L’americano non ha dubbi: “Rafa è il più grande, ha dominato Federer ovunque tranne che indoor. E ha una delle migliori mani di sempre. La gente può dire quello che vuole”.

Di Riccardo Bisti – 12 giugno 2014

 
La discussione sul GOAT (Greatest of all Time, il più grande di sempre) è tornata d'attualità con le dichiarazioni di Andre Agassi. l'ex campione americano è convinto che Rafael Nadal sia il più grande di sempre e lo dice senza problemi. Si era già espresso un mese fa, mettendolo davanti a Federer in quella che è stata una vera e propria “età dell’oro” del tennis. Non contento, ha rincarato la dose in un’intervista uscita in questi giorni sulla versione francese di GQ. L’opinione di Agassi è meritevole di attenzione perché è uno dei sette giocatori ad avere completato il Career Grand Slam e ha vissuto una rivalità (quella con Sampras) con alcuni punti in comune rispetto a quella tra Nadal e Federer. L’intervistatore è partito a gamba tesa, ricordandogli un sondaggio online effettuato da L’Equipe, in cui il 61% degli internauti si è detto in disaccordo e ritiene Federer il più grande di sempre. “Non mi sorprende – è la replica di Agassi – è normale considerare più forte chi è stato per 302 settimane in vetta al ranking e ha vinto 17 Slam. Tuttavia, non è scritto da nessuna parte che bisogna per forza considerare questi parametri”. Ed ecco che arrivano due stilettate, precise e puntuali. “Emerson ha vinto 12 Slam tra il 1963 e il 1968, quando Laver era tra i professionisti. Eppure nessuno pensa che Emerson sia più grande di Laver. Poi è arrivato Sampras che ne ha vinti 14 e tutti a dire che è il più grande, eppure non ha mai vinto a Parigi. Siamo sicuri che sia più grande lui di Borg, che ha vinto sei volte Roland Garros e cinque volte Wimbledon?”
 
"NADAL HA MAI SBAGLIATO UNA VOLEE IMPORTANTE?"
Agassi è sinceramente convinto delle sue idee. Pensa che Federer sia più amato per l’eleganza nei gesti, ma il talento è solo uno dei tanti parametri. “Federer ha fatto cose incredibili, ma Nadal ancora di più. Lo ha dominato dappertutto tranne che indoor. Le cifre parlano da sole: 23 vttorie su 33 sfide, che poi diventano 6 su 8 nelle finali Slam. Queste cifre riflettono quelle della mia rivalità con Sampras. Non c’è mai stata una vera discussione per stabilire chi fosse più forte tra me e lui. Mi ha battuto in tutte le grandi occasioni. La gente può dire quello che vuole”. Agassi è talmente sicuro di sé da utilizzare un paragone che ne sminuisce la carriera. In fondo, lui ha centrato il Career Grand Slam e contro Sampras ha un bilancio negativo, ma non troppo (20-14 per Pistol Pete). “Credo che la gente veda in Federer una classe cristallina, la capacità di battere l’avversario in tanti modi. Al contrario, Nadal vince soltanto in un modo, con le botte da fondo campo. Eppure secondo me ha una delle migliori mani del circuito. Gli avete mai visto sbagliare una volèe importante? Inoltre può giocare di tocco, effettuare smorzate…trovo che Federer gli sia superiore soltanto nella prima di servizio, mentre anche sulla seconda Nadal è molto competitivo, difficile da attaccare”.
 
"DJOKOVIC PENSA IL TENNIS COME ME"
Agassi si è ritirato nel 2006 ma in qualche modo è restato nell’ambiente, anche se gioca soltanto alcune esibizioni. Il suo impegno principale è la Andre Agassi Foundation, che in 20 anni ha raccolto 175 milioni di dollari e ha offerto istruzione a migliaia di bambini nella sua Las Vegas. Tuttavia, la sua preparazione sulle statistiche è impressionante, quasi…giornalistica. “Credo che il palmares di Rafa sia impressionante. Gli manca soltanto il Masters, ma ha vinto l’oro olimpico e quattro Coppe Davis. Inoltre, sulla sua superficie migliore ha vinto nove Roland Garros, mentre Federer si è aggiudicato Wimbledon per sette volte. La gente può dire quello che vuole, ma dovrebbe pensare anche a queste cose”. Nonostante la stima (infinita) per Nadal, l’ex Kid di Las Vegas si è espresso favorevolmente anche su Novak Djokovic. “Tra i giocatori attuali è quello che mi assomiglia di più, che pensa il tennis come me. Prende tempo agli avversari, è il miglior difensore del circuito, anche meglio di me, e sa come gestire il punto con traiettorie, rotazioni e una grande reattività. Non si può dire che giochi come me, però…”. Il dibattito si è riaperto. Attendiamo a breve la prossima puntata, magari dopo Wimbledon…