Lo spagnolo comincia con troppi errori, poi sale di colpi e travolge il russo: affronterà in finale Djokovic o Musetti

Foto Ray Giubilo

Carlos Alcaraz è in finale a Wimbledon per il secondo anno consecutivo: lo spagnolo ha cominciato con il piede sbagliato nel primo set, ma è salito sideralmente di colpi all’interno del match e ha così sconfitto Daniil Medvedev con il punteggio di 6-7(1) 6-3 6-4 6-4 in poco meno di tre ore di gioco. In finale affronterà uno tra Novak Djokovic (e sarebbe rivincita dopo lo scorso anno) e Lorenzo Musetti. Di gran lunga la migliore prova del torneo per l’iberico che quindi domenica si giocherà il quarto titolo dello Slam della carriera.

Medvedev interpreta meglio la partita: gli scambi spesso si allungano e nel palleggio il russo sovente ha la meglio, trovando i tanti errori di Alcaraz che esagera soprattutto con il dritto o si perde in scelte sbagliate come alcune smorzate fuori contesto. Il primo a brekkare è proprio il numero 5 del mondo che va avanti 3-1, ma non viene assistito dalla prima e si fa subito riprendere. Nel sesto gioco arriva però un altro break da parte di Medvedev, ma sul 5-3 ancora il servizio non lo assiste a dovere quando serviva per chiudere il set. Proprio sul punto del contro-break, Medvedev si lamenta con la giudice di sedia per aver ravvisato un doppio rimbalzo a suo dire inesistente e si prende un warning, dopo aver convocato in campo anche il supervisor. Si arriva al tiebreak che viene vinto meritatamente e nettamente per 7-1 dal russo con due prodezze: una risposta di dritto vincente anticipata e un fantastico passante stretto di rovescio: vince il primo set colui che ha fatto vedere di più e ha giocato meglio.

Nel secondo set Alcaraz trova finalmente un ordine maggiore nel suo gioco: finalmente con il servizio ha maggiore continuità e ottiene più punti diretti, mentre Medvedev cala e commette qualche errore in più rispetto a un primo set in cui era stato più incisivo, aggressivo e solido. Il break decisivo arriva sul 2-1 e da qui in avanti lo spagnolo rimane concentrato, bada più al sodo e si prende il parziale per 6-3.

Inerzia che resta la stessa anche nel terzo set: anche in questo caso il break arriva precoce per Alcaraz, già nel terzo gioco, giocando due punti eccezionali nei quali ha comandato e ha mosso alla perfezione Medvedev. Il russo rischia di sbandare e di affondare sul 2-4, quando si ritrova 30-40, ma qui il servizio gli corre in soccorso, mentre nel game prima non era riuscito a sfruttare uno 0-30 in risposta. Anche questo parziale scivola in maniera relativamente veloce nelle mani dello spagnolo con il punteggio di 6-4.

Alcaraz parte alla grande anche nel quarto set, mette subito grande pressione in risposta e ottiene il break nel primo gioco. Stavolta però la reazione da parte di Medvedev è immediata, aiutato anche da un passaggio a vuoto dello spagnolo: quindi c’è il contro-break che vale l’1-1. Il russo ricomincia quindi a giocare meglio, rincuorato dal fatto che sia rientrato nel punteggio, tornando a servire su ottime percentuali. La testa di serie numero 5 però si mette nei guai da solo con un doppio fallo e un pessimo dritto in avanzamento e cede quindi il servizio sul 3-3. Da qui in avanti non si fa pregare Alcaraz, che chiude sul 6-4 con un grandissimo turno di battuta e si qualifica per il secondo anno di fila alla finale di Wimbledon.