Nonostante una vecchia polemica a distanza, il coach australiano sarebbe lieto di allenare Kyrgios. “Possiede un servizio straordinario e può cambiare il ritmo da ogni zona del campo. E a me piace lavorare con i grandi talenti”. Per adesso fa il commentatore, ma è aperto a qualsiasi proposta. Anche dal circuito WTA.

In Australia, ormai, non si parla d'altro. Da quando Nick Kyrgios ha manifestato l'intenzione di assumere un nuovo coach dopo un anno e mezzo di autogestione (l'ultimo era stato Todd Larkham), molti allenatori (o aspiranti tali) sognano di sedersi al suo angolo, consapevoli del fatto che può essere una…gallina dalle uova d'oro. L'ultimo a proporsi è una vecchia conoscenza del tour ATP: Roger Rasheed. Il tecnico australiano, origine libanese ed ex coach di Hewitt, Monfils, Tsonga e Dimitrov, è convinto di avere le carte in regola per aiutare Kyrgios a compiere un ulteriore salto di qualità. “Nick possiede un grande talento e a me piace lavorare con i grandi talenti – ha detto Rasheed, che attualmente fa il commentatore su Channel Seven – con Nick ci sarebbero ancora maggiori possibilità, è il tipo di personaggio con cui mi piace lavorare”. Rasheed non ha un grande background tecnico, mentre è considerato un guru del fitness. Il suo stile, inoltre, è duro, rigoroso e incentrato sulla disciplina. Anche per questo “Blackmores”, uno degli sponsor dell'Australian Open, lo ha nominato come “allenatore del benessere” per il primo Slam stagionale. In passato, c'era stata una mini-polemica con Kyrgios sui social network: durante l'ultimo Us Open, Rasheed aveva messo in dubbio l'opportunità di giocare il doppio dopo che si era ritirato dal singolare.

UNA FRECCIATA SENZA EFFETTO
Kyrgios non l'aveva presa bene e gli aveva tirato una frecciata, come a dire di farsi gli affari suoi: "McEnroe fa un tentativo e lo posso capire, ma Rasheed non così tanto…ho raggiunto il tuo best ranking quando avevo 18 anni…vacci piano, campione!" aveva scritto su Twitter, alludendo al fatto che Rasheed non è mai andato oltre il numero 192 ATP. Rasheed ha incassato il colpo e rilancia. “Se ci fosse la possibilità di allenarlo sarebbe una conversazione sana perché mi piace quello che ha a disposizione” ha detto Rasheed, che però non ha parlato di recente con Kyrgios. “Ha un servizio unico, di livello mondiale. Riesce a tirarlo così perché ha un giusto mix di velocità e precisione. E' in grado di centrare con continuità una moneta da cinque centesimi. Inoltre è molto rilassato quando serve, non c'è tensione nel suo corpo. Si tratta di una qualità enorme. Poi è molto potente da entrambi i lati: può giocare alla grande sia con il dritto che con il rovescio, e può cambiare il ritmo del gioco”. Rasheed è fermo da un anno e mezzo, da quando è stato “silurato” da Dimitrov dopo Wimbledon 2015, e ha una gran voglia di tornare ad allenare. E' pronto ad ascoltare qualsiasi offerta, anche dal circuito WTA. Si è preso un anno sabbatico, in cui ha cercato di trascorrere più tempo possibile con la figlia di 10 anni. In attesa di tornare in pista, si limiterà a commentare l'Australian Open. Per lui, sarà uno dei tornei più interessanti degli ultimi anni perché dovrebbe esserci la ritrovata competitività di Federer e Nadal, oltre alla caccia di Djokovic al numero 1 Murray. “Senza dimenticare Stan Wawrinka e alcuni dei giovani più interessanti”.

LA CANDIDATURA DI PHILIPPOUSSIS
RASHEED CI AVEVA GIA' PROVATO L'ANNO SCORSO…