Un cortometraggio animato racconta la storia di Novak Djokovic in poco più di 5 minuti. L'ha realizzato una ragazza polacca, senza aiuti e con tanta passione. Lo stesso Nole ha apprezzato e l'ambasciata polacca l'ha invitata a Belgrado. Non le resta che incontrarlo… 

E' sempre bello quando un lavoro è dettato dalla passione. Non c'è dubbio che ci sia tanta passione nel lavoro di Zuzanna Szyszak, ragazza polacca che vive a Londra. Adora il tennis, adora Novak Djokovic e ha realizzato un cortometraggio dedicato al serbo. Cinque minuti e mezzo di cartone animato, senza parole ma con soltanto una colonna sonora, gradevoli e fin quasi commoventi per chi sostiene Djokovic. Il cortometraggio si intitola, un po' pomposamente, “Ajde! The Movie”. “Con questo lavoro ho cercato di abbinare la mia passione per il tennis, in particolare per Wimbledon e Novak Djokovic, alle mie capacità artistiche, e raccontare la straordinaria vita di Djokovic e la sua strada verso il numero 1”. Il film è stato diffuso, strategicamente, durante l'ultima edizione di Wimbledon e ha avuto un grande successo: Zuzanna non è ancora riuscita a coronare il sogno di consegnare a Nole una copia del cartone, ma lui l'ha visto e l'ha ringraziata via social network. Zuzanna 25 anni, è nata in Polonia e si è trasferita a Londra un paio d'anni fa dopo aver conseguito una laurea in grafica. I suoi lavori sono stati mostrati in diversi paesi e ha realizzato un videoclip per la band musicale “Czeslaw Spiewa”.


DA KOPAONIK A WIMBLEDON

“Ajde! The Movie” è un cartone gradevole, frutto di un lavoro di sei mesi in cui Zuzanna ha raccolto tutto il materiale possibile: ha osservato video d'archivio, ha studiato i movimenti di Nole sul campo da tennis e ha letto libri su di lui. Il filmato inizia con il piccolo Nole che nel 1993 osserva in TV la vittoria di Pete Sampras a Wimbledon. La sua scalata inizia giocando contro un muro a Kopaonik e viene sigillata da un disegno in cui il piccolo Novak scrive: “Novak is The Champion”. Il sogno viene poi interrotto dalla guerra e dai bombardamenti NATO del 1999, con i Djokovic che si rifugiano sotto terra per salvarsi (accurate anche le riproduzioni dei volti dei genitori di Djokovic). Le bombe hanno distrutto buona parte di Belgrado, ma quel foglietto scritto anni prima è ancora tra le mani di Djokovic. Si vedono gli allenamenti nella vasca vuota (peccato che manchi la figura di Jelena Gencic), poi Novak che diventa adulto, professionista, campione ma con qualche problema fisico. Un nuovo regime di allenamento e la dieta senza glutine consegna un Nole sempre più forte che nel 2011, finalmente, solleva il trofeo dopo aver battuto Nadal in finale. E prima di tirare l'ultimo servizio ha un flashback del bambino di 6 anni che sognava di vincere Wimbledon.


VISITA A BELGRADO

Come detto, Zuzanna non ha ancora incontrato Djokovic ma probabilmente è solo questione di tempo. Dopo l'uscita del film ha avuto un mucchio di soddisfazioni: intanto ha incassato i ringraziamenti dello stesso Nole e della moglie Jelena Ristic, dopodiché ha conseguito il Master presso l'Università delle Arti di Londra. In agosto, mentre il suo idolo era in campo a Cincinnati, ha visitato la Serbia grazie a un invito dell'ambasciata polacca. Ha visitato il Novak Cafè & Restaurant, dopodiché il Club Partizan (dove Djokovic ha trascorso lunghe sedute di allenamento) ed è stata ospite della TV serba, in cui ha raccontato di essere stata ospite del team Djokovic durante i quarti di Wimbledon e di essere in contatto con Jelena. A questo punto non le resta che conoscere il suo idolo, magari durante le ATP World Tour Finals. Pochi lo meriterebbero come lei. E a noi non resta che riguardare il film. Fatelo anche voi, se non vi è ancora capitato.