16 uomini e 16 donne superano l’inferno delle quali newyorkesi. Tra vecchie glorie e giovani speranze all’inseguimento del sogno nella Grande Mela… di BRUNO LOFFREDO

Di Bruno Loffredo – foto Getty Images 

 

Non saranno certo le qualificazioni di un torneo Master 1000 dove è possibile trovare un giocatore classificato intorno alla 50esima posizione, ma per accedere al tabellone principale di uno Slam è necessario vincere tre partite nel giro di quattro giorni; e non è certo impresa facile.

Giovani emergenti, top player un pò in declino e molti giocatori abituati a guadagnarsi la pagnotta tra Challengers e qualificazioni di un grande torneo, queste sono le caratteristiche del tabellone newyorkese.

 

Nel tabellone maschile approda al main draw la tds n.1 ed ex promessa olandese Igor Sijsling (già vincitore quest'anno dei challenger di Quimper, Wolfsburg e Vancouver), vincitore nel turno decisivo per 63 64 sulla ex promessa francese Ouanna. Dopo l'olandese è un ecatombe di favoriti: escono subito di scena la tds n.2 e secondo giocatore della classifica Atp Challenger: lo sloveno Aljaz Bedene (nella sua parte di tabellone si qualifica il giapponese Hiroki Moriya), e nel turno decisivo nell'ordine: il terzo favorito, il lituano Ricardos Berankis (finalista a Los Angeles partendo dalle qualificazioni) sconfitto dallo yankee Tim Smyczek per 67 75 64; il giustiziere di Nadal di Wimbledon, il ceko Lukas Rosol sconfitto dall'argentino dal sapore un pò italiano Guido Pella per 63 63 e il tenace e ordinato spagnolo Roberto Bautista-Agut (vincitore nell'ultimo mese dei Challenger di Orbetello e Pozzoblanco) sconfitto dallo slovacco Karol Beck per 63 61. Passano anche, il vincitore del nostro Matteo Viola il belga Maxime Authom, (successo per 60 62 sul canadese Polansky) e del ligure Alessandro Giannessi, il brasiliano Ricardo Mello; si qualificano anche il bombardiere russo Teymuraz Gabashvili e l'altro argentino dal nome italiano Guido Andreozzi.

 

Tra le ragazze, oltre all'impresa della Burnett è un monologo dell'Est. Approdano al tabellone principale infatti due giocatrici russe e due ucraine e una giocatrice ciascuna ceca, rumena e slovacca.

La tds n.1 la slovacca Magdalena Rybarikova vincitrice a Washington un mese fa in finale sulla Pavlyuchenkova ha dovuto sudare le proverbiali sette camice per avere la meglio sulla tenace Anastasiya Sevastova (67 75 62 lo score) nel turno finale.

Si qualifica la tedesca Tatjana Malek battendo la tds n.2 Chan Yung-Jan; esce di scena anche la greca Eleni Daniliidou (n.4 del seeding) sconfitta dalla statunitense n. 394 Samantha Crawford e vince anche la speranza del tennis iberico Lara Arruabarena-Vecino già vincitrice del torneo Wta di Bogotà che supera l'americana Alexa Glatch per 62 64.

Da segnalare l'approdo al main draw di due conoscenze del tennis italiano di Fed Cup: la belga Kirsten Flipkens (vittoriosa 76 76 sulla Castano), seconda singolarista della prima finale vinta a Charleroi e l'ucraina Lesia Tsurenko (vittoria per 62 al terzo sulla Pavlovic) che nel primo turno di quest anno ci ha regalato un terribile week-end sportivo sconfiggendo le nostre due singolariste.

Resta un velo di tristezza sportiva nel vedere la francese Aravane Rezai vincitrice del torneo di Madrid (Tier 1) 2010 uscire al primo turno sconfitta in due rapidi set dalla cinese Saisai Zeng .