Le indicazioni della vigilia avevano acceso qualche speranza per il team americano. I forfait di Karolina Pliskova e Petra Kvitova (quest'ultima solo per la prima giornata) avevano indebolito il team ceco, dando una parvenza di senso alla finale di Fed Cup. Invece sono bastati i rincalzi, Barbora Strycova e Katerina Siniakova, per mettere in ghiaccio il weekend. Non è ancora finita, per carità, ma è evidente che le ragazze di Kathy Rinaldi avrebbero avuto bisogno di un punto nella prima giornata per sperare di coltivare la speranza. Adesso il sorpasso pare un'utopia, vuoi perché le ceche partono favorite in ogni singolo “rubber”, vuoi perché sull'eventuale 2-2 potrebbero schierare addirittura la coppia numero 1 al mondo. Non è stato un pomeriggio banale, alla 02 Arena di Praga, ma alla fine non ci sono state sorprese. La Strycova ha rimontato un set di svantaggio a Sofia Kenin (6-7 6-1 6-4), mentre la Siniakova ha giocato un match ordinato e ha prevalso 6-3 7-6 su Alison Riske. Ancora un punto e la Repubblica Ceca intascherà il suo 11esimo titolo, ma soprattutto il sesto nelle ultime otto stagioni. Un dominio assoluto, senza precedenti. Naturalmente, capitan Petr Pala non abbassa la guardia. “Si giocherà davanti a oltre 10.000 persona, è la ragione per cui ogni tennista scende in campo – dice Pala – anche se giochiamo in trasferta, ma soprattutto in casa, viviamo una splendida atmosfera. Ma adesso ciò che conta sono le partite di domani, c'è ancora una lunga strada da percorrere”. Eccesso di prudenza, visto che la Siniakova partirà favorita contro Sofia Kenin, ammesso che non ci siano sostituzioni. Pala può giocarsi la carta Kvitova, mentre gli Stati Uniti potrebbero mandare in campo Danielle Collins, tenuta fuori un po' a sorpresa. In sedici anni di Fed Cup, non era mai successo che la Strycova recuperasse un set di svantaggio per vincere un singolare: lo ha fatto proprio in extremis, visto che lascerà la nazionale dopo questo incontro.
LA SINIAKOVA FA IL SUO DOVERE
“In effetti è stato divertente perché per lei era la prima serie, mentre per me è l'ultima – ha detto la ceca, scoppiata in lacrime durante la cerimonia inaugurale – ho vissuto davvero grandi emozioni. Ho lottato su ogni palla e sono lieta di aver vinto di fronte a questa gente. Per me significa molto”. Non è stato facile, anche perché la Kenin ha giocato un buon match. Contro un'avversaria intelligente, capace di variare tagli, angoli e direzioni, ha dato il massimo e si è presa il primo set in 64 minuti. Nel momento del bisogno, il pubblico di casa ha alzato il volume: la Strycova ha risposto, prendendo in mano il gioco e dominando il secondo set. La Kenin ha abbandonato il campo, ma non ha contenuto la furia dell'avversaria, capace di portarsi sul 5-2. Sull'orlo del precipizio, la Kenin si è riavvicinata fino al 5-4 e si è portata sullo 0-30 nell'ultimo game, ma la Strycova si è salvata in tempo. Sul punteggio di 1-0 è stato più facile scendere in campo per la giovane Siniakova, che peraltro aveva perso l'ultimo scontro diretto contro Alison Riske. Ma la 22enne ceca ha retto bene l'impatto emotivo e ha preso un break al secondo turno di risposta, chiudendo abbastanza agevolmente in primo set. Più equilibrio nel secondo, con la Riske avanti 3-1. Ci sono stati sprazzi di tennis divertente, anche perché entrambe le giocatrici cercavano spesso la vita della rete. La Siniakova ha recuperato, poi ha brekkato sul 5-5 per andare a servire per il match. In un sussulto d'orgoglio, l'americana si è rifugiata nel tie-break ma lo ha perso nettamente, abbandonando quasi ogni speranza di successo Yankee. L'impressione è che il titolo di 12 mesi fa stia per svanire. Il grande ciclo della Repubblica Ceca sta per ricominciare.
FED CUP – FINALE
Repubblica Ceca – Stati Uniti 2-0
Barbora Strycova (CZE) b. Sofia Kenin (USA) 6-7 6-1 6-4
Katerina Siniakova (CZE) b. Alison Riske (USA) 6-3 7-6