di Giorgio Spalluto – foto Getty Images
Sembrava l’ennesima ragazzina esplosa troppo presto, Agnes Szavay, incapace di confermare negli anni un inizio di carriera sfolgorante che nel 2007 le aveva consentito di entrare a far parte del gotha del circuito. I successi nei tornei di Pechino e Palermo, il quarto di finale agli US Open (il primo per un’ungherese) e le vittorie pesanti su giocatrici del calibro di Dementieva, Jankovic, Petrova, Hantuchova le avevano consentito di raggiungere il numero 13 del mondo quando ancora non aveva compiuto 19 anni.
Un’ascesa tanto fulminea quanto estemporanea visto che della più forte ungherese dopo Andrea Temesvári, si erano perse le tracce negli ultimi due anni, illuminati (si fa per dire) solamente dal successo del torneo di casa, Budapest, dello scorso anno. Troppo poco per una campionessa annunciata, incapace negli ultimi due anni di superare i quarti di finale, se non nel torneo di casa. La settimana scorsa, infatti, Agnes era riuscita a confermare il titolo conquistato nel 2009 nella capitale magiara.
Un successo sorprendente alla luce dei recenti risultati a dir poco disastrosi, corroborato però dal bis concesso a Praga in un altro torneo non certo di prima fascia in cui la Szavay ha vestito i panni della guastafeste, eliminando lungo il suo cammino ben 3 giocatrici di casa: Iveta Benesova (al 2° turno), Lucie Hradecka (in semifinale) e Barbora Zahlavova Strycova nell’ultimo atto, conclusosi con il punteggio di 6-2 1-6 6-2. Dopo un primo set a senso unico, la ceca, alla prima finale in carriera a livello Wta, entrava finalmente in partita e, sfruttando un passaggio a vuoto della sua avversaria riportava la situazione in parità strappando il primo set del torneo alla Szavay. Il match si decideva nel sesto gioco del terzo set al termine di uno scambio interminabile vinto dall’ungherese brava a resistere alle continue incursioni della Strycova. Quest’ultima, che battendo in semifinale la Schnyder aveva impedito una seconda finale di fila tra l’ungherese e la svizzera, si arrendeva all’incredibile tenacia di Agnes che con il successo odierno, infila il decimo successo consecutivo, lei che prima di questa striscia non era mai andata oltre i 7 successi di fila. Sulle orme dell’ungherese anche la coppia formata da Timea Bacsinszky e la nostra Tathiana Garbin che, dopo il successo di Budapest, si impongono anche a Praga, battendo 75 76(4) la stessa Szavay affiancata dalla rumena Monica Niculescu.
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