di Daniele Rossi – foto Getty Images
La notizia sta facendo il giro del mondo. Nessuno parla più del Masters di Doha, dell’infortunio della Safina, delle imprese della Wozniacki che continua a vincere da zoppa, delle Williams in Fed Cup, di Federer o di Nadal. No, Andre Agassi si drogava e odia il tennis.
LIBRO SHOCK Il 9 novembre uscirà “Open: An Autobiography”, la biografia del Kid di Las Vegas. L’agenzia AP ha riportato delle anticipazioni, poi subito confermate dalla casa editrice “Random House”, secondo le quali, Andre Agassi confesserebbe in questo libro di aver assunto metanfetamine, durante la sua attività professionistica. Siamo nel 1997, Agassi è sprofondato da numero 1 a 141 del mondo, il matrimonio con Brooke Shields si rivela un inferno e in un momento di difficoltà e debolezza cede alla tentazione. Agassi ammette l’uso di “Crystal Meth”, la forma più pura di metanfetamina, cristalli solitamente limpidi di d-metanfatemina cloridrato”. Non stiamo parlando di sostanze aduse a migliorare le prestazioni sportive, ma di un’assunzione di droga, come si suol dire, “a scopo ricreativo”. Andre viene trovato positivo all’antidoping, ma scrive una lettera all’ATP in cui afferma di aver bevuto da una lattina sul cui bordo era rimasta della metanfetamina. “Il mio nome, la mia carriera, tutto era a rischio. Tutto quello che avevo ottenuto, per il quale avevo lavorato duramente. Allora ho deciso di scrivere una lettera all’Atp, ho scritto tante menzogne mescolate con mezze verità, davo la colpa al mio assistente, spiegavo che lui era un abituale consumatore di droghe e che per errore io avevo bevuto un drink di Slim che conteneva sostanze stupefacenti, ho chiesto comprensione e indulgenza e ho spedito la lettera. Sentivo tanta vergogna dentro di me e mi ripromisi di non fare più un errore del genere”. Altro passaggio del libro destinato a far discutere, sarà quello in cui Agassi dichiara di aver “sempre detestato” giocare a tennis e di aver sofferto molto a causa del padre violento e prevaricatore, che lo ha obbligato alla racchetta fin dalla culla.
RISPOSTA Intano l’ITF si difende e replica così: “L’ITF è sorpresa e delusa dai commenti di Andre Agassi che nella sua biografia denuncia di aver fatto uso di sostanze proibite nel 1997. Tali commenti non rendono giustizia al programma antidoping della federazione che è uno dei più rigorosi e comprensivi nello sport. Gli eventi di cui si parla avvennero prima della fondazione della WADA nel 1999 quando la gestione della lotta al doping era affidata alle singole federazioni. L’ITF, Slams, Atp e Wta sono uniti nello sforzo di combattere il doping e il loro lavoro non può essere minato da fatti avvenuti 12 anni fa”.
REAZIONI Diverse invece le reazioni dei campioni di oggi: si passa da un Federer “scioccato e deluso” ma che ha ricordato come “nonostante tutto, non va dimenticato che con la sua Fondazione ha raccolto oltre 100 milioni di dollari per aiutare bambini in difficoltà”, ad un Roddick adorante: “Andre è e rimarrà sempre il mio idolo. Lo giudicherò per come mi ha trattato, e per come ha cambiato il mondo in meglio”, ad una pungente Venus Williams: “Il suo libro probabilmente venderà bene. Sembra molto interessante, a dir poco”.
INTERESSI Giova ricordare inoltre che stiamo sempre parlando di dichiarazioni estrapolate dal contesto, rese note dalla stessa casa editrice, che ha ovviamente tutto l’interesse di pubblicizzare il libro, tramite le sue parti più “scandalistiche”. Il putiferio scatenato da queste dichiarazioni ha avuto un incredibile impatto mediatico e tutti gli organi di stampa e d’informazione (soprattutto italiani) si sono catapultati sulla notizia, confermando di dare spazio al tennis solo quando si parla di droga, padri abusatori e delle esperienze sessuali della Pennetta.
DOMANDE Delle domande sorgono comunque spontanee. Perché Agassi ha deciso di fare questo “outing” ora? Ha davvero detto che odiava il tennis? Può uno che odia il tennis giocare fino a 36 anni, fare i sacrifici che ha fatto lui e prendere parte ad un’esibizione con Sampras, meno di una settimana fa? E’ solo una questione di soldi? E se davvero avesse bisogno di soldi (ipotesi improbabile vista la montagna di dollari guadagnata in carriera tra lui e la moglie Graf), perché continuerebbe a essere così esposto in opere benefiche? Cosa cambierebbe dell’immagine di Agassi? Cambierebbe davvero qualcosa sapere che una sera del ’97, in un momento di debolezza umana e personale, abbia tirato una striscia di metanfetamina? Questo fatto ha minimamente influito sulle prestazioni sportive di Agassi? Sminuirebbero in qualche modo la statura di grande campione e personaggio per eccellenza del mondo del tennis? Alcuni dicono che ha sputato nel piatto in cui ha mangiato, ma non saranno proprio quelli che ora fanno i moralisti e si scandalizzano, a sputare in faccia a uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi, che fino a una settimana fa era un padre modello, un esempio di rettitudine e ispirazione per tutti i giovani tennisti?
© 2009 “Il Tennis Italiano” – Tutti i diritti riservati
[$EmbedVideoYouTube ID:=”1QsLbfkXtNU”; $]
Andre Agassi in un’intervista dell’Abc dopo il ritiro dal tennis (2006)