Quando Francesca Schiavone si ripresenta a Roland Garros, speriamo sempre in qualche miracolo. Purtroppo Kristina Mladenovic è (attualmente) di un’altra categoria, anche se qualche rimpianto resta.Inutile negarlo: quando vediamo Francesca Schiavone a Roland Garros, torna in mente l’immagine della Leonessa che si mangia letteralmente la terra rossa del Philippe Chatrier, in quel magico 5 giugno 2010, quando l’azzurra vinse la prima prova dello Slam nella storia del tennis italiano femminile.

In altre occasioni, vedi l’infinita (e vittoriosa) battaglia contro Sveta Kuznetsova dell’anno scorso, la Schiavone ha saputo tirar fuori il meglio di sé e della sua stagione, proprio alla Porte d’Auteuil. L’impresa odierna era di quelle complicate, non impossibili in senso assoluto. Giocava contro Kristina Mladenovic, bella ragazzotta francese, dal tennis brillante ma quest’anno non particolarmente efficace. Anzi, parlare di piccola crisi, se non proprio di involuzione, non sarebbe fuori luogo. Tuttavia, nelle ultime settimane la francese aveva ripreso a giocar meglio e la sua potenza immaginavo fosse difficile da gestire per la Schiavone, pur in grado di variare maggiormente il gioco.

Il primo set rispecchiava la mia preoccupazione e filava via veloce: 6-2 Kiki. Nel secondo, con qualche complicità dell’avversaria, incapace di sfruttare 11 palle break, la Schiavone è scappata via fino al tre a zero. Poteva, doveva trasformare questo match in una battaglia, approfittando anche della fifa che spesso attanaglia i francesi quando giocano lo Slam di casa. Qualcuno si esalta (Noah, Pierce, Tsonga, Monfils), altri ne vengono travolti (Mauresmo su tutti): beh, la Mladenovic sembrava appartenere a quest’ultimo gruppetto. Sarà per il freddo, ma la solita verve, la scioltezza dei suoi colpi, talvolta le sue invenzioni (la palla corta è un’esecuzione che fa parte del suo repertorio), parevano dimenticate, talvolta addirittura ritorcersi contro di lei.

Purtroppo la Schiavone ha commesso due terribili doppi falli consecutivi, ha perso il vantaggio e si è fatta di nuovo superare. La Mladenovic, finalmente abbandonate le sue paure, ha giocato un ottimo ultimo game e sarà lei ad affrontare al secondo turno Timea Babos.

Nel frattempo, lo score italiano femminile recita 0 vittorie e 3 sconfitte, record che dovrebbe chiudersi in giornata con una vittoria (la Giorgi contro la Lim) e un’altra sconfitta (la Knapp, chiusa contro Vika Azarenka). Insomma, resta da tifare Camila, che di italiano ha soprattutto il passaporto e che ultimamente è salita alla ribalta per il gran rifiuto di vestire la maglia nazionale, un peccato mortale dalle nostre parti (invero, soprattutto dalle parti della nostra Federazione). Ma questo è attualmente il primo verdetto di questo Roland Garros, sperando non peggiori ulteriormente.