L’impegno della Cornet ha consentito a Corinne Dubreuil, fotografa di lungo corso, di ricomprare due macchine fotografiche che le erano state rubate durante il Miami Open. Una raccolta fondi ha recuperato oltre 7.500 dollari e ha permesso alla freelance di tornare a lavorare. Ma non metterà più piede a Miami.

Alize Cornet non è esattamente la tennista più amata del tour. Le sue scene, le sue “commedie” durante le partite non piacciono a parecchie colleghe. Durante il Roland Garros, ha mandato ai matti la tedesca Tatjana Maria. Ma fuori dal campo è un’altra cosa. Quando scenderà in campo contro Sara Errani per il secondo turno di Wimbledon, avrà una tifosa in più. Si tratta di Corinne Dubreuil, storica fotografa francese che frequenta il tour da 26 anni. Un volto noto per tanti giocatori, non soltanto francesi. Quest’anno la Dubreuil è stata vittima di uno spiacevole episodio durante il Miami Open: le hanno rubato entrambe le macchine fotografiche mentre aveva abbandonato la sala stampa per andare a pranzo. Le hanno lasciato soltanto due maxi-obiettivi. “I ladri erano consapevoli di quello che facevano, perché gli obiettivi erano troppo grandi e avrebbero dato nell’occhio – ha raccontato la Dubreuil al New York Times – invece le macchine fotografiche si potevano camuffare”. Non ha trovato nessuna solidarietà da parte del direttore del torneo Adam Barrett. Si è limitato a dire che non era colpa sua, che Corinne aveva lasciato l’attrezzatura a suo rischio e pericolo quando c’era un armadietto da un’altra parte. “Ok, ma avete un po’ di cuore?” ha detto la Dubreil. “Mi spiace, non siamo responsabili” ha concluso Barrett. Le indagini non hanno portato a niente, anche perché non c’era un impianto TV a circuito chiuso in sala stampa. “Amavo questo torneo, adesso non ci tornerò più” ha detto la fotografa francese, uscendo dall’ufficio in lacrime.

In preda alla disperazione, ha raccontato la sua storia sul suo blog: dai soliti 100-200 contatti, in 24 ore ne ha raccolti 11.000 anche grazie a tanti rimbalzi sui social network, tra cui quello del nostro Federico Ferrero. Tra loro c’era anche Alize Cornet, che conosce la Dubreuil da tanti anni. La incontrò la prima volta nel 2008 in occasione di un servizio fotografico effettuato per l’Equipe Magazine. C’è rimasta male, ricordando il buon rapporto con la fotografa. Ne ha parlato con il suo fidanzato, il quale ha avuto un’idea: perché non organizzare una raccolta fondi? “Mi ha colpito molto, è stato come se mi avessero rubato le racchette e non avessi avuto la possibilità di ricomprarmele” ha detto la Cornet. Già, perché la Dubreuil è una libera professionista e non ha assicurazioni a causa delle enormi spese. Morale della favola: in meno di due giorni, sono stati raccolti 3.000 euro. “I social network hanno tanti svantaggi per noi giocatori – ha detto la Cornet – ma in questo caso la solidarietà è stata straordinaria”. E’ finita che 153 donatori hanno raccolto 7.689 euro, dando una grossa mano alla fotografa nel riacquistare la sua attrezzatura. L’abbiamo vista a Roma, a Parigi, e adesso è a Wimbledon. “Al Roland Garros, mentre facevo delle foto sul Campo 2, uno spettatore mi ha chiamato da dietro dicendo che mi aveva lasciato 50 euro. E’ stato emozionante. Dietro quell’obiettivo c’erano 160 persone”. Una bella storia, che però merita una riflessione: il Miami Open ha un sacco di problemi, rischia di cambiare sede, e dovrebbe stare attento a ogni minimo dettaglio per preservare la sua immagine. Stavolta non ha fatto una gran figura…