di Daniele Rossi – foto Getty Images
Finale di stagione, finale di decennio e sul circuito tennistico internazionale piovono i ritiri. Dopo gli addii già annunciati da tempo di Safin e Santoro, se ne va un altro grande talento della racchetta, Amelie Mauresmo. Ad appena trent’anni, Amelie decide di dire stop al tennis giocato: “Dopo aver preso un po’ di tempo per riflettere, ho deciso di mettere un termine alla mia carriera e di voltare pagina”. Una decisione che era già nell’aria da tempo, lo aveva già preannunciato in qualche modo sul suo sito internet e lo facevano pensare anche i deludenti risultati di quest’anno. Una sola vittoria nel torneo di casa all’Open Gaz de France in febbraio e molte delusioni, prima fra tutte l’ennesima uscita al primo turno al Roland Garros, per mano di Ana-Lena Groenefeld. La sua ultima partita Amelie l’ha giocata agli Us Open, dove ha perso al secondo turno contro Aleksandra Wozniak, per 6-4 6-0. Una fine ingloriosa per uno degli ultimi veri talenti del tennis femminile, con il suo stupendo rovescio a una mano, le sue smorzate, i suoi attacchi imprevedibili, oltre alla non indifferente potenza, scaturita dal suo possente fisico.
Nata il 5 luglio del 1979, la Mauresmo si appassiona al tennis vedendo in televisione le imprese di Yannick Noah. Da qui decide che la racchetta sarà il suo futuro. Diventa professionista nel 1993, ma balza agli onori della cronaca nel 1999, quando, da illustre sconosciuta, raggiunge la sua prima finale in uno Slam agli Australian Open, sconfitta da Martina Hingis. L’attenzione però era tutta rivolta alle sue dichiarazioni, rese dopo la semifinale vinta contro Lindsay Davenport, in cui si rivelò omosessuale. Questo outing le creò molti problemi, i suoi sponsor decisero di rompere i contratti, ma le proteste del pubblico francese fecerò sì che la Nike e la Dunlop cambiassero idea. Nel 2004 diventa numero uno del mondo, ben prima di aggiudicarsi i suoi maggiori successi. Nel 2005 trionfa al Masters, battendo in finale la connazionale Mary Pierce, mentre l’anno dopo si aggiudica i suoi due titoli dello Slam. Apre la stagione battendo in finale degli Australian Open Justin Henin, che si ritira sotto di un set e di un break per dolori allo stomaco. La rivincita va in onda sui prati di Wimbledon, ma ad avere la meglio sono ancora le spalle larghe di Amelie, che si aggiudica il piatto in meno di due ore di gioco, con il punteggio di 2-6 6-3 6-4.
Nel complesso i titoli Wta in carriera saranno ben 25, comprese due vittorie a Roma nel 2004 e nel 2005 e ben 23 sconfitte in finale, tra cui spicca il torneo olimpico ad Atene 2004, avversaria ancora una volta Justine Henin.
Tanto forte era il suo fisico, tanto fragile era la sua mente, le cui insicurezze l’hanno portata a vincere molto meno di quello che il suo tennis avrebbe potuto; una storia putroppo simile a molti altri dotati di un talento fuori dal comune. “Rimpianti non ne ho… salvo che non aver vinto il Roland Garros. Al mio ritorno da New York, ho provato ad allenarmi, ma la fiamma s’era spenta”. Grazie dunque ad Amelie, ma anche a Marat e Fabrice, per averci fatto divertire, senza di voi il tennis non sarà più lo stesso.
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Gli hilights della finale di Wimbledon 2006: Amelie Mauresmo batte Justine Henin