa in TV da una certa Christine Corley, pure lei ex fidanzata di Brannan. Ospite di un programma televisivo, ha detto di essere stata oggetto di accuse infondate. “Sta facendo la stessa cosa che aveva fatto a me” ha detto. Comunque vada a finire, è una brutta storia. Speriamo che qualcuno ne faccia tesoro.