Qualche anno fa, Alize Cornet sembrava destinata a diventare la prima giocatrice nata negli anni 90 ad entrare tra le prime 10. Col tempo è stata superata da Caroline Wozniacki e Petra Kvitova, finendo nelle retrovie. Adesso si è ripresa: ha vinto il torneo di Strasburgo e a Parigi ha fatto una buona figura contro Victoria Azarenka. Dopo la sconfitta, ha riflettuto sul suo livello. "La Azarenka è una macchina, gioca con lo stesso livello dal primo all'ultimo punto. Anzi, è in grado di giocare ancora meglio. Da parte mia, posso dire che ho bisogno di trovare la chiave per aprire la porta e sbloccare il mio potenziale. Mi sento vicina a battere le prime 10, adoro queste sensazioni. Sono felice di questo Roland Garros: spero che mi aiuti a varcare la soglia e mettermi i problemi alle spalle. Non so come fare per migliorare il mio grado di attenzione, forse giocando sempre più partite contro le migliori. Credo sia l'unico modo per sbloccare la porta".
Alize Cornet e la porta da aprire
Qualche anno fa, Alize Cornet sembrava destinata a diventare la prima giocatrice nata negli anni 90 ad entrare tra le prime 10. Col tempo è stata superata da Caroline Wozniacki e Petra Kvitova, finendo nelle retrovie. Adesso si è ripresa: ha vinto il torneo di Strasburgo e a Parigi ha fatto una buona figura contro Victoria Azarenka. Dopo la sconfitta, ha riflettuto sul suo livello. "La Azarenka è una macchina, gioca con lo stesso livello dal primo all'ultimo punto. Anzi, è in grado di giocare ancora meglio. Da parte mia, posso dire che ho bisogno di trovare la chiave per aprire la porta e sbloccare il mio potenziale. Mi sento vicina a battere le prime 10, adoro queste sensazioni. Sono felice di questo Roland Garros: spero che mi aiuti a varcare la soglia e mettermi i problemi alle spalle. Non so come fare per migliorare il mio grado di attenzione, forse giocando sempre più partite contro le migliori. Credo sia l'unico modo per sbloccare la porta".