L’australiano nella settimana della vita vince in Canada il suo terzo titolo in carriera, di gran lunga il più importante
Alexei Popyrin trionfa a Montreal. La reazione dopo il match point dell’australiano spiega tutto il valore di questo titolo: è il momento più importante di una carriera finora non del tutto sbocciata, che aveva mostrato potenzialità e promesse, ma non le aveva convertite in vittorie di un certo peso. Per questo la vittoria nel Canadian Open è una sorta di liberazione per il tennista aussie di Sydney, venticinquenne da otto giorni.
Una settimana passata attraverso dei momenti focali, delle sliding doors che l’hanno portato a questo successo: i tre match point annullati a Grigor Dimitrov sul 5-6 del secondo set negli ottavi di finale, quando si è ritrovato 3-4 0-40 nel terzo set contro Hubert Hurkacz ai quarti di finale. Momenti che ha saputo superare con la sua grande arma del servizio e con un coraggio che c’è stato rispetto ad altre occasioni in cui in questi momenti aveva avuto più paura e si era tirato indietro. Anche in semifinale contro Korda si è trovato 6-5 e servizio del suo avversario nel primo set, mentre la finale è stata un vero e proprio dominio, anche per un Rublev debilitato da un problema allo stomaco. L’australiano ha scagliato 31 vincenti, non ha praticamente mai tremato durante tutto il match se non per il contro-break subito sul 3-2 del secondo set. Un titolo ottenuto battendo cinque top 20 (Shelton, Dimitrov, Hurkacz, Korda e Rublev) uno dietro l’altro. Una settimana che lo porta al numero 23 del mondo e che gli dà grande fiducia: sarà la svolta per la carriera di Alexei Popyrin?