di Gabriele RivaCe
l’ha fatta Roger Federer a battere il suo incubo personale
di Gabriele Riva
Ce
l’ha fatta Roger Federer a battere il suo incubo personale. Un
incubo
chiamato Rafael Nadal. Ce l’ha fatta sulla terra che più gli è
amica, quella
di Amburgo dove aveva già vinto tre volte, nel 2002, nel 2004 e nel 2005.
Ha rotto un incantesimo e ha rotto la striscia di vittorie consecutive
che facevano, e che ancora fanno, di Nadalito il più letale tra i
giocatori
sul rosso. Erano 81 alla vigilia della finale di Amburgo dove però Roger
ha saputo dire basta nel momento in cui forse tutti noi meno ce lo aspettavamo.
E pensare che dopo il primo set, dominato dallo spagnolo, il match non
sembrava avere storia. E’ cambiato tutto con l’avvio del secondo, e poi
nel terzo, quando si partiva dal "Seidue pari", non c’è
più stata
partita. Strapotere svizzero assoluto. Accelerazioni di diritto, discese
a rete a ripetizione e Rafa non ci ha capito più nulla.
Una volta a Roma, due a Monte Carlo e due
a Parigi. Aveva sempre perso Federer. Questa volta invece è arrivata
l’agoniata
vittoria, e addirittura con il 6-0 finale, un punteggio che vuol dire molto,
quasi come l’occhiata che sa di gioia e di sfogo che Roger ha riservato
al suo angolo, Mirka in testa, non appena il successo si è concretizzato.
Ad Amburgo si è scritto un pezzo di storia, come tutte
le volte
che questi due straordinari atleti scendono in campo, ma questa volta la
firma in calce è di Roger Federer. Era in effetti l’unico a poter fermare
una cavalcata storica come quella di Nadal, il Migliore di sempre, un amico
e un rivale che da oggi si può davvero dire tale. "Prima o poi
dovevo
perdere, sono contento che sia stato Roger a battermi", ha detto non
troppo convinto Rafa…
Non
arriva dunque a 82 la striscia di Rafa, è di 17 invece quella di Federer
ad Amburgo: l’ulitma sconfitta risale al 2003 quando fu Scud Philippoussis
a metterlo sotto. A Rafa sfugge di mano l’opportunità
di diventare
l’unico nella storia a vincere tutte e tre i Masters-Series sul rosso della
stagione, ma quello che più conta è che lo svizzero può
ora guardare a
Parigi con altri occhi, quelli di chi sa che non parte
sconfitto
contro un mostro come lo spagnolo. E allora anche il Grande
Slam
sembra più vicino.
La finale
Roger Federer (Sui) b. Rafael Nadal
(Spa) 2-6 6-2 6-0
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