I nostri prossimi avversari in Coppa Davis hanno uno storico punto debole: il doppio. Ne hanno vinti 3 degli ultimi 11, ma il torneo di Tokyo ha ospitato l'incredibile vittoria di Uchiyama-Maclachlan (naturalizzato un mese fa e già convocato in Davis). In finale, davanti alla Principessa Mako, hanno battuto nientemeno che Murray-Soares: dobbiamo preoccuparci?

Quando l'urna della Coppa Davis ci ha messo di fronte il Giappone, il primo pensiero è andato al doppio. Avranno pure una buona squadra, ma in doppio sono un disastro. Neanche il tempo di assimilare la notizia della probabile assenza di Kei Nishikori, ed ecco che il Sol Levante sembra aver trovato una coppia decisamente competitiva. Sorprendendo tutti, Yasutaka Uchiyama e Ben Maclachlan si sono aggiudicati l'ATP 500 di Tokyo. Non solo, ma hanno addirittura battuto (6-4 7-6 lo score) una delle coppie più forti del tour, n.2 del draw: Jamie Murray e Bruno Soares. Ammessi con una wild card, nei quarti avevano superato addirittura la coppia prima testa di serie (Tecau-Rojer). Il successo ha del clamoroso, tenendo conto che per il 25enne Maclachlan era la prima esperienza in assoluto in un torneo ATP. Nato in Nuova Zelanda, ha scelto di rappresentare il Giappone appena un mese fa, giusto in tempo per lo spareggio contro il Brasile (per il quale è stato puntualmente convocato). “Sono lieto di aver espresso il massimo del mio potenziale – ha detto – partita dopo partita, ci siamo sentiti più forti e più solidi. Sono stato convocato in Coppa Davis poche settimane fa: l'esperienza mi è servita per imparare e credere in me stesso. Mi ha aiutato in termini di fiducia”. Maclachlan, dopo aver rappresentato la Nuova Zelanda, ha scelto il paese della madre perché ritiene che il tennis sia molto più popolare in Giappone che in Nuova Zelanda, dunque potrebbe avere più opportunità.

PESSIMA TRADIZIONE
Per adesso, ha avuto ragione. Non accadeva da 12 anni che una coppia tutta giapponese si aggiudicasse il torneo ATP di Tokyo. Gli ultimi erano stati Takao Suzuki e Satoshi Iwabuchi, nel 2005. Il primo ha allenato Uchiyama, mentre il secondo è l'attuale capitano di Coppa Davis. Sarà ben contento, Iwabuchi, delle nuove prospettive. Se diamo un'occhiata alla storia recente del Giappone, ci rendiamo conto di come il doppio sia un drammatico punto debole. Negli ultimi cinque anni, il Sol Levante ha vinto appena 3 degli 11 doppi giocati. Tuttavia, i tre successi lasciano il tempo che trovano: a parte la vittoria contro l'inesistente doppio indonesiano nel 2013, le altre due vittorie sono maturate in circostanze molto favorevoli: nel 2014, Nishikori-Uchiyama batterono Dancevic-Nestor a Tokyo, ma era un Canada rabberciato e demotivato. Stessa storia nei play off dell'anno scorso, quando Nishikori e Sugita si imposero su Smirnov-Stakhovsky: l'Ucraina si era presentata per onor di forma. Un torneo non è sufficiente per inaugurare una tendenza, ma Maclachlan-Uchiyama hanno superato coppie "vere" e hanno saputo gestire una pressione enorme: pensate che ad assistere alla finale c'era addirittura la Principessa Mako. Per questo, andranno seguiti con attenzione nei prossimi mesi. Anche senza Nishiori, la trasferta nel Sol Levante potrebbe nascondere insidie per nulla trascurabili. A quanto pare, non partiremo da 1-0.