Lo spagnolo dopo il successo contro Rublev: “Con la fascetta al naso riesco a respirare e recuperare meglio in campo”

Brigitte Grassotti

Carlos Alcaraz reagisce dopo la sconfitta contro Casper Ruud e batte in due set Andrey Rublev, rimettendosi in carreggiata per la qualificazione in semifinale alle ATP Finals. Una buona versione quella del murciano che sembra aver smaltito alcuni dei problemi di salute che l’hanno condizionato negli scorsi giorni.

In conferenza stampa lo spagnolo ha confermato queste impressioni: “Oggi è stata una buona prestazione, mi sentivo bene in campo. Rublev è un osso duro, è molto aggressivo, ho cercato di giocare un buon tennis e di comandare il gioco il più possibile per non correre più di tanto. Penso di aver giocato bene. Il match contro Ruud è stato difficile, oggi sto un po’ meglio, ma comunque l’altro giorno dovevo giocare in maniera diversa con quello che avevo. Oggi ho cercato di scendere in campo dimenticando il fatto che non mi sentissi bene, semplicemente cercando di esprimere un buon tennis e di scambiare bene dalla riga di fondo. Ho servito bene, ho tenuto bene negli scambi da fondocampo, sono contento della mia prestazione“.

Sulle sfide contro i top 10: “Contro i migliori scendo in campo con la consapevolezza di dover esprimere il mio miglior tennis, altrimenti perdi. Prima di questi match ho in mente come impostare l’incontro, che colpi giocare ed entro in campo cercando di esprimere il mio 100% per vincere e mentalmente questo mi aiuta“.

Sulla fascetta che indossa al naso:Oggi mi ha aiutato molto a respirare meglio, mi è stata di grande aiuto. Nella prossima partita me la metterò di nuovo e me la metterò anche domani in allenamento. Mi aiuta molto a recuperare tra un punto e l’altro“.

Sull’ultimo precedente a Madrid in cui Rublev era malato:Probabilmente nel nostro prossimo match mi ammalerò di nuovo (ride, ndr). A Madrid lui ha giocato un gran tennis per tutto il torneo anche se era malato. Non bisogna trovare scuse e il fatto che sia malato non deve rappresentare una scusa. Devo giocare il mio miglior tennis anche se sono malato. Bisogna scendere in campo dimenticandosi di tutto e giocando bene in qualsiasi circostanza, questo fanno i giocatori forti“.