Attuale numero 625 al mondo, la tennista francese sta muovendo i primi passi nel mondo del giornalismo: “Mi piace approfondire la parte umana dei giocatori”

Fotogenicità, naturalezza davanti alle telecamere e profonda conoscenza dello sport. Gli ingredienti per una seconda carriera nel mondo del tennis per Alizé Lim ci sono tutti, apparentemente più affascinata dal ruolo da giornalista che da quello di atleta. Classe 1990 e trent’anni già compiuti, posizione attuale al numero 625 nel ranking Wta e un percorso nel circuito maggiore che non è mai decollato: la bella francese è stata al massimo alla posizione numero 135 delle classifiche mondiali e non ha mai vinto una partita in un main draw dello Slam, partecipando solamente per quattro volte al Roland Garros (con tanto di esordio assoluto nel 2014 contro Serena Williams). Proprio a Parigi, nel 2017, Alizé aveva mosso i primi passi da giornalista per France Tv intervistando Rafa Nadal, un esperimento riuscito a tal punto da convincerla a tentare di coniugare l’attività sul campo con quella televisiva. Il lockdown e la lunga pausa dalle competizioni ha probabilmente dato la spinta definitiva alla Lim, che ha raggiunto solamente due quarti di finale in tornei da 15.000 dollari a gennaio, per seguire una nuova strada. “Ho sempre cercato di fare altre cose nella mia vita – racconta a Tennis Majors – ed è stato proprio questo che non ha permesso di concentrarmi sul tennis. Mi sono sentita in colpa. Poi, un giorno all’improvviso, ho incontrato una persona che mi ha aiutata a comprendere meglio me stessa: ho capito che non mi interessava più il giudizio degli altri, se qualcosa mi rende felice continuerò a farlo”.

E così, approfittando dell’inedito contesto della Ultimate Tennis Showdown all’Accademia di Mouratoglou, Alizé ha catturato l’attenzione con diverse interessanti interviste, tra le quali spiccano quelle a Richard Gasquet e a Matteo Berrettini. “Mi piace soprattutto la parte umana – ha confessato – approfondire la personalità dei giocatori. Ciò che mi soddisfa di più è finire una chiacchierata e sentire di conoscere di più la persona con cui ho parlato”. Non solo, la Lim può contare su di un’ottima conoscenza del tennis moderno per cogliere aspetti del gioco difficilmente analizzabili dall’esterno. “Di solito i giocatori sono più introversi nei tornei rispetto a uno scenario come quello della UTS, hanno avuto l’opportunità di essere se stessi – ha proseguito la francese, che non chiude definitivamente la porta al tennis giocato – Per me è molto più semplice essere impegnata su più fronti, evito di scadere nella monotonia. Al momento il mio obiettivo principale è gestire le energie per i vari aspetti in cui sono coinvolta”.