Gran successo di Camila nel derby contro Flavia Pennetta. Contenendo il numero degli errori, ha sempre costretto la brindisina a rincorrere e non ha mai rischiato di perdere. Nei quarti avà un match abbordabile.
Di Riccardo Bisti – 16 ottobre 2014
Ci sono vittorie che hanno più valore di altre. Bisogna scovarne il senso e il valore, perchè non sempre l’importanza di un successo è dettata dal valore dell’avversaria o dal turno in cui si verifica. Per carità, una finale vale più di un primo turno e battere Maria Sharapova ha un significato maggiore che superare Ons Jabeur. Tuttavia, la vittoria di Camila Giorgi nei confronti di Flavia Pennetta può essere uno spartiacque nella carriera di Camila. Perchè ha vinto di forza, con bravura e mostrando un barlume di attenzione e ragionamenti tattici contro un’avversaria che ha fatto tutto il possibile per batterla, peraltro sostenuta a bordo campo dalla compagna di doppio Martina Hingis. Nel deserto dell'Olympic Stadium di Mosca, Camila si è imposta col punteggio di 7-6 6-4 e approda ai quarti. Il torneo è alla sua portata: le migliori non ci sono, già proiettate sulle WTA Finals di Singapore, le altre sono un po’ stanche, mentre lei è in condizione psicofisica strepitosa. A Linz ha sfiorato il titolo, ma la delusione è scomparsa in poche ore. Il primo turno contro Lesia Tsurenko nascondeva qualche insidia, poichè l’ucraina era reduce dalle qualificazioni. Invece l’ha massacrata con un netto 6-3 6-0. E il derby contro la Pennetta, oltre al significato generazionale, era un test per verificare i miglioramenti della Giorgi rispetto a marzo, quando non passò la prova del nove dopo lo scintillante successo contro la Sharapova. A Indian Wells, una Pennetta super le lasciò pochi game nella strada verso il titolo. Stavolta la Giorgi è stata perfetta, o quasi. Ha avuto solo un piccolo passaggio a vuoto a metà del secondo set, ma ha domato una discreta Flavia. Magari non sui livelli di Indian Wells, ma comunque in palla e molto motivata. Nessuna giocatrice italiana prende sottogamba i match con la Giorgi, non ancora pienamente inserita in un contesto di gruppo, di cameratismo.
QUEL ROVESCIO ALLA NALBANDIAN
Eppure nei derby vince quasi sempre lei. Ha battuto Schiavone, Vinci, Pennetta e Knapp. Vanta anche un successo sulla Errani, ma per ritiro. La Pennetta ha il tennis, l’intelligenza e la personalità per mandarla in crisi. Ha provato a variare il gioco, utilizzando lo slice e alzando la traiettoria. Ma la Giorgi era in palla e ha sbagliato pochissimo. 23 errori gratuiti, in media uno a game, sono pochissimi per i suoi parametri. E anche al servizio è andata bene, con sette ace e quattro doppi falli. Con numeri del genere, Camila è pericolosa per chiunque, figurarsi in un torneo senza top-10 in tabellone. Ha giocato il suo consueto tennis, fatto di alta intensità e poche palle interlocutorie. Sbagliando poco, ha spesso sfondato la Pennetta (alla fine tirerà 33 vincenti) e non le ha concesso nulla. Se il match è rimasto in equilibrio per un set e mezzo è merito della brindisina, attenta e concentrata come non mai. In realtà, Flavia può recriminare per la scarsa efficacia nelle palle break (ne ha trasformata una su otto), ma nel complesso il successo della Giorgi è meritato. E poi, nel tie-break del primo set, si è inventata una rovescio incrociato quasi spalle alla rete…da urlo. Curiosamente, nello stesso campo e nella stessa zona di campo, fece qualcosa del genere David Nalbandian nel 2010, in Coppa Davis contro Youzhny. Nel secondo set, avanti 4-3, la Giorgi si è trovata 0-40 sul proprio servizio. Ha evitato di tirare a occhi chiusi, ma ha giocato alcune prime palle robuste che le hanno permesso di rimettere in sesto il game. Scampato il pericolo, l’ultimo dritto vincente la issava ai quarti, dove se la vedrà con Kristina Mladenovic o la ceca Katerina Siniakova, che hanno tolto di mezzo le più quotate Vesnina e Pliskova. Non ci sarà, dunque, il replay della finale di Linz. Ma dopo quanto visto in un campo centrale desolatamente vuoto (il match è iniziato ben oltre le 22 locali), potrebbe tranquillamente esserci il replay di una finale con Camila Giorgi in campo. Si giocasse sempre indoor, probabilmente la sua classifica sarebbe molto migliore. Molto.
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