Sarà l’esperto coach svedese a cercare di portare l’americana in vetta. A poco più di un mese dalla separazione con Genie Bouchard, riparte con una giovane giocatrice dalle grandi ambizioni. La Keys è disperatamente a caccia di stabilità dopo parecchi cambi negli ultimi mesi. Nel frattempo, la canadese torna al passato.Nuovo tentativo per Madison Keys. La giovane americana aveva destato un certo clamore in marzo, quando aveva ingaggiato nientemeno che Mats Wilander. La partnership era iniziata poco prima di Indian Wells e si era bruscamente interrotta durante il Miami Open. Adesso Madison riparte da un altro svedese, ma con maggiore esperienza nel settore femminile: Thomas Hogstedt, già coach di Na Li, Maria Sharapova e – più recentemente – Eugenie Bouchard, con il quale ha cessato la collaborazione circa un mese fa. In Italia si discute parecchio sulle scelte di Gianluigi Quinzi, che ha cambiato diversi coach negli ultimi due anni, ma la situazione della Keys è ancora più estrema: negli ultimi sei mesi, cinque persone si sono alternate nel darle consigli: per tutto il 2015 ha lavorato con Lindsay Davenport e il marito Jon Leach: la partnership è durata per tutto il 2015 ma la Davenport ha mollato perché non riusciva a seguirla a tempo pieno. A inizio 2016 è arrivato l’ex giocatore canadese Jesse Levine (ancora in sella) e, infine, il già citato Wilander. Classe 1995, è dotata di un potenziale impressionante ma necessita di trovare un po’ di stabilità. In questi giorni la Keys si trova a Madrid con Levine, che dovrebbe continuare nel ruolo di coach su base quotidiana, mentre Hogstedt dovrebbe prendere in mano il progetto tecnico, tesi confermata dall’arrivo di Scott Byrnes, ex preparatore atletico della Bouchard. Tra le sue varie mansioni, il coach svedese vanta collaborazioni Wozniacki, Stephens e Halep. La Keys esordirà domenica a ora di pranzo contro la qualificata Alison Riske, e in caso di successo avrebbe un secondo turno dal gran fascino contro Angelique Kerber (attesa al primo turno dalla Strycova).
IL RITORNO AL PASSATO DI GENIE
In questa girandola di coach si inserisce Eugenie Bouchard. Dopo il disastroso (e sfortunato) 2015, culminato con la separazione con Sam Sumyk e l’incidente allo Us Open, la canadese sembrava aver trovato il coach ideale proprio in Hogstedt. A sorpresa, la loro collaborazione è già terminata. Al recente torneo di Charleston, la canadese è stata vista con Nick Saviano, l’uomo che l’aveva portata a livelli altissimi. Presa da bambina, era nel suo angolo quando “Genie” ha giocato la finale a Wimbledon. Interpellata sull’argomento, la canadese ha comunque detto di non aver preso una decisione. Nel frattempo Saviano non è a Madrid, dove la Bouchard sta palleggiando con il francese Cyril Saulnier, 40enne francese con un passato da top-50 ATP (nel 2005) e direttore tecnico di un’accademia in Florida. Saulnier sarà con lei a Madrid, Roma e probabilmente anche a Parigi. Al Roland Garros, tuttavia, dovrebbe aggregarsi anche Nick Saviano. Il tennis ha bisogno di Keys e Bouchard: oltre a essere ottime giocatrici, sono anche dei personaggi. La WTA e tanti appassionati si augurano che abbiano finalmente trovato il set-up ideale: perderle, almeno ad altissimi livelli, sarebbe un peccato.
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